di Simone Balocco
Il 1984 è stato un anno ricco di eventi nel Mondo e nel nostro Paese: viene presentato il primo Mac; esce il primo capitolo di Dragon Ball; “Voglia di tenerezza” vince l’Oscar come migliore film; viene firmato il nuovo concordato Stato-Chiesa; Al Bano e Romina vincono il Festival di Sanremo con “Ci sarà”; muore Enrico Berlinguer e due milioni di persone partecipano ai suoi funerali; Diego Armando Maradona è un giocatore del Napoli.
A Novara quell’anno, durante la terza edizione di “Novarissima”, si sono tenuti una serie di eventi di carattere internazionale: il campionato europeo di twirling, il campionato italiano di maratona riservato ai vigili urbani, una manifestazione di danze latino americane ed un torneo nazionale di bridge. L’evento clou è stata la XXVI edizione del Campionato del Mondo di hockey su pista, l’evento più importante a livello internazionale di questo sport. Teatro: il palazzetto di viale Kennedy.
“Novarissima ‘84” si tenne dal 1° al 30 settembre, mentre il Mondiale si disputò dal 14 al 22 settembre. A distanza di quarant’anni da allora, Novara è chiamata ad ospitare nuovamente la rassegna iridata. E l’evento, deciso il 6 luglio 2023, cade anche in concomitanza con due anniversari: il centenario della nascita della Federhockey internazionale e quello dell’Hockey Novara. Fischio d’inizio, domenica 8 settembre.
Novara parte integrante degli World Skate Games 2024
Il Mondiali di hockey pista non sono una manifestazione a sé stante, ma rientrano tra le dodici discipline degli World Skate Games 2024, la rassegna mondiale dello sport su rotelle. A Novara si terranno i Mondiali di hockey su pista delle categorie “Senior”, “Women” e “Under 19”, mentre le altre discipline a rotelle si disputeranno tra Abruzzo (Inline Hockey a Roccaraso; Pattinaggio corsa su Pista e Roller derby a Montesilvano; Pattinaggio corsa sui 100 metri a Pescara; Pattinaggio corsa su strada a Sulmona; Inline slalom a Chieti; Inline downhill e Skateboarding downhill a Tortoreto e la Roller marathon pattinaggio corsa tra le strade del lungomare adriatico di Pescara, Montesilvano e Francavilla al Mare per 42 km di percorso), Emilia Romagna (pattinaggio artistico a Rimini) e Lazio dove, nei quartieri romani di Ostia, Pincio e Coppe Oppio, nei vari skate park, si terranno le gare di Skateboarding street, Roller freestyle street, Scootering street, Skateboarding vert, Roller freestyle vert, Inline freestyle e Skate cross. Nel nostro Paese arriveranno 12mila atleti da tutto il Mondo. A Roma si terrà la cerimonia di apertura il 6 settembre.
La Federhockey internazionale ha dato l’ufficialità il 6 luglio 2023 e per Novara questa è una grande opportunità per far tornare un evento hockeystico di spessore in città. Il grande hockey nazionale, intanto, dalla prossima stagione sportiva, arriverà in città visto che la TR Azzurra Hockey Novara militerà in Serie A1: era dalla stagione 2012/2013 che una squadra novarese non militava nella massima serie hockeystica nazionale.
Le partite dell’evento iridato si disputeranno al “Pala Igor”, al “Pala dal Lago”, al “Pala Sartorio” (altresì noto con lo storico nome di “Pala Verdi” dal nome del viale dove si trova in città) e al “Pala Novarello”, all’interno della grande struttura a ridosso dei campi di calcio nel noto centro sportivo di Granozzo con Monticello: gli impianti novaresi sono stati oggetto di restyling, soprattutto il “Pala dal Lago” ed il “Pala Verdi”.
Al Mondiale novarese vi parteciperanno 66 squadre in rappresentanza di ventinove Paesi e si giocheranno 192 partite con una media di tredici partite al giorno: al “Pala Igor” si giocheranno 50 partite (tutto il Mondiale maschile “senior” e la seconda fase di quello femminile e Under 19), “Pala dal Lago” quarantatre (la prima parte del Mondiale femminile, Under 19 e una fase dell’Intercontinental Championship maschile), al “Pala Verdi” trenta (tutto il Challenger Championship Men) e a Novarello sessantasei (l’Intercontinental Championship femminile e l’Under 19).
Venerdì 28 giugno in città è stata presentata la parte “novarese” degli World Skate Games 2024 alla presenza del Ministro dello Sport, Andrea Abodi, e del Presidente della Federhockey internazionale, Sabatino Aracu. Quel giorno è stato anche effettuato il sorteggio dei gironi delle tre categorie principali nella cornice del Broletto. Al Mondiale novarese parteciperanno otto Selezioni maschili senior, otto selezioni femminili e otto Under 19. Oltre a questi Mondiali, se ne disputeranno altri quattro: la Intercontinental Championship Senior Men (l’ex Campionato mondiale B, otto Nazionali), la Intercontinental Championship Women (undici Nazionali), la Challenger’s ChampionshipSenior Men (undici Nazionali) e la Intercontinental Championship Under 19 Men (dodici Nazionali).
La Nazionale italiana maschile senior è stata sorteggiata nel girone B con Spagna, Francia e Cile. Gli azzurri del CT Alessandro Bertolucci giocheranno contro i sudamericani il 16 settembre al “Pala Igor”, il giorno dopo contro i transalpini ed il 18 contro gli iberici, sempre nell’impianto sportivo sito a Sant’Agabio. Nel girone A sono state inserite Angola, Stati Uniti ed i campioni del Mondo uscenti dell’Argentina e i vice- del Portogallo. La Nazionale italiana femminile è stata inserita con Inghilterra, Cile e Spagna e giocherà negli stessi giorni dei “Men Senior” (il 16 settembre contro l’Inghilterra, il 17 contro Cile ed il 18 contro la Spagna), mentre l’Under 19 vice campione del Mondo giocherà contro Colombia, Francia e Portogallo (l’8, 9 e 10 settembre). Per gli Under 19, il 12 si disputeranno i quarti, le semifinali il 13 e la finalissima il giorno dopo, le donne giocheranno il 19 settembre i quarti, le semifinali il 20 e la finale sarà il 21; gli uomini avranno i quarti il 20, le semifinali il 21 e la finale sarà domenica 22 settembre al “Pala Igor”.
Ci sarà anche un pizzico di novaresità sui parquet novaresi visto che sono vi parteciperà una giocatrice della Nazionale femminile e ci saranno due arbitri: la giocatrice è Francesca Maniero, perno della Decom Roller Matera campione d’Italia, mentre i referees sono Filippo Fronte ed Alessandro Eccelsi. Da diversi anni arbitri internazionali, sono considerati tra i migliori in circolazione: Fronte ha arbitrato la finale mondiale di due anni a San Juan tra Argentina e Portogallo, mentre Eccelsi, da oltre vent’anni “in pista”, dal 2020 Responsabile mondiale degli arbitri di hockey su pista, ha arbitrato, tra il 2013 ed il 2019, tre finali di CERH European Championship e sette final four consecutive.
Il Campionato del Mondo di hockey su pista in breve
Questa sarà la XLVI edizione dei Mondiali di hockey su pista: la prima si tenne nel 1936 a Stoccarda e vide la vittoria dell’Inghilterra, allora anche campione d’Europa (le due competizione allora combaciavano e si era contemporaneamente campione iridato e continentale). L’ultima edizione si è tenuta a San Juan, in Argentina, due anni fa ed è stato vinto dai padroni di casa. I sudamericani fecero il triplete, vincendo la manifestazione maschile, femminile e Under 19.
Il Mondiale si è disputato dieci volte in Spagna e Portogallo, sei volte in Argentina, cinque volte in Italia, quattro volte in Svizzera, tre volte in Brasile, due volte in Cile e Germania ed una volta in Francia, Angola, Cina e Stati Uniti. La Spagna ha vinto diciassette titoli (l’ultimo 2017), il Portogallo sedici (l’ultimo nel 2019), l’Argentina sei, l’Italia quattro (l’ultimo nel 1997, a Wuppertal, in Germania) e l’Inghilterra due, le prime due edizioni (1936 e 1939). Sono salite sul podio, senza vincere però la manifestazione, la Svizzera (una volta seconda ed una volta terza), il Belgio (una volta secondo), i Paesi Bassi (una volta secondi) e la Francia, una volta terza. La nostra Nazionale oltre alle quattro vittorie, è arrivata nove volte seconda, dieci volte terza e otto volte quarta.
Per la quinta volta i Mondiali di hockey su pista si disputano in Italia dopo le due edizioni di Milano (1950 e 1955), Novara (1984) e Sesto San Giovanni nel 1993.
L’Italia è una delle quattro potenze hockeystiche mondiali, ma il divario con le due Nazionali iberiche è netto anche dovuto al fatto che in Spagna e Portogallo questo sport è molto seguito (in Spagna è il terzo più seguito e praticato dopo calcio e pallacanestro) ed è praticato in tutto il loro territorio, mentre da noi l’hockey su pista è poco “raccontato” sui quotidiani ed è praticato a macchia di leopardo, anche se nelle piazze dove si gioca i palazzetti sono pieni di tifosi e gli spalti sono delle vere arene.
Tornando ancora al Mondiale di hockey su pista organizzato la prima volta a Novara, a quel Mondiale vi presero parte dieci Nazionali: le sudamericane Argentina, Cile e Brasile; le europee Italia, Germania Ovest, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna e Svizzera; gli Stati Uniti d’America. Inserite tutte in un solo girone (con 45 partite giocate in totale ripartite in nove giornate), la vittoria andò all’Argentina davanti all’Italia e al Portogallo campione in carica. La Nazionale a stelle e strisce, classificatasi al sesto posto, espresse uno dei vincitori della classifica marcatori: James “Jim” Trussel con 16 reti. Gli altri due vincitori della classifica marcatori furono l’azzurro Enrico Bernardini e lo spagnolo Joaquin Pauls.
“Novara 1984” è stata un’edizione molto apprezzata dal punto di vista organizzativo: Aldo Beldì curò la scenografia delle cerimonie di apertura e chiusura e disegnò la locandina dell’evento. Assistette all’evento novarese anche l’allora Segretario del CIO, Juan Antonio Samarach, ex giocatore spagnolo di hockey su pista.
Il livello tecnico di quell’edizione fu molto alto, con la nostra Nazionale che arrivava dal terzo posto europeo di Vercelli dell’anno prima e vedeva le convocazioni di Enrico Citterio e Livio Parasuco; Alessandro Barsi, Tommaso Colamaria, Franco Girardelli e Stefano dal Lago; Umberto Meroni, Aldo Belli, Enrico Bernardini e Massimo Mariotti. Mancavano l’attaccante Giuseppe Marzella, 22enne allora in forza all’Hockey Monza, considerato uno dei migliori giovani hockeysti del Mondo, che non prese parte al Mondiale per via di un infortunio, ed il portiere Alessandro Cupisti, non convocato per problemi famigliari. I top player dell’epoca in pista a Novara erano gli spagnoli Pauls e Puig, i portoghesi Vitor Hugo e Nunes, gli argentini José e Daniel Martinazzo e Luz; il cileno Rodriguez, l’americano Trussell.
“Novara ‘84” decretò anche la forza della nostra Serie A1, visto che tutti i premiati della manifestazione giocavano nella massima serie italiana: miglior giocatore del torneo fu decretato Daniel Martinazzo allora in forza all’Amatori Vercelli, la rivelazione “Jim” Trussell che l’anno dopo vestì i colori gialloverdi dell’Amatori Vercelli, miglior giocatore fu nominato Mariotti (allora in forza all’Hockey Novara), miglior portiere Citterio, che in stagione aveva difeso i colori dell’Hockey Monza.
I Commissari tecnici delle Nazionali maschili, femminili e Under 19: Massimo Giudice e Alessandro Bertolucci
I Commissari tecnici delle tre Nazionali italiane che prenderanno parte al Mondiale novarese sono…due: Massimo Giudice e Alessandro Bertolucci.
Salernitano classe 1967, Massimo Giudice ha giocato a hockey nelle due squadre della sua città, l’Hockey Club Salerno ed il Roller Salerno. Ritiratosi, è passato subito ad allenare iniziando dal Roller Salerno, rimanendovi nove stagioni: il miglior risultato sulla panchina della squadra campana è stata la stagione 2003/2004, quando il Roller si piazzò al terzo posto in campionato e agli ottavi di CERH Champions League, risultati da allora mai più toccati dalla squadra granata, oggi militante in Serie A2. Dopo nove stagioni a Salerno, Giudice ha allenato per sette anni il Bassano 54 vincendo, nella stagione 2011/2012, la Coppa CERS, la prima coppa europea del club vicentino. Dopo una breve parentesi a Giovinazzo, nel 2015 Giudice è tornato a Salerno dove è rimasto fino al termine di quella stagione. La panchina giallorossa è stata la sua ultima a livello di club, poiché da allora è entrato nei ranghi federali e dal 2018 allena la Nazionale femminile.
Non ha bisogno di presentazioni Alessandro Bertolucci. Viareggino, ha giocato in Serie A1 in Emilia (Reggiana e Reggio Emilia), Lombardia (Seregno e Lodi), Piemonte (Vercelli), Toscana (Prato, Follonica, Viareggio) e all’estero con i portoghesi del Barcelos e con gli spagnoli del Reus Deportiù. Ha debuttato tra i “grandi” a sedici anni con il “suo” Viareggio ed è stato Campione del Mondo a Wuppertal con la Nazionale di Raul Micheli nel 1997, nonché medaglia di bronzo mondiale a San Juan in Argentina nel 2001 ed europea a Firenze nel 2002, facendo parte della seconda generazione d’oro di hockeysti che hanno fatto grande questo sport a livello europeo e mondiale. Bertolucci ha anche vinto una Stecca d’oro (la classifica marcatori della Serie A1) nella stagione 1991/1992 con 78 reti ed ovunque abbia giocato si è dimostrato un giocatore forte, preciso e freddo davanti al portiere avversario.
Sul parquet, Bertolucci in Italia ha vinto sei scudetti (quattro con Follonica ed uno con Prato e Viareggio), sette Coppe Italia (cinque con Follonica ed una con Prato e Viareggio), quattro Supercoppe italiane (tre con Follonica, una con Viareggio), una Coppa di Lega (con Prato) e a livello europeo conta una CERH Champions League ed ed una Coppa Intercontinentale vinte con Follonica (in quel periodo ribattezzato “Follonica degli immarcabili”), una Coppa delle Coppe con Lodi ed una Coppa CERS con Follonica mentre nella sua parentesi straniera ha vinto una Coppa Intercontinentale ed una Coppa Continentale con il Reus ed un campionato ed una Supercoppa portoghese con il Barcelos. Lasciato il parquet nel 2015, da giocatore del Viareggio ne è diventato allenatore rimanendovi tre anni per poi allenare tre anni Sarzana, due anni Trissino e la scorsa stagione Forte dei Marmi.
In dieci anni da allenatore, la bacheca di Bertolucci è molto ricca avendo vinto una Federation Cup (il nuovo nome della Coppa di Lega) con Sarzana, tre scudetti (due con Trissino ed uno con Forte dei Marmi), una Supercoppa italiana (con Trissino), due Coppe Italia (con Trissino e Forte dei Marmi) mentre a livello europeo ha vinto, con Trissino, una Coppa dei Campioni ed una Coppa Intercontinentale. Dopo aver vinto la scorsa stagione scudetto e Coppa Italia con Forte dei Marmi, Bertolucci allenerà da questa stagione l’Hockey Bassano e sulla panchina fortemarmina (primi avversari in campionato il prossimo 12 ottobre della neopromossa TR Azzurra Hockey Novara) siederà Mirco de Girone, attuale vice- di Bertolucci sulla panchina della Nazionale maschile.
Giudice e Bertolucci hanno una cosa in comune: sono stati nominati CT il 19 febbraio 2021. Il viareggino inoltre allenerà anche la Under 19. Bertolucci ha preso il posto di Massimo Mariotti, che guidava la Nazionale maschile “Senior” dal 2010 vincendo l’Europeo di Alcobendas nel 2014 e riportando il titolo continentale nel nostro Paese dopo dodici edizioni. Giudice, alla Under 17 ha preso il posto di Tommaso Colamaria che era il CT della vittoria dell’Europeo di categoria nel 2014 e che oggi è il responsabile di tutte le Nazionali hockeystiche italiane.
25 marzo 2024: la Nazionale italiana torna a giocare a Novara
Novara sta vivendo con grande attesa questo evento. Ed il countdown non è iniziato il giorno dopo l’annuncio che l’Italia avrebbe ospitato i World Skake Game 2024, ma dal 25 marzo 2024. Quel giorno, per la prima volta dopo undici anni dall’ultima volta (era l’8 marzo 2013), la Nazionale maschile di hockey su pista è tornata a giocare a Novara: gli azzurri del CT Bertolucci hanno disputato una partita amichevole contro la TR Azzurra Hockey (allora capolista in Serie A2) al “Pala Dal Lago” come allenamento verso la Coppa delle Nazioni di Montreaux che sarebbe iniziata il 27 marzo e terminata quattro giorni dopo (e vinta dall’Argentina in finale contro il Portogallo, con l’Italia che ha chiuso al quarto posto perdendo la “finalina” contro la Francia). La Nazionale si impose 7-0 contro i ragazzi di mister Campanati con doppiette di Faccin, Gavioli e reti di Compagno, Verona e Cocco. Sugli spalti oltre 2.000 persone, segno che la città ha ancora fame di hockey pista dopo anni di assenza dai grandi palcoscenici nazionali ed internazionali.
Prima della partita amichevole, nel centro di Novara, è stato girato il video promozionale dell’evento dei Mondiali poi diffuso venerdì 28 giugno a margine del sorteggio dei gironi.
Venerdì 12 luglio il Ct Bertolucci ha diramato la lista dei tredici giocatori convocati per il Mondiale novarese. La Nazionale si è ritrovata il 19 agosto a Recoaro Terme, nel Vicentino, presso il Palasport San Giorgio (già sede dei raduni pre-Mondiale delle tre Nazionali che prenderanno parte alla kermesse novarese) per preparare il cammino verso il Mondiale prendendo poi parte, dal 29 agosto al 1° settembre, alla “GoldenCat” di Certanyola, in Catalogna. A questo torneo hanno preso parte le Nazionali di Catalogna, Portogallo, Italia e Francia per gli uomini e Catalogna, Portogallo, Francia, Italia e Argentina per le donne: le vittorie sono andate al Portogallo (in finale sulla Catalogna) nel torneo maschile e alla Catalogna in quello femminile, superando in finale il Portogallo. L’Italia maschile e femminile hanno chiuso entrambe al quarto posto: gli uomini hanno perso la “finalina” contro la Francia, le ragazze di Giudice hanno perso contro le cilene.
Non giocherà i Mondiali causa infortunio uno dei giocatori italiani più forti (ed attesi): Federico Ambrosio, 35enne in forza a Forte dei Marmi, tre volte vincitore della Stecca d’oro, tre volte campione d’Italia e campione d’Europa ad Alcobendas. Al suo posto il CT azzurro ha convocato Alberto Pozzato dell’Hockey Bassano.
Gli azzurri arriveranno nella città di San Gaudenzio il 4 settembre per la parte finale del raduno che porterà capitan Cocco e compagni al debutto contro il Cile il 16 settembre.
Bertolucci ha convocato cinque giocatori del Trissino (Andrea Malagoli, Bruno Sgaria, Stefano Zampoli, Davide Gavioli, Giulio Cocco), tre del Forte dei Marmi (Riccardo Gnata, Francisco Ipinazar e Francesco Compagno), due del Lodi (Alessandro Faccin e Morgan Antonioni), uno del Follonica (Davide Banini), uno del Bassano (Alberto Pozzato) e uno dello Sporting Lisbona (Alessandro Verona, con cui ha vinto la sua seconda WSE Champions League, diventando il secondo hockeysta italino a riuscirci dai tempi di Enrico Mariotti quando vinse con Barcellona e Follonica nel 1997 e nel 2006).
Che cos’è l’hockey su pista?
L’hockey su pista è uno sport, come detto, di cui si parla poco, si conosce altrettanto poco ed è praticato (e tifato) a macchia di leopardo sul territorio nazionale.
Novara è una città importante a livello mondiale per questo sport di squadra che si gioca indoor cinque contro cinque su una pista in parquet 40mx20m con i pattini a rotelle ai piedi ed una stecca a “L” di legno lunga tra i 90 e 110 cm in mano. Le partite sono di due tempi da venticinque minuti ciascuno con lo scopo di tirare in rete una pallina nera di 1,5 kg.
Questo sport trae origine dall’hockey su ghiaccio, ma il suo sviluppo è legato alla diffusione del pattinaggio artistico. La parola “hockey” deriva dal tipo di bastone ricurvo usato, l’hook. I natali dell’hockey su pista sono datati Inghilterra 1877 per poi essere successivamente esportato in Francia, Germania e Svizzera. L’Inghilterra, grazie alla squadra dell’Herne Bay, espressione di una cittadina della costa sud-est del Paese, si impose come potenza hockeistica di prim’ordine tra gli anni Venti e Trenta del secolo scorso. A Montreux, in Svizzera, nacque poi nel 1924 la Federazione Internazionale Pattinaggio a Rotelle (dal 2017, World Skate), presieduta da Freddy Ronckewitz, con lo scopo di diffondere, coordinare e promuovere le attività su rotelle: hockey e pattinaggio artistico su strada e su pista.
Questo sport approdò in Italia nel 1912 grazie allo Skating Savini che, con due squadre da sette giocatori ciascuna, giocò le sue prime partite al Teatro d’estate, la pista costruita allora nel Parco Sempione. L’anno successivo la compagine milanese disputò il suo primo incontro internazionale a Lucerna contro la Nazionale elvetica che si impose nettamente per 11-0.
L’anno della svolta fu il 1922 quando venne disputato il primo campionato italiano che vide al via quattro squadre: Hockey Club Sempione Milano, Veloce Club Milano, U.S. Triestina e Hockey Club Excelsior Pola, con la vittoria della squadra polese. Nel frattempo, nacque la Federazione Italiana Pattinaggio Rotelle presieduta dal conte Alberto Bonacossa. La nostra Nazionale debuttò a Montreaux nell’aprile 1925 nella Coppa delle Nazioni contro la forte Inghilterra che si impose 9-1.
A oggi si sono disputati 101 campionati nazionali e cinquantaquattro edizioni della Coppa Italia: il Forte dei Marmi di Alessandro Bertolucci (da questa stagione affidato a Mirco de Girone e primo avversario della TR Azzurra Novara in campionato il prossimo 12 ottobre) la scorsa stagione ha fatto il double.
Lo scorso 11 agosto sono terminati i XXXIII Giochi olimpici, neanche in questa edizione l’hockey su pista è stato sport olimpico. Il motivo è semplice in quanto, come stabilisce il CIO, deve essere praticato in almeno 75 Paesi in quattro continenti e già il fatto che al Mondiale di Novara vi parteciperanno 29 Nazionali fa ben capire che difficilmente questo sport entrerà nel computo degli sport a cinque cerchi. Cosa che invece non riguarda l’hockey su prato, sport olimpico da Amsterdam 1928 a livello maschile e da Mosca 1980 a livello femminile.
A dire il vero, una volta l’hockey su pista è approdato alle Olimpiadi: c’è da tornare all’edizione di Barcellona 1992 quando per la prima volta questo sport divenne olimpico, ma a livello dimostrativo. Cosa significa “dimostrativo”? Significa che l’hockey su pista (come in quell’edizione la pelota basca ed il taekwondo) è stato provato con la volontà successivamente che diventasse uno sport olimpico a tutti gli effetti. Le medaglie vinte dalle tre Nazionali salite sul podio non vennero conteggiate nel medagliere della manifestazione, ma erano medaglie a tutti gli effetti.
Quel torneo fu solo a livello maschile e si giocò dal 26 luglio al 7 agosto. Vi presero parte dodici Nazionali divise in due gironi: girone A (Italia, Portogallo, Argentina, Svizzera, Stati Uniti e Giappone) e girone B (Paesi Bassi, Spagna, Brasile, Argentina, Angola e Germania). Si giocò in Catalogna (ovviamente) in città profondamente hockeystiche come Vic, Reus, Sant Sadurní d’Anoia e Barcellona. Le prime tre dei due gironi (Italia, Portogallo e Argentina; Spagna, Brasile e Paesi Bassi) furono inserite in un altro girone di semifinale: le prime due Nazionali classificate si sarebbero giocate la medaglia d’oro, la terza e la quarta la medaglia di bronzo.
L’Italia si classificò quarta in quel girone e giocò la finale per il bronzo contro il Portogallo battendolo 3-2, mentre la medaglia d’oro andò all’Argentina che chiuse il girone al secondo posto dietro la Spagna, battendola nella finalissima 8-6.
Perché a Novara l’hockey su pista è così importante e sentito: c’era una volta l’Hockey Novara
Quando un “foresto” parla di Novara, sicuramente si soffermerà pensando al riso, alla paniscia, al buon vino del territorio, al gorgonzola, al Lago Maggiore e al Lago d’Orta. Se il “foresto” segue lo sport, sicuramente penserà all’allora Novara Calcio e all’odierno Novara Football Club, alla Igor Volley, alla Libertas e alla Ginnastica Pro Novara, oppure ai fasti anni Ottanta-Novanta del Novara Baseball, con la squadra cittadina allora in Serie A1. Ma se il nostro interlocutore è uno che se ne intende davvero, dirà che Novara è conosciuta per la sua principale squadra di hockey su pista, l’Hockey Novara: Novara è stata la “Rink hockey capitol city” italiana fino agli inizi degli anni 2000.
L’Hockey Novara ha sempre animato lo spirito dei tifosi ed il palazzetto di viale Kennedy è stato sempre uno “stadio” dove entrare in punta di piedi per rispetto verso un’Autorità (l’Hockey Novara) che dominava in Italia e che si faceva rispettare anche al di fuori dei confini nazionali, dando filo da torcere alle avversarie iberiche.
La squadra nacque nell’autunno 1924 quando quindici “pionieri”, capitanati dall’ingegner Vittorio Masera, diedero vita al primo sodalizio hockeistico cittadino: erano Vittorio Bottini, Vittorio Genesi, Pierino Buscaglia, Angelo Grassi, Francesco Cestagalli, Giuseppe Lombardini, Giuseppe Colombara, Giuseppe Provvisione, Alceo Concia, Piero Drisaldi, Bruno Vannucci, Renzo Fenini, Fiorenzo Zavattaro, Luigi Gallina. Vittorio Masera fu il primo presidente del sodalizio nonché finanziatore, organizzatore, direttore tecnico e allenatore della squadra. L’Hockey Club Vittoria (questo il primo nome della squadra) si affiliò alla Federhockey nazionale nel 1925 con in mano la tessera numero 4 di affiliazione alla Federhockey italiana. Il colore sociale della squadra fu prima il verde e poi, dal 1926, l’azzurro con lo stemma della città sul petto.
La prima partita giocata dall’Hockey Club Novara fu disputata a Vercelli il 4 giugno 1925 contro la squadra locale e s’impose 5-3. Nel dicembre 1925, a Milano, la squadra novarese giocò la sua prima partita internazionale contro il Paris Hockey Club, che si impose 9-2. Il mese dopo, il 26 gennaio, a Novara venne organizzato, in occasione della festa patronale di San Gaudenzio, un torneo cui presero parte l’Herne Bay ed il Milan: l’Hockey Novara sconfisse gli avversari per 8-5 e 2-1, impressionando i tifosi. Il 5 e 6 marzo 1927 i ragazzi di Masera furono invitati a disputare un torneo a Montreux contro la squadra lemana e gli inglesi del Manchester: l’Hockey Club Novara riportò tre vittorie ed una sconfitta in quel torneo.
Nel 1929 l’Hockey Club Novara disputò il suo primo campionato nazionale. La prima partita di campionato venne disputata contro i veneti del Patavium che perse 10-2 e la squadra si classificò al primo posto nel suo girone e terzo in quello finale. L’anno successivo la squadra vinse il suo primo scudetto ed aprì un ciclo di cinque scudetti consecutivi vinti come allora la Juventus nel calcio.
Furono diversi i momenti d’oro del club hockeystico novarese: gli anni Cinquanta (con la vittoria della prima stella nel 1950), dal 1969 al 1977 (con la vittoria di sette scudetti consecutivi, la conquista della seconda stella nel 1977 e le due finali consecutive di Coppa dei Campioni del 1971 e 1972 perse contro il Reus Deportiù) e dal 1984 al 2002 quando sotto la Cupola arrivarono giocatori fortissimi spinti dal nuovo presidente Luciano Ubezio: in diciotto stagioni arrivarono dodici scudetti (sei consecutivi), la conquista della terza stella nel 2000 ed il dominio incontrastato sulla scena nazionale. A oggi l’Hockey Novara di scudetti ne ha vinti ben trentadue, l’ultimo nella stagione 2001/2002: fino alla stagione 2014/2015 è stata la squadra più scudettata d’Italia superata nel 2016/2017 dalla Juventus nel calcio e nel 2019 dalla Pro Recco nella pallanuoto. Con trentuno scudetti incalza ora l’Olimpia Milano di pallacanestro.
Il palmares dell’Hockey Novara vede anche la vittoria di venti Coppe Italia, tre Coppe di Lega e tre Coppe CERS (l’Europa League dell’hockey su pista per intenderci) e la prima edizione della Eurolega, un torneo ad inviti cui presero parte, dal 10 al 16 luglio 1995, le migliori quindici squadre europee con vittoria dei ragazzi di Battistella in finale sul Porto. Eppure, nonostante i 32 scudetti, il club azzurro non ha mai vinto la Coppa dei Campioni, la manifestazione hockeystica più importante. L’Hockey Novara ha preso parte ventuno volte alla Coppa dei Campioni arrivando quattro volte in finale, oltre ad aver raggiunto due finali di Coppa delle Coppe (su tre partecipazioni) ed una finale persa di Coppa CERS.
Le coppe europee sono state e ancora oggi sono ad appannaggio delle squadre spagnole e portoghesi, anche espressioni di città non grandissime. Il livello delle nostre squadre che partecipano ogni anno, ad esempio, dalla stagione 1965/1966, alla Coppa dei Campioni (dal 1996 al 2006 con la denominazione CERH Champions League, dal 2007 al 2022 Eurolega e oggi WSE Champions League. ) è comunque alto, ma le compagini spagnole e portoghesi sono nettamente più forti: nelle 59 edizioni di questa coppa, le nostre squadre hanno vinto solo due volte (Follonica nel 2006 e Trissino nel 2022) e sono arrivate tredici volte in finale.
Nella stagione 2003/2004 (e per le due stagioni consecutive), Novara schierò ben tre squadre hockeystiche in Serie A1: Hockey Novara, Roller 3000 e Rotellistica Novara.
Lo sport a rotelle entrò in crisi a livello nazionale con diminuzione della visibilità televisiva, di interesse e di sponsor, tanto che tra la metà degli anni Novanta e metà anni Duemila molti sodalizi storici ebbero problemi economici. Ed il vento, anche a Novara, stava per cambiare.
Nell’estate 2003 successe un fatto molto importante: Luciano Ubezio cedette la squadra. Dopo diciotto anni, il “Presidentissimo” decise di mollare: mancate sponsorizzazioni e gli oneri troppo alti da sostenere costrinsero Ubezio (che morirà il 15 settembre 2009) a cedere la squadra. Via via lasciarono la squadra tutti i campioni e a rimpiazzarli furono ingaggiati giocatori di livello nettamente inferiore, il ridimensionamento fu clamoroso: tra il 2003 ed il 2009 il miglior piazzamento fu un quinto posto, posizione che l’Hockey Novara non centrava dalla stagione 1982/1983.
La società non si iscrisse alla stagione 2009/2010. Finiva così la storia di un club che scrisse la storia di questo sport in città, in Italia e in Europa, riconosciuto ancora oggi dalle avversarie continentali come una rivale meritevole di rispetto. La squadra non è mai stata dichiarata “fallita” ed ha ancora la sua matricola numero 4.
Tutti gli occhi del Mondo puntati per due settimane su Novara
L’impatto emotivo che i Mondiali hanno sulla città è molto forte, perché questa manifestazione torna dopo 31 anni in Italia e dopo quaranta a Novara. E la scelta di Novara ha reso orgogliosi i novaresi che dopo anni possono rivedere le stelle di questa disciplina tornare a darsi battaglia (sportiva) sui parquet cittadini. La giunta regionale e la giunta comunale hanno preventivato un indotto molto elevato, con la speranza di attrarre interesse verso questa disciplina che, complice anche la promozione della TR Azzurra Novara in Serie A1, vedrà la prima squadra novarese giocare nella massima serie nazionale dopo dodici anni.
Si spera che vista l’ottima posizione della città (tra Torino e Milano e a due ore dal mare e dalla montagna) si possa destare interesse anche nei turisti che verranno in città e che vorranno visitare il territorio durante le due settimane della kermesse iridata, potendo scoprire un territorio ricco di storia, attrazioni e prodotti enogastronomici. Peccato che il tempio dell’hockey cittadino (il “Pala dal Lago”) non sia teatro di partite importanti (con il massimo rispetto per le partite che vi si disputeranno) e che la Nazionale italiana maschile non scenda mai in campo su quel parquet che è la storia di questo sport in Italia, Europa e Mondo. Ma l’importante è che le tutte le Nazionali italiane impegnate nel Mondiale possano fare bene e tenere alto il tricolore durante questo Mondiale che finalmente arriverà in città.
Bando alle ciance ora: il Mondiale novarese inizierà l’8 settembre alle ore 9 al “Pala Novarello” con il match di Intercontinental Championship maschile Under 19 tra Cina e Macao e seguito, alle ore 11, da India contro Taipei.
Che inizi il Mondiale novarese!
immagine in evidenza tratta dalla pagina Facebook degli World Slate Games 2024