Tra salvezza (vicina) e play off (fattibili): credici, Novara

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by Simone Balocco
Le due trasferte consecutive al Sud lasciano il Novara ancora ancorato alla zona play off e a -4 punti dalla quota salvezza. Il doppio pareggio contro Avellino e Bari rilancia le speranze azzurre di agganciare l’ottavo posto in classifica che consentirebbe di giocarsi i play off promozione in Serie A (pur partendo dal turno preliminare) per la quarta volta nelle ultime cinque stagioni cadette del Novara. Un risultato inimmaginabile anche solo quattro mesi, quando da Costa e compagni avevano un doppio passo: leoni in casa, agnelli in trasferta ed in classifica erano molto indietro.

Con il cambio di modulo (dall’iniziale 4-2-3-1 al 3-5-2, con la variabile del 3-4-1-2 all’adozione della difesa a tre a prescindere) e l’arrivo, con il mercato invernale, di quattro pedine importanti come Edoardo Lancini, Marco Chiosa, Antonio Cinelli ed Andrea Orlandi, il Novara del 2017, finora, è il lontano parente di quello del girone di andata.

E sono i numeri a parlare: undici partite fin qui disputate nel girone di ritorno, quattro vittorie, sei pareggi e solo una sconfitta. Sconfitta, tra l’altro, bruciante per 2 a 1 in casa di un Trapani allora disperatamente all’ultimo posto in classifica e che invece ora, proprio dopo la vittoria contro gli azzurri, si sta piano piano avvicinando al sest’ultimo posto, l’ultimo che garantisce la salvezza diretta senza passare per le “forche caudine” dei play out.

Tornando al Novara, lo 0-0 del “San Nicola” ha rappresentato il decimo risultato utile consecutivo e la squadra del presidente de Salvo vede così allungarsi ancora la striscia positiva record di questa stagione.

In casa azzurra, comunque, si naviga a vista con l’obiettivo di arrivare al più presto alla fatidica quota dei 50 punti che vuole dire disputare un altro campionato cadetto la prossima stagione. Ma visto il potenziale della rosa a disposizione di mister Boscaglia, e la consapevolezza di essere una squadra tosta, i tifosi sperano fino all’ultimo di poter giocare i play off. Perché salvarsi è bello, ma fare qualcosa di più è ancora meglio.

Il mese di aprile sarà molto impegnativo: sette partite in ventinove giorni dove il Novara affronterà (in ordine sparso) le prime quattro della classifica: Spal (seconda in classifica, martedì 4 aprile sera), Hellas Verona (terzo in classifica, lunedì 10 sera), Frosinone (primo in classifica, lunedì 17 di Pasquetta) e Perugia (quarto in classifica, venerdì 21 sera). Le uniche “sotto” saranno Ternana, Vicenza e Brescia.

Le “fere” saranno di scena al “Piola” dopodomani, sono ultime in classifica ma hanno sconfitto in casa 4-1 l’Avellino e in cadetteria sono la vera bestia nera del Novara, in quanto non hanno mai perso contro di lui.

Il Novara targato 2017, come detto, è la bella copia di quello del girone di andata. Il merito di questa risalita va senza dubbio a lui, Roberto Boscaglia. Il tecnico siciliano per tutto il periodo autunno-inizio inverno è stato sulla graticola per i risultati ottenuti (soprattutto in trasferta) mentre ora sta portando la squadra nella parte “nobile” della classifica. Il cambio di modulo, unito all’arrivo di giocatori convincenti, gli ha permesso di cambiare faccia alla squadra e di trovare quel feeling con i tifosi che mancava da troppo tempo. Anzi, a dire il vero, mai iniziato.

L’unico neo è il fatto che nel girone di ritorno, gli azzurri si sono fatti rimontare quattro volte e si spera che al termine di Carpi-Novara, ultima partita degli azzurri in regular season, non ci sarà da mordersi i gomiti, come si dice in gergo, per ciò che poteva essere e che invece non è stato. Ma il calcio, si sa, non è una scienza esatta. Il tecnico ex Trapani si giocherà la carta rinnovo contrattuale proprio in queste ultime dieci partite.

Per quanto concerne i giocatori in campo, sono in molti quelli che stanno facendo la differenza: da David da Costa ad Andrea Mantovani, da Edoardo Lancini a Marco Chiosa, da un ritrovato Marco Calderoni (lontano parente di quello di inizio campionato) a Federico Casarini a Andrej Galaninov. E proprio il bomber di Sofia, dieci reti segnate finora in campionato con otto assist vincenti serviti ai compagni, è il giocatore più in forma di tutti e sembra aver trovato la garra che nel girone di andata sembrava aver smarrito. E quando non gira lui la squadra ne risente. L’ottimo periodo di forma ha visto il numero 16 azzurro conquistarsi una convocazione in Nazionale, anche se nel match di sabato sera contro i Paesi Bassi ha visto dalla panchina il successo dei suoi contro gli oranje. Il week end scorso dedicato alle qualificazioni per Russia 2018, il Novara ha visto le convocazioni di altri suoi tesserati: Krisztián Adorján con la Nazionale ungherese ed Elia Benedettini con quella sanmarinese, Oltre ad Hicham Kanis chiamato dalla Under20 marocchina.

Non stanno affrontando un buon momento di forma Tomasz Kupisz, Federico Macheda e Gianluca Sansone: il polacco, nonostante la verve e la grinta, non è ancora il bel giocatore visto a Brescia lo scorso campionato; “Kiko” dopo le belle prestazioni di gennaio e febbraio, da qualche partita sembra soffrire un po’ troppo le difese avversarie mentre il numero 18, oltre ad essere il giocatore più sostituito non solo della squadra (e forse di tutto il campionato), è stato evanescente a Bari mentre ad Avellino è incespicato nell’area avversaria al momento di un tiro da ottima posizione. Se il polacco dovrebbe “accomodarsi” in panchina non appena Lorenzo Dickmann tornerà completamente al top, i due attaccanti sono insostituibili essendo tra i più tecnici di tutta la rosa. Anche se nel ruolo di trequartista Sansone dovrà “gareggiare” con Andrea Orlandi. Il centrocampista italo-spagnolo non è ancora in formissima ma anche lui, come Macheda e Sansone, si vede che ha tanto talento, tanta tecnica ed il suo apporto da qui alla fine del torneo dovrà manifestarsi al massimo. Sembra essere uscito dai radar di Boscaglia, Gennaro Scognamiglio: il difensore campano non gioca titolare da ben cinque partite e anche sabato dovrebbe ancora accomodarsi in panchina.

Alla fine del campionato mancano ancora dieci partite, trenta punti in palio e un sogno chiamato salvezza da raggiungere al più presto. Ma il Sogno con la S maiuscola si potrebbe chiamare play off, un qualcosa di inimmaginabile anche solo dopo la pesante sconfitta di Chiavari della vigilia di Natale contro la Virtus Entella. Virtus Entella che condivide con il Novara l’ottavo posto in classifica, con i liguri avanti però negli scontri diretti e che oggi disputerebbero il turno preliminare play off contro il Benevento degli ex Novara Baroni-Buzzegoli-Viola, quinto in classifica ma in crisi di risultati (dodici punti su 33 nel girone di ritorno, mentre il Novara ne ha totalizzati diciotto).

Il campionato cadetto si dimostra ancora una volta incerto, entusiasmante e, da qua alla fine del torneo, regalerà altre sorprese.

immagine in evidenza tratta da www.ascolilive.it