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Oleggio: un “Posto occupato” per dire NO alla Violenza sulle Donne

DiAlessandro Berardi

Nov 21, 2019

Di Alessandro Berardi

Oleggio – La città condanna ogni forma di violenza sulle donne: cosi’, a Oleggio, un posto vuoto diventa un posto occupato.

“Posto Occupato” è una campagna social (diventata in breve tempo virale), che è nata il 29 giugno del 2013 a Rometta, in provincia di Messina, grazie alla d.ssa Maria Andaloro.

Perché chiamare l’iniziativa “Posto Occupato”?

Perché vuole contrapporsi a quel “posto vuoto”, a simboleggiare chi avrebbe potuto occuparlo e non può più. Ciascuna di quelle donne, prima che un marito, un ex, un amante, uno sconosciuto decidesse di porre fine alla sua vita, occupava un posto a teatro, sul tram, a scuola, in metropolitana, nella società. Questo posto vogliamo riservarlo a loro, affinché la quotidianità non lo sommerga.

“Posto Occupato”, oltre la pagina Facebook, ha come recapiti il sito www.postoccupato.org e l’email info@postoccupato.org.

Ieri pomeriggio, alle ore 18:00, in Piazza Martiri, era presente l’amministrazione locale, insieme alla consulta delle Associazioni Socio-culturali, uniti per ricordare le vittime di femminicidio, attraverso 80 sedie rosse, che sono state posizionate sotto i portici della piazza, nel cuore del centro storico oleggese.

80 come il numero delle donne che sono state uccise da inizio anno ad oggi: a queste, si va ad aggiungere, una donna di Trecate, ennesima vittima di violenza.

Guardando queste sedie, le persone, hanno letto il nome delle vittime e le storie di tante vite spezzate da una mano assassina.

Questo evento, ha come obiettivo quello di sensibilizzare l’opinione pubblica e si unisce a tanti altri eventi organizzati in diverse parti d’Italia, con la speranza che non si verificheranno più casi di femminicidio o di violenza sulle donne: la vita è un dono prezioso e nessuno può fermare un respiro.

Dal 2000 al 2018, si sono verificati 3100 casi di femminicidio (in media più di 3 a settimana).

Nell’ottobre 2013 il Senato ha approvato il decreto legge contro il femminicidio: la normativa rientra nel quadro delineato dalla Convenzione di Istanbul, primo strumento internazionale giuridicamente vincolante sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica.