Di Alessandro Berardi
Dopo 13 anni, trionfa la destra in Brasile, dove al secondo turno del ballottaggio, a spuntarla (con il 55% dei voti), è stato l’ex ufficiale dell’esercito, Jair Bolsonaro.
I risultati di questo ballottaggio hanno confermato le previsioni dei sondaggi, che davano Bolsonaro come favorito già da prima del primo turno delle presidenziali. Nulla da fare per il suo avversario Fernando Haddad, del partito dei lavoratori dell’ex leader Lula.
Bolsonaro, 63 anni, di origine italiana, si insedierà ufficialmente a capo del governo brasiliano, il 1 gennaio del 2019 e avrà un mandato di 4 anni.
È membro della Camera dei Deputati del Brasile dal 1991 (con all’attivo ben sette legislature) ed è un esponente del Partito Social-Liberale brasiliano.
Si è sposato per tre volte e ha cinque figli. Dalla prima moglie, Rogéria, ha avuto tre figli: Flávio, Carlos e Eduardo. In seconde nozze, si è sposato con Ana Cristina, con la quale ha avuto il quarto figlio maschio, Renan. La sua terza moglie è Michelle de Paula Firmo Reinaldo Bolsonaro, con la quale ha avuto la sua unica figlia femmina, Laura. Il loro amore era sbocciato all’interno della Camera dei Deputati, dove Michelle lavorava come segretaria.
Anche i suoi figli hanno il “pallino” per la politica: Flavio, è un Senatore per lo Stato di Rio De Janeiro, Eduardo, è un deputato federale per lo Stato di San Paolo, mentre il più piccolo, Carlos, è consigliere comunale a Rio De Janeiro.
Dopo la sua vittoria, migliaia di persone si sono riversate sulle strade di Rio De Janeiro a festeggiare: il suo nome veniva inneggiato dai presenti, mentre sventolavano con orgoglio le bandiere a tinte verde-oro. Per l’occasione, sono stati sparati in cielo addirittura dei fuochi d’artificio.
Eh sì, perché da parte del popolo brasiliano c’è grande fiducia in Bolsonaro, il quale è stato chiamato a gran voce per risollevare le sorti di un paese, piegato dagli scandali della corruzione e dalla criminalità: su quest’ultima problematica, ne sa qualcosa lo stesso neo presidente, che proprio il mese scorso, durante un comizio, era stato aggredito da un uomo, che lo aveva ferito gravemente con una coltellata.
“Il Brasile prima di tutto, Dio su tutti”: con questo forte messaggio, ha voluto sin dall’inizio, dichiarare a tutti con orgoglio, di essere dalla parte del proprio popolo.
Un legame con la religione ed un patto con il suo popolo, rimarcato durante il suo discorso post elezioni: “Difenderò la Costituzione, la democrazia e la libertà! Questa non è la promessa di una festa, né la parola di un uomo: è un giuramento davanti a Dio”.
Dall’Italia sono arrivati i complimenti per l’importante risultato ottenuto, da parte del Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, attraverso i suoi canali social: “Anche in Brasile, i cittadini hanno mandato a casa la sinistra! Buon lavoro al presidente Bolsonaro, l’amicizia tra i nostri popoli e i nostri governi sarà ancora più forte”. Bolsonaro, nel corso di un’ intervista, aveva promesso proprio allo stesso Salvini (ringraziandolo per l’appoggio), di voler dare come “regalo” al nostro paese, in caso di vittoria alle elezioni, il terrorista Cesare Battisti.