by Simone Balocco
Questa sera, con fischio di inizio alle ore 20:30, avrà inizio la seconda semifinale di ritorno dei play off di Lega B per la promozione in massima serie. Chi supererà il turno, fra Pescara e Novara, affronterà in finale il Trapani, che ha avuto la meglio sullo Spezia ieri sera per 2 a 0: andata domenica sera (a Novara o a Pescara), ritorno giovedì sera 9 giugno al “Polisportivo Provinciale” della città siciliana. Chi vincerà, accompagnerà in Serie A Cagliari e Crotone.
Il Novara Calcio è chiamato all’impresa: sconfiggere il Pescara con almeno tre reti di scarto (0-3, 1-4, 2-5 etc.) per sognare una finale incredibile. In caso di vittoria senza quel gap, passerebbero gli abruzzesi, forti del fatto di avere a disposizione due risultati possibili su tre (vittoria e/o pareggio), o una sconfitta con due reti scarto, vista la migliore classifica al termine del torneo (quarto vs ottavo posto).
Gonzalez e compagni sono chiamati ad un vero e proprio miracolo: la pesante sconfitta casalinga per 2 a 0 di domenica scorsa ha rovinato i piani dei ragazzi di Baroni, i quali, dopo il colpaccio del “san Nicola”, avrebbero voluto un altro risultato.
Passare il turno non è proibitivo, ma il Novara dovrà compiere non solo la partita perfetta, ma anche quella della vita. In pratica, ancora meglio della vittoria del 25 maggio contro il Bari per 3 a 4 con gol di Galabinov a sei minuti dalla fine del secondo tempo supplementare.
Durante la stagione, il Novara ha battuto l’avversario di turno con tre reti (e oltre) di scarto in ben nove occasioni, di cui una volta sola in trasferta (contro il Perugia, 1-4). I biancoblu hanno vinto la loro ultima partita in trasferta nella regular season proprio contro il Pescara lo scorso 12 marzo e il cammino dei gaudenziani lontano dal “Piola” è stato di 26 punti punti in ventuno partite (sette vittorie, cinque pareggi, nove sconfitte). La “regular” non sono i play off, però.
Nella storia recente azzurra, per ben sette volte, il Novara ha sconfitto in trasferta l’avversario segnando almeno tre reti di scarto: il 18 ottobre 2009 a Lumezzane (1-4); il 10 ottobre 2010 a Udine contro il Portogruaro (1- 5); il 7 maggio 2011 a Crotone (0-3); il 9 settembre 2012 a Cesena (1-4); il 22 febbraio 2013 a La Spezia (0-6); il 28 marzo 2013 a Cittadella (2-6); l’8 dicembre 2015 a Perugia (1-4). Osare anche questa volta non sarebbe male.
Gli azzurri sono chiamati al secondo miracolo in una settimana.
La piazza è, nel complesso, fiduciosa in quanto il Novara non ha nulla da perdere e cercherà in tutti i modi di battere il Pescara e di fare la sua onesta partita. In casa Pescara, l’animo è alle stelle poiché il buon margine di due reti potrebbe permettere agli abruzzesi di giocare in difesa e attendere l’approccio degli avversari. Mister Oddo in conferenza stampa ha detto che la squadra non giocherà in difesa, ma non è detto che lo faccia anche perché sarà da valutare la vena del Novara. E certamente il Novara non farà da sparring partner designato.
Baroni non potrà avere a disposizione Troest, ammonito domenica e, diffidato in quanto già ammonito a Bari, dovrà vedere la possibile remuntada dei compagni dalla tribuna. Il tecnico azzurro potrà contare su Lorenzo Dickmann, appiedato dal “rosso” rimediato al “san Nicola”, e arruolabile come terzino destro.
La formazione ufficiale del Novara si saprà stasera almeno un’ora prima del calcio d’inizio, ma sicuramente vedrà un 4-2-3-1 con Vicari al posto di Troest e Buzzegoli ancora per Viola, con il numero 4 calabrese inizialmente in panchina perché alle prese con una noiosa pubalgia. Il problema potrebbe essere l’attacco: Evacuo o Galaninov oppure Gonzalez falso nueve? E poi, un ispirato Lanzafame al posto di un opaco Corazza o giocare dal 1′ con il friulano con l’ex Parma in campo nella ripresa? E nel caso, Gonzalez “trequartista” centrale? Baroni dovrà trovare l’amalgama giusta per cercare l’impresa.
L’arma vincente del Novara contro questo Pescara (che domenica ha mostrato un’ottima manovra, un ottimo possesso palla e un gioco corale di squadra molto interessante) dovrà essere assolutamente il cinismo, l’arma vincente degli abruzzesi al “Piola” (tre tiri in porta, due gol e un palo). Una cosa non da poco, ma solo così si potrà tornare vincitori (e finalisti) dall’Abruzzo. Poi ogni partita è a sé e ogni match ha una sua storia, ma se il Novara giocherà come sa, per Lapadula e compagni saranno da sudare sette…magliette.
Il Novara è chiamato al miracolo, ma se non dovesse compiersi questo miracolo sportivo la Novara calcistica dovrebbe essere molta contenta della stagione degli azzurri che, giusto un anno fa, erano in vacanza dopo il double campionato-Supercoppa di Lega Pro.
Meglio uscire in semifinale che essere già in vacanza, ma andarsi a giocare la finale per la promozione in Serie A sarebbe ancora meglio.