Il Como espugna il “Piola”. Primi fischi e mugugni contro Marco Baroni

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by Simone Balocco

tifosi del novaraIl Novara ieri sera ha perso la seconda partita stagionale, la prima casalinga. A dare questo “dispiacere” agli azzurri è stato il Como di mister Carlo Sabatini, neopromosso anch’esso dalla Lega Pro. David da Costa ha raccolto due volte la palla in fondo la rete: al minuto 80 con l’autogol di Davide Faraoni e dieci minuti dopo con il gol di “Giulio” Ebagua. Prima vittoria stagionale per i lariani e ritorno al successo in cadetteria dopo undici anni.

A fine partita, lo stadio novarese ha iniziato a rumoreggiare contro il tecnico Marco Baroni, reo di non dare un gioco alla squadra e di non cambiare il modulo in campo in base al tipo di partita. Sui social network e sul sito dei tifosi, molti supporter chiedono le dimissioni del tecnico fiorentino oppure spingono affinché la dirigenza lo esoneri. La partita di sabato prossimo contro la Ternana (la prima di due trasferte consecutive) potrebbe essere non solo il crocevia della stagione (gli umbri sono ultimi con un punto e da ieri Roberto Breda ha preso il posto del dimissionario “Mimmo” Toscano) non solo per la squadra, ma anche per l’allenatore.

Novara-Como ieri ha chiuso la quinta giornata di campionato. Per i comaschi, un altro ritorno nell’impianto di viale Kennedy, dopo le prime due partite casalinghe stagionali giocate a Novara per l’inagibilità dello stadio “Sinigaglia”: nello stadio intitolato a Silvio Piola, Madonna e compagni ha ottenuto un punto in due partite. Presenti oltre 4.700 spettatori, di cui una cinquantina dalle sponde del Lago di Como.

Novara in campo con il 4-3-3: David da Costa tra i pali; linea difensiva con Davide Faraoni ed Agostino Garofalo esterni con la coppia centrale Fabrizio PoliFrancesco Vicari; centrocampo con Paolo Faragò e Simone Pesce esterni e Daniele Buzzegoli mediano; attacco con Andrej Galabinov unica punta coadiuvato da Jacopo Manconi e Simone Corazza. Il tecnico del lombardi Sabatini ha schierato il gioiellino nazionale Scuffett in porta; difesa a tre con Borghese, Bessa e Garcia Tena; in mezzo al campo Madonna, Marconi, Cassetti, Brillante e Sbaffo con davanti la coppia Osarimen Ebagua e Gerardi. Arbitro dell’incontro il signor Leonardo Baracani della sezione di Firenze. Prima del calcio d’inizio, lo speaker dello stadio ha omaggiato due tifosi del Novara che si sono sposati ieri mattina e che si erano conosciuti nel mentre di Novara-Inter del 21 settembre 2011.

Le due squadre, nel complesso, si sono equiparate, ma gli ospiti sono parsi più attivi ed in palla rispetto al Novara. Se la difesa e l’attacco azzurro, almeno fino al vantaggio lariano, hanno “tirato la carretta”, lo stesso non si può dire del centrocampo: Buzzegoli ha faticato molto e spesso era in ritardo su ogni pallone, mentre Pesce, nonostante la solita grinta e volontà, è sempre stato dietro a rincorrere gli avversari. Nota positiva la prestazione di Faragò: il classe ’93 ha disputato una partita gagliarda, di intensità ed il numero 8 azzurro in almeno due occasioni ha tentato la via del gol, ma Scuffett gli ha negato la gioia della rete.

Davanti Galabinov ha brancolato nel buio, ma non perché non fosse in partita o perché autore di una prova incolore, ma in quanto non gli sono arrivati palloni giocabili e quei pochi che ha avuto…si è visto triplicare la marcatura. Appena sufficiente Corazza, autore nel primo tempo di una buona gara ma di una ripresa grigia, mentre Manconi, match winner contro la Virtus Entella, è parso abulico in un tridente che non lo hai mai visto protagonista di giocate importanti.

A centrocampo al minuto 55 ha trovato spazio anche il neo acquisto settembrino Federico Casarini, entrato al posto di Pesce. L’ex Bologna non è ancora al top della condizione, ma Baroni gli ha concesso il debutto a partita in corso.

E se non si tira mai decisivamente in porta, il gol prima o poi arriva. E puntualmente è arrivato…ma grazie ad un autogol: al minuto 80 Ebagua strattona Garofalo commettendo fallo, Baracani non fischia, ed il tiro in mezzo del numero 21 comasco ha trovato il piede di Faraoni che infilza da Costa. Oltre al danno, la beffa in quanto il numero 25 di Bracciano finora ha sempre disputato partite al limite della perfezione.

Il gol ha ammazzato la squadra che nel recupero ha visto anche segnare ancora una volta gli ospiti con “Giulio” Ebagua.

Dopo quattro minuti di recupero, Baracani ha mandato tutti negli spogliatoi. Il fischietto toscano non ha convinto neanche questa volta in alcune sue decisioni.

Al rientro nel tunnel, i tifosi del Novara hanno iniziato a fischiare ed imprecare contro il proprio allenatore: tutti hanno rimproverato a Baroni di dover cambiare modulo e di non rimanere statico, visto che il 4-3-3 a Novara non funziona e che di questo passo (!) si potrebbe anche retrocedere.

Le prossime due trasferte (Ternana ed il derby delle risaie contro la Pro Vercelli in anticipo serale il 10 ottobre), saranno due partite decisive, un dentro-fuori per una squadra che aveva come obiettivo la salvezza tranquilla disputando un campionato dignitoso: cinque giornate, tre punti (due di penalità), tre reti realizzate e cinque subite non è un cammino esaltante, ma il tempo è tutto dalla parte del Novara. I tifosi però iniziano a borbottare.

Cosa deve fare allora Marco Baroni? Innanzitutto capire cosa vuole: se vuole vincere (o comunque fare risultato), deve cambiare modulo ed adattare gli schemi ai giocatori che ha a disposizione. Una prima mossa potrebbe essere non tenere in panchina contemporaneamente Viola e Signori, tra i migliori interpreti del ruolo a centrocampo di tutta la categoria, per un Buzzegoli che fatica ed un Pesce volitivo ma sempre in affanno. Molti non capiscono l’utilità di tenere in panchina uno come Lorenzo Dickmann, autore la scorsa stagione di un campionato davvero importante, ma la difesa a 4 e i tre di centrocampo “tarpano” le ali alle sgaloppate del giovane attaccante milanese. Il biondo classe ’96 non ha ancora giocato un minuto e si spea che prima o poi possa scendere in campo a dare il suo contributo.

Nonostante i gol subiti, la difesa nel complesso regge bene anche se si aspetta di vedere il vero Troest. Davanti Gonzalez è da far giocare titolare, mentre a Corazza il gol servirebbe come il pane per trovare fiducia anche nei suoi mezzi. Che sono tanti. Da rivedere ancora Manconi.

Sugli spalti sono tutti allenatori (da che Mondo e Mondo), ma il supporter ha sempre ragione nel lamentarsi, anche se di calcio magari capisce poco o niente.

E non bisogna mai far perdere la pazienza a chi è sugli spalti a tifare per la propria squadra del cuore. E la stagione 2013/2014 non deve essere presa da esempio dalla squadra,