“Poca forza, poco coraggio… E’ lecito aspettarsi di più”: questo il commento di Daniele Andretta di Io Novara alle prime dichiarazioni dell’Assessore al bilancio Silvana Moscatelli “Da una maggioranza di destra, uscita fresca vincitrice dalle urne, ci si aspetta una cura shock, almeno nella definizione dei primi obiettivi. I fondamentali insomma: come la riduzione della spesa pubblica, la lotta agli sprechi, la riduzione delle tasse con un’attenzione particolare alle famiglie in difficoltà… Invece dalle prime dichiarazioni dell’assessore verifichiamo che la soluzione sono i provvedimenti già adottati dalla giunta Ballarè: allungamento nel tempo dei debiti per i mutui e la lotta all’evasione grazie alla collaborazione con Equitalia (a Novara stipulata con l’accordo dello scorso 15 dicembre), nonostante oggi lo stesso premier Matteo Renzi abbia dichiarato che il sistema non funziona. Peraltro Moscatelli ammette che non esistono al momento per il Comune di Novara gli strumenti informatici per poter perseguire con efficacia i furbetti. Che, sia ben chiaro, vanno combattuti, ma in modo efficace e non come è stato fatto in passato, causando una voragine di crediti inesigibili che hanno condizionato i conti del Comune per almeno un decennio. Soldi che venivano messi a bilancio e che non era possibile riscuotere quindi, di fatto, inesistenti, tanto che la Corte dei Conti ha imposto in questi anni un doveroso repulisti”.
“Mi auguro – prosegue Andretta – che si tratti solo di una questione di tempo e che il Sindaco e la Giunta affrontino in altro modo le questioni legate alla gestione del bilancio, perché se questi fossero al contrario i provvedimenti di punta ne vedremo delle belle. Stupisce come non siano stati indicati nell’agenda dell’assessore questioni come la necessità di ristabilire un corretto rapporto di fiducia con il contribuente, quello del fisco amico oppure le nuove forme di baratto amministrativo, così come riviste dalla corte dei conti, rivolte a chi non è più in grado di adempiere, evitando richieste inutili nei confronti di chi non può o magari non deve pagare”.
“E’ corretto invece destinare i proventi delle alienazioni all’estinzione anticipata dei mutui, mentre difficilmente perseguibile, vista la fragilità del sistema bancario nazionale e locale, sembra il percorso di vendere gli immobili comunali indirizzando l’offerta agli istituti di credito. Ad oggi infatti il sistema bancario sembra assestato su posizioni diametralmente opposte, ovvero a loro volta effettuare dismissioni. Insomma a meno di provvedimenti straordinari, le banche più che ad acquistare immobili mi sembrano propense a venderli…”
“Allo stesso modo – conclude Andretta – l’ipotesi di vendere le quote residue di Pharma non è certo una novità: il bando c’è già e scadrà il 18 luglio. L’ultima asta era andata deserta ma ora, con il ribasso (da 2 milioni e 150 mila euro a un milione e 720 mila) può darsi che il socio privato si convinca, portando un po’ di ossigeno nelle casse comunali”.
“Insomma, appena terminato il periodo delle promesse elettorali servono i fatti. Quelli rappresentati oggi ci paiono davvero ben poca cosa, ma ci auguriamo di essere smentiti…”.