by Simone Balocco
L’ultima volta che il Novara vinse fuori casa era il 14 dicembre 2013 e a cadere, a fatica, era stata la JuveStabia al “Menti”. Quella in terra campana fu l’unica vittoria esterna di tutta quella maledetta stagione che vide gli azzurri retrocedere malamente in Lega Pro. Finalmente la maledizione è terminata e la tanto attesa vittoria esterna è arrivata: la rete su punizione di Nicolas Viola ha dato al Novara tre punti fondamentali per la classifica e per il morale, visto che la squadra di mister Baroni prima dell’inizio del match era ultimo in classifica.
E a cadere sotto i colpi di un Novara volitivo ed aggressivo è stata la Pro Vercelli: la squadra bicciolana, anch’essa in crisi di risultati, ha impensierito la difesa novarese in almeno tre occasioni, ma ha trovato davanti a sé un David da Costa in formato “buffoniano”. Il portiere svizzero ha compiuto delle parate incredibili e ha impedito che i padroni di casa rovinassero i sogni di gloria della sua squadra, soprattutto nel finale.
Al Novara, come detto, i tre punti servivano come il pane e questo mister Marco Baroni lo sapeva, anche perché (ma di questo non si ha la certezza) se gli azzurri non fossero usciti dal “Piola” vercellese con i tre punti magari sarebbe stato messo in discussione dalla società. Ed il tecnico fiorentino, che non allena da ieri, lo ha capito e ha cambiato il suo 4-3-3 con Corazza e Gonzalez dietro l’unica punta Evacuo, facendo giocare un 4-3-2-1. E poi con il cambio di Dickmann (al debutto in cadetteria) per Gonzalez al 31′ della ripresa, l’ultimo quarto d’ora ha schierato un 4-4-2, continuato anche con l’avvicendamento tra Evacuo e Faragò a due minuti dal tempo regolamentare. Se la scaramanzia fosse una regola scritta del calcio, d’ora in avanti Baroni dovrà cambiare sempre schema di gioco quando manca un quarto d’ora al “triplice”, anche se ancora una volta il tecnico ha forse tardato a fare i cambi: sullo 0 a 1 molti tifosi azzurri hanno avuto paura che si materializzasse il fantasma di Crotone (pareggio all’88’ e gol della vittoria tre minuti dopo).
Baroni ha schierato David da Costa in difesa dei pali; linea difensiva con Marco Davide Faraoni e Maurizio dell’Orco terzini ed in mezzo la coppia Magnus Troest – Fabrizio Poli; centrocampo a tre con Nicholas Viola, Federico Casarini e Francesco Signori e davanti, come detto, capitan Felice Evacuo unica punta con dietro Simone Corazza e Pablo Andres Gonzalez. La Pro Vercelli di Cristiano Scazzola è scesa in campo con in porta Pigliacelli; difesa con Germano, Bani, Filippini e l’ex Legati; centrocampo con l’altro ex Scavone, Rossi, Ardizzone e Castiglia; in avanti capitan Marchi e Sprocati. Arbitro del match è stato il signor Abisso di Palermo. Sugli spalti, curva e distinti ospiti sold out (circa mille i tifosi sono giunti dalla città gaudenziana), mentre i settori riservati ai padroni di casa hanno presentato qualche seggiola bianca di troppo che, vista l’importanza della partita, potevano essere riempiti.
La partita è stata giocata ad un buon ritmo, con il Novara che ha avuto molte occasioni mentre la Pro Vercelli non ha premuto sull’acceleratore come avrebbe dovuto (arrivare al derby dopo tre sconfitte consecutive sarebbe dovuta essere la scintilla), ma ha trovato un David da Costa in formato super, parando anche in maniera miracolosa.
A decidere il match è stata una punizione-cioccolatino di Nicolas Viola (uno esperto del “settore”) che, al minuto 23 del primo tempo, ha messo la palla dove Pigliacelli non è potuto arrivare. Dopo il gol, il numero 4 di Oppido Mamertina è corso sotto la curva est a prendersi l’abbraccio dei supporter ospiti. Seconda rete in maglia azzurra per l’ex Ternana, dopo il gol contro l’Aquila in Tim Cup.
Il vantaggio è arrivato da una punizione derivata da un fallo di Scavone su Gonzalez, con l’arbitro Abisso che ha ammonito il centrocampista bolzanino: a fine partita si sono contati ben dieci cartellini gialli (cinque per parti), due espulsioni in campo (Marco Baroni ed il suo vice dal Rosso nei minuti di recupero della ripresa) ed altri due dopo il triplice fischio (Da Costa e Signori). L’arbitro palermitano ha usato bene il fischietto anche se troppe volte è stato fiscale: non era una partita facile da arbitrare ma nel complesso ha fatto bene. E’ stato giusto nell’espellere i due giocatori del Novara a fine partita in quanto non bisogna mai reagire alle provocazione degli avversari.
In casa azzurra, i 7 in pagella si sprecano ed è difficile trovare i migliori, ma da Costa, Evacuo, Viola e Faraoni si sono guadagnati i galloni di Most Valuable Player: il portiere azzurro (ieri in maglia arancione) si sta confermando un numero 1 con i contro fiocchi ed ogni partita regala (gol presi a parte) parate al limite dell’impossibile, oltre che a caricare i propri compagni in campo; il capitano, uno che di derby caldi se ne intende, ha fatto reparto da solo e ha creato sempre occasioni pericolose, impensierendo la retroguardia vercellese; Nicolas Viola si sta dimostrando un centrocampista di categoria, abile nelle ri-partenze e nella costruzioni di gioco, senza contare che dai calci piazzati è un pericolo per tutti i portieri; il terzino numero 25 in serie A potrebbe avere la maglia di titolare in una qualsiasi squadra medio-piccola ed in una medio-grande potrebbe giocare nella ripresa in quanto è davvero un giocatore molto forte e tecnico e finora a Novara sta facendo vedere cose eccelse. Ed il fatto di aver stretto i denti per oltre un’ora dopo un brutto fallo subito lo ha messo nell’Olimpo degli eroi (del tifo azzurro).
Chi invece non segna, ma fa molto gioco “sporco” è Simone Corazza: l’attaccante di scuola Samp è ancora all’asciutto, ma in ogni partita crea sempre un paio di conclusioni che strozzano il gol nella gola dei tifosi (e la traversa di ieri grida ancora vendetta) ma fa sempre “sportellate” con il difensore di turno, vincendo (quasi) sempre tutti i contrasti, mettendo i compagni nella condizione di trovarsi a ridosso dell’area di rigore.
Il Novara scenderà in campo sabato prossimo alle 15 contro la squadra, sulla carta, più forte del torneo, il Cagliari di mister Rastelli. I sardi, nel lunch match domenicale, hanno battuto, al “sant’Elia”, 3 a 1 il Cesena con le reti di Farias, Sau e Melchiorri, con gli ospiti che un minuto prima del terzo gol avevano ridotto lo scarto con Magnusson.