di Simone Balocco
Nel 1996 per la prima volta venne clonato un essere vivente (la pecora Dolly); “Il postino” di Massimo Troisi vinceva l’Oscar per la miglior colonna sonora; un incendio devastò il teatro “La fenice” di Venezia; la Germania vinceva l’Europeo di calcio; Michael Johnson stabilì il record del Mondo dei 200 metri superando il primato di Pietro Mennea che durava da diciassette anni; si tennero le XXVI Olimpiadi estive che, invece di disputarsi ad Atene in ricordo dei cento anni dalla prima edizione, si tennero ad Atlanta.
Ma il 1996 per i tifosi del Novara è stato un anno storico perché il 19 maggio, grazie allo 0-0 di Busto Arsizio contro la Pro Patria, la squadra azzurra vinse il campionato di Serie C2 e fu promossa in Serie C1: dopo sedici anni consecutivi nella quarta serie nazionale (con la “visita” di qualche settimana nel campionato Interregionale nell’estate 1990), gli azzurri tornarono in Serie C1 dove mancavano addirittura dalla stagione 1980/1981.
Per i tifosi del Novara, la grande gioia di rivincere un campionato dopo anni di vacche magre e la beffa del campionato 1986/1987, quando Balacich e compagni si piazzarono al terzo posto in classifica ad un punto dal Voghera: allora non c’erano i play off, salivano in Serie C1 solo le prime due di ogni girone e la squadra di Giancarlo Danova, per un punto, non salì di categoria.
E pensare che il campionato 1995/1996, partito (come al solito) sotto i soliti auspici promozione, alla fine del girone di andata, vide un Novara anonimo in classifica e l’allora presidente Giampiero Armani, a seguito del pareggio contro la Solbiatese in terra varesotta il 14 gennaio, esonerò Paolo Ferrario e al suo posto chiamò Pierluigi Frosio. Con il girone di ritorno, si assistette ad un altro Novara, capace di vincere, convincere e staccare gli avversari in classifica.
Il momento clou della stagione si ebbe il 12 maggio 1996 quando, al “Comunale”, per il match casalingo contro i bergamaschi dell’Alzano Virescit terzi in classifica, Casabianca e compagni si imposero 1-0 sotto una pioggia battente con gol vittoria di Massimo Pellegrini. A Busto Arsizio, la settimana dopo, bastò un solo punto per la vittoria del campionato e lo 0-0 spedì i ragazzi di Frosio in Serie C1, lasciando Lumezzane, Alzano, Torres e Pro Patria a giocarsi l’altro posto per la salita in terza serie attraverso i play off. Play off che videro la promozione dell’Alzano che ebbe la meglio in finale sul Lumezzane.
Per Novara la vittoria di quel campionato fu un momento edificante, tanto che i tifosi si lasciarono andare ad interminabili caroselli in strada per festeggiare l’agognata promozione: anche se era solamente un ritorno in terza serie, i tifosi azzurri non vedevano l’ora di tornare nel calcio che contava e sperare, grazie alla munifica presidenza di allora, di tornare anche in Serie B, categoria che sotto la Cupola mancava dalla stagione 1976/1977. Quel campionato vinto li ripagò di stagioni opache, deludenti e negative anche se la stagione in Serie C1 fu altrettanto negativa visto che il Novara, che aveva visto l’addio precoce in estate del presidente Armani per colpa di alcuni gravi dissidi con gli altri dirigenti, dopo un inizio di campionato discreto (10 punti nelle prime dieci partite), retrocesse in Serie C2 l’8 giugno 1997 a seguito del match di ritorno dei play out contro la Pistoiese. Una mesta retrocessione che mandò nello sconforto tutti i tifosi del falchetto a distanza di poco più di 365 giorni dal campionato precedente. Il Novara rimase in Serie C2 fino alla stagione 2002/2003 quando, con Luciano Foschi in panchina ed in attacco il duo Palombo-Egbedi, tornò in terza serie superando nella finale play off il Sudtirol del futuro mister azzurro Attilio Tesser. Nel mentre i tre play out salvezza consecutivi (1999-2001) vinti contro Voghera, Imperia e Fiorenzuola.
Ma vediamo nel dettaglio come si sviluppò il campionato 1995/1996 del Novara.
La stagione precedente la squadra azzurra aveva chiuso il campionato al terzo posto in classifica, perdendo la semifinale play off contro la sorpresa Saronno e per la nuova stagione il presidente Giampiero Armani, petroliere di origini piacentine che aveva rilevato il sodalizio gaudenziano da Montipò e Stipari, decise di affidare la squadra al celebre “Ciapina” Ferrario dandogli giocatori di spessore come Pellegrini, Papais, di Muri, Turato e Scotto. Che uniti a Casabianca, Guatteo, Borgobello, Bini ed il prestito dal Piacenza di un giovane Simone Inzaghi, davano la squadra azzurra tra le protagoniste per la promozione in terza serie.
Il Novara, da sedici anni in Serie C2 e diventata una nobile decaduta del calcio nazionale, non riusciva a salire di categoria perché ogni anno, dalla provincia calcistica più estrema, spuntavano come funghi squadre che mettevano in difficoltà non solo gli azzurri, ma tutte le loro avversarie.
Il Novara, come detto, a gennaio non convinse Armani, il quale, dopo il pareggio di Solbiate, esonerò Ferrario e chiamò Pierluigi Frosio, tecnico monzese con esperienze in Serie B con Modena e Ravenna ed un anno a Bergamo con l’Atalanta. L’avversario da battere era il Lumezzane di mister Trainini, lanciato verso la promozione.
Nonostante il debutto fortunato a Palazzolo, il Novara perse poi contro il Cittadella e si temette in un’altra stagione negativa. Ed invece le successive quattordici partite catapultarono addirittura gli azzurri al primo posto: nove vittorie, cinque pareggi con la vittoria di Tempio del 5 maggio che mise in cima alla classifica la squadra a 180’ dalla fine del torneo. Il Lumezzane aveva perso tutto il vantaggio sulle avversarie ed il Novara gli aveva “mangiato” in totale addirittura undici punti.
Il match point arrivò in casa, il 12 maggio 1996, contro l’Alzano. Match point che non fu sprecato grazie all’1-0 firmato Pellegrini sotto una pioggia battente e con lo 0-0 dello “Speroni” di sette giorni dopo venne certificato il grande sogno del Novara: promozione in Serie C1 dopo sedici anni consecutivi di Serie C2. Che non era la Serie A, ma per una piazza da troppo tempo fuori dal calcio che contava, anche una semplice promozione in Serie C1 fu vista come la vittoria di una Coppa dei Campioni.
Ma l’esperienza in C1 durò un solo anno, perché in estate Armani si dimise dalla presidenza e in panchina si succedettero prima Giancarlo “Pantera” Danova (già tecnico del Novara tra il 1985 ed il 1987) e poi Roberto Antonelli
La squadra chiuse al penultimo posto in classifica con 31 punti che voleva dire play out contro la Pistoiese quint’ultima: 0-0 al “Comunale” di viale Kennedy il 1° giugno, 1-1 in terra toscana la settimana dopo. E per il fatto che gli arancioni avevano chiuso la stagione in una classifica migliore rispetto al Novara, Pistoiese in Serie C1 e Novara retrocesso.
Il Novara tornerà in Serie C1 solo nella stagione 2003/2004, ma ancora oggi la vittoria del campionato 1995/1996 è ricordata con grande trasporto da tutti i tifosi del Novara che, nonostante il periodo d’oro 2009-2018, non dimenticheranno mai la cavalcata di quella squadra.
immagine in evidenza tratta dall’archivio di Cittadinovara.com