by Simone Balocco
Il 3 ottobre il Novara, perdendo al “Liberati” contro la Ternana alla sesta giornata, era ultimo in classifica con tre punti (al netto del -2 di penalità) e si temeva un’altra debacle anche nella successiva trasferta di Vercelli nel derby con la “Pro”. La vittoria di ieri pomeriggio contro l’Ascoli in terra marchigiana, valevole per la 19a giornata, vede ora il Novara terzo in classifica con 35 punti (sempre con i due punti di penalizzazione), a -4 dalla capolista Crotone (ieri fermata a Latina al 90′) e a tre punti dal secondo posto, occupato dal Cagliari, vittorioso contro il Bari in casa.
E la vittoria contro i bianconeri ha rappresentato per il Novara la sesta consecutiva, la quinta in trasferta in stagione. Tre punti strappati al “del Duca” con i denti e con le unghie contro un avversario confuso, pasticcione ma volitivo di risalire la classifica.
Finisce 1 a 3 per i Baroni boys che hanno vinto per la prima volta, al quinto tentativo, contro un avversario ostico in uno stadio altrettanto ostico: tre vittorie ascolane (e nell’ottobre 2012 Tesser ci rimise anche la panchina) e due pareggi in passato. Galabinov e compagni hanno invertito la rotta: gli azzurri non perdono dal 15 novembre quando caddero a Salerno e nelle ultime sette partite hanno vinto sei volte. Con una classifica che si fa veramente interessante.
Baroni per la partita nelle Marche ha ritrovato Pablo Gonzalez: l’attaccante argentino doveva scontare proprio contro i bianconeri l’ultima delle tre giornate di squalifica rimediate dopo l’espulsione contro la Virtus Lanciano ed invece venerdì, nel tardo pomeriggio, era arrivata la notizia che il giudice federale ha tolto all’argentino l’ultima giornata di squalifica ed il mister ha voluto subito schierarlo in campo dal primo minuto con la fascia di capitano. Il tecnico fiorentino ha schierato il solito 4-2-3-1 con da Costa in porta; linea difensiva con Davide Faraoni e Cristian dell’Orco sulle fasce ed in mezzo Fabrizio Poli e Magnus Troest; mediana con Nicolas Viola e Federico Casarini con davanti Galabinov unica punta “pesante” supportato, come detto, dall’attaccante di Tandil, Simone Corazza e Paolo Faragò. Davis Mangia, che siede sulla panchina ascolana dal 4 novembre scorso dopo l’esonero di Mario Petrone, ha schierato un 3-5-2 con Svedkauskas in difesa dei pali; Almici, del Fabro e Cinagli in difesa; centrocampo con capitan Mengoni, Jankto, Giorgi, Addae, Grassi e davanti la coppia Perez-Bellomo. Arbitro dell’incontro è stato Fabio Maresca della sezione AIA di Napoli. Stadio “del Duca” con una buona presenza di pubblico e circa quaranta tifosi giunti da Novara. Prima della partita, i tifosi di casa hanno esposto uno striscione con una frase dell’ex presidente Costantino Rozzi (scomparso 21 anni fa venerdì), mentre nel settore ospiti i tifosi azzurri hanno esposto uno striscione in ricordo di Andrea Gennari, il supporter deceduto in gravi circostanze in settimana.
Cinque minuti di gioco ed il Novara trova già la via del gol: Gonzalez, grazie a Faragò, ruba palla a ridosso della linea di centrocampo ad un avversario e si fa trenta metri palla al piede. L’attaccante ha trovato il compagno di reparto Galabinov libero e da fuori area ha battuto Svedkauskas. Settima rete per il numero 16 di Baroni e quarto assist per il “Gonzo” in stagione. Partita subito in discesa per i piemontesi, mentre per gli ascolani il gol del bomber di Sofia ha rappresentato la prima rete incassata in casa dopo 312′ di imbattibilità. Difesa ascolana colpevole di aver permesso, grazie ad un errore di Mengoni, il vantaggio ospite.
Il Novara ha sempre avuto in tutto il primo tempo il pallino del gioco, portando sempre o Galabinov o Gonzalez a ridosso dell’area. E le palle più interessanti sono arrivate dai piedi di “Nico” Viola, l’uomo di qualità e di fantasia in mezzo al campo nel Novara.
E al 43′ gli azzurri, dopo almeno cinque occasioni ghiotte andate a vuoto, hanno trovato il raddoppio: Galabinov ricambia il favore a Gonzalez, mettendogli una palla d’oro che l’argentino non può sbagliare di sinistro. Difesa ascolana colpevole di aver permesso, grazie ad un errore di Mengoni, il vantaggio ospite.
Dopo il gol dell’argentino, mister Mangia ha effettuato il primo cambio: fuori Giorgi, dentro Altobelli. Dura appena 43′ la partita di uno degli ex di turno, a Novara sei mesi nella stagione 2011/2012.
Dopo un minuto di recupero, Maresca ha mandato tutti negli spogliatoi e l’inizio della ripresa non ha visto nessun cambio tra le due formazioni.
Al 49′ Ascoli ridotto in dieci uomini: fallo netto su Gonzalez da parte di Mengoni. Nell’attesa che Galabinov calciasse la punizione a ridosso dell’area di rigore, Maresca ha espulso per proteste Almici. La punizione dell’attaccante è uscita di almeno mezzo metro sopra la traversa.
Dopo 61′ finisce anche la partita di un altro ex dell’incontro: Baroni ha richiamato in panchina un buon dell’Orco (lo scorso anno ad Ascoli in Lega Pro) per fare spazio a Lorenzo Dickmann. Il numero 3 lodigiano è uscito tra gli applausi dei suoi ex tifosi.
Poco dopo da Costa, in due occasioni, ha evitato il gol ascolano, compiendo due interventi prima su Perez e poi su Bellomo. Primi pericoli per il portiere svizzero in una partita che, nel complesso, lo ha visto spettatore non pagante.
Ma tre minuti dopo ai padroni di casa viene concesso un rigore: scontro in area fra Poli e Perez. Il numero 35 novarese non tocca l’avversario che però, furbamente, cade. Maresca, molto distante dalla scena, ha concesso il penalty che lo specialista Bellomo non ha sbagliato. 1 a 2 ed Ascoli che torna in partita.
Prima che la palla tornasse a centrocampo, Baroni ha tolto Corazza per Signori. Sufficiente nel complesso la partita del numero 11 azzurro.
Per un Novara che deve cercare la terza rete per bloccare la voglia di pareggio dei padroni di casa, ecco un Ascoli molto nervoso e con cartellini gialli che fioccano tra i ragazzi di Mangia: alla fine sono stati ammoniti tutti i diffidati ascolani (Grassi, Perez, Altobelli, Bellomo) che, insieme all’espulso Almini, non giocheranno la prossima partita contro il Livorno.
Al 36′, un po’ a sorpresa, Baroni non ha cambiato Evacuo per Galabinov ma Cesarini per Vicari. Il tecnico ex Pescara ha cercato di difendere il risultato, inserendo il numero 6 romano e portando la difesa a cinque.
Ma, come nel primo tempo, il Novara segna al 43′: Viola prende palla a ridosso dell’area di rigore ed il numero 4, nel giro di quattro metri scarsi, ha scartato tre avversari nello spazio ristretto calciando di giustezza sopra Svedkauskas. Terza rete novarese e seconda marcatura stagionale per il mediano azzurro, dopo la rete da tre punti segnata su punizione nel derby contro la Pro Vercelli.
Poco prima del fischio finale, Signori ha avuto sui piedi la palla del 4 a 1, ma Nava (altro ex dell’incontro, entrato all’84’ per Cinaglia) ha salvato in extremis.
Game-set-match e Novara capace di segnare sedici gol in sei partite. Una striscia di sei vittorie consecutive ad una dal record delle sette del Novara di Aglietti del girone di ritorno del 2012/2013.
Novara che si issa al terzo posto e che vede arrivare la sosta invernale con la possibilità di incrementare i punti con la partita casalinga di mercoledì sera 23 dicembre, alle ore 20:30 contro il Cesena (ieri vittorioso 4 a 0 in casa contro la Ternana), per poi chiudere il 27 pomeriggio con l’ultima del girone di andata, al “Braglia” contro il Modena.
Sognare non costa nulla e se il ritmo non dovesse cambiare, complice anche la pausa dal 28 dicembre al 15 gennaio e l’apertura del mercato invernale, i tifosi azzurri iniziano a credere in una remuntada ancora migliore di quella di Aglietti.