CONTRASTO ALLA LUDOPATIA
Premesso che:
- La Regione Piemonte ha approvato la legge “Norme per la prevenzione e il contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico”, L.R. 2 maggio 2016, n. 9,
- dall’approvazione della legge regionale sono trascorsi più di 120 giorni
- con il termine ludopatia o gioco d’azzardo patologico (G.A.P.), definito dall’OMS come “malattia sociale”, si intende l’incapacità di resistere all’impulso di giocare d’azzardo o fare scommesse. Il gioco d’azzardo patologico, essendo una dipendenza comportamentale patologica è una malattia in grado di compromettere la salute e la condizione sociale del singolo individuo e della sua famiglia. L’OMS lo assimila ad altre dipendenze, considerando affetti da gioco patologico i soggetti che presentano sintomi clinicamente rilevanti legati alla perdita di controllo sul proprio comportamento di gioco, con evidente coazione a ripetere e con condotte compulsive tali da arrecare grave deterioramento alla loro personalità;
- ilgioco d’azzardo lecito è diventato, negli ultimi anni, nel nostro Paese un fenomeno considerevole che desta allarme sociale. L’Italia con 15 milioni di giocatori abituali è tra i primi paesi al mondo per consumi di gioco d’azzardo. In Piemonte, con la capillare distribuzione sul territorio regionale degli apparecchi da gioco, avvenuta soprattutto nell’ultimo decennio, si è registrato un vero e proprio picco di spesa pro capite (si stima una cifra che si aggira tra 703 e 1.890 euro) e i pazienti affetti da ludopatia in forma grave sono quadruplicati . Inoltre il 42% dei ragazzi tra i 14 e i 19 anni ha dichiarato di aver già provato a giocare;
- la teoria convenience gambling è ormai dimostrata da molti studi. convenience significa “comodità”, vicininanza e prossimità, dimostrando che l’azzardo mediato tecnologicamente, istantaneo nella sua fruizione senza soglie o barriere ha un’altissima nocività.
- il Tar di Brescia nel 2017 ha rigettato i ricorsi di Lottomatica, Lotterie nazionali e Lotto Italia contro i provvedimenti del Comune di Bergamo: un sindaco e la sua ammimistrazione comunale possono introdurre limitazioni alla vendita di scommesse, slot machine etc. nella propria città, perché un sindaco può e deve agire a tutela dei suoi cittadini, della loro salute e sicurezza. Il Tar ha definito Slot machinee videolottery, “più insidiosi, ad esempio delle scommesse ippiche e sportive, perché “implicano un contatto diretto ed esclusivo tra l’utente e la macchina senza alcuna intermediazione umana volta a disincentivare, per un normale meccanismo patologico legato al senso del pudore, l’ossessione del gioco, specie nella fase iniziale del processo di dipendenza patologica”.
- Il sindaco secondo l’art.50, comma 7, del d.lgs. 267/2000 ha piena competenza in tema alla tutela della salute dei suoi cittadini e dei minori in particolare
considerato fondamentale intervenire in merito:
a) alla tutela dei minori;
- b) alla tutela degli utilizzatori, con particolare riferimento alla necessità di contenere i rischi connessi alla moltiplicazione delle offerte, delle occasioni e dei centri di intrattenimento aventi come oggetto il gioco d’azzardo, in funzione del benessere pubblico e nell’ottica di prevenire il gioco d’azzardo patologico;
- c) al contenimento dei costi sociali, umani ed economici, derivanti dall’assiduità al gioco d’azzardo, con particolare riferimento alle ricadute negative che detta assiduità comporta nel contesto familiare e per la popolazione anziana, sia in termini di sovra-indebitamento (con possibile ricorso al prestito a usura) sia di autosegregazione dalla vita di relazione e affettiva;
- d) alla riduzione del danno derivante dalla sindrome da Gioco d’Azzardo Patologico;
- e) alla tutela della sicurezza urbana, del decoro urbano, della quiete della collettività.
IMPEGNA SINDACO E GIUNTA
A recepire ed attuare la nuova normativa regionale predisponendo un regolamento e ordinanza in merito a
- apparecchi meccanici e congegni automatici, semiautomatici ed elettronici da trattenimento (singoli apparecchi/new slot e sale giochi tradizionali);
- apparecchi collegati fra di loro, in tempo reale, alla rete e ad un server centrale presente nella sala dove sono installati, il quale comunica costantemente con un server nazionale centralizzato che gestisce le vincite (sale VL T – videolottery – sale SLOT);
- scommesse su competizioni ippiche, sportive e su altri eventi;
prevedendo:
- limitazioni di orario
- Divieto ad aprire o mantenere in esercizio nuove sale gioco, centri scommesse, o
spazi per il gioco a 500 metri da luoghi sensibili
- Il divieto qualsiasi attività pubblicitaria relativa all’apertura o all’esercizio delle
sale da gioco e delle sale scommesse o all’installazione degli apparecchi per il gioco
- A trasmettere alla Giunta regionale, come da art. 10 della L.R. n. 9/2016,
- Ad intraprendere tutte le azioni di vigilanza e controllo sull’osservanza delle disposizioni della nuova normativa regionale, con adozione delle relative sanzioni ai sensi dell’art. 11 della l.r. 9/2016.
per il gruppo del Partito Democratico
Sara Paladini, Andrea Ballarè, Emanuela Allegra, Elia Impaloni, Pirovano Rossano, Tino Zampogna
Mozione ad oggetto: Bullismo e cyberbullismo
Recenti e dolorosi fatti di cronaca hanno svelato il pericolo del bullismo e del cyberbullismo, ed impongono una presa d’atto del gravissimo problema tra i giovani e soprattutto impongono alla politica l’impegno comune per mettere in campo tutte le azioni per informare, educare e contrastare il fenomeno.
premesso che
- con il termine «bullismo» si intendono le aggressioni o le molestia reiterate, da parte di una singola persona o di un gruppo di persone, a danno di una o più vittime, idonee a provocare in esse sentimenti di ansia, di timore, di isolamento o di emarginazione, attraverso atti o comportamenti vessatori, pressioni o violenze fisiche o psicologiche, istigazione al suicidio o all’autolesionismo, minacce o ricatti, furti o danneggiamenti, offese o derisioni per ragioni di lingua, etnia, religione, orientamento sessuale, aspetto fisico, disabilità o altre condizioni personali e sociali della vittima.
- con il termine «cyberbullismo» si intende qualunque comportamento vessatorio perpetrato attraverso l’utilizzo di strumenti telematici o informatici.
- Il bullismo, cyberbullismo, il bullismo omofobico e transfobico sono forme di violenza psicologica o fisica che secondo i dati Istat e Censis sono in continua crescita tra i pre-adolescenti e gli adolescenti senza alcuna distinzione di categoria sociale;
- il d.l. 1261 in materia di bullismo e cyberbullismo sta per essere approvato alla Camera;
- L’Osservatorio regionale del Piemonte sul bullismo ha registrato la maggior parte dei casi di bullismo all’interno delle scuole e nello specifico nella scuola secondaria di I grado (52,9%), seguita dalla secondaria di II grado (25,0%) dalla primaria (19,6%) e dalla scuola dell’infanzia (2,5%).
Impegna il Sindaco e la Giunta
- a prevenire e contrastare i fenomeni del bullismo e del cyberbullismo in tutte le loro manifestazioni, in particolare con una strategia di attenzione e tutela nei confronti dei minori coinvolti, privilegiando azioni di carattere formativo ed educativo rivolte a tutti i ragazzi che frequentano le istituzioni scolastiche statali di ogni ordine e grado e agli educatori che ogni giorno si relazionano con i più giovani.
- ad avviare già nelle scuole primarie e secondarie percorsi educativi ed informativi
- Avviare percorsi di promozione e diffusione delle pari opportunità e della diversità, come risorsa.
- Costruire percorsi sulla responsabilizzazione all’utilizzo di internet, alla sicurezza informatica e allo sviluppo delle competenze digitali;
- promuovere attrverso tutti i canali (biblioteche, informagiovani, luoghi di aggregazione, sedi pubbliche) la sensibilizzazione e la prevenzione in materia di bullismo e cyberbullismo
- promuovere un tavolo sul tema insieme a tutti gli enti (prefettura, tribunale, ASL, forze dell’ordine, ufficio scolastico provinciale….) ed associazioni che si occupano di giovani
- a prevedere, nelle proprie linee strategiche in materia di proposte di formazione, percorsi di approfondimento delle tematiche del bullismo e cyberbullismo.
- Attivare con i servizi sociali territoriali, con l’ausilio delle associazioni e degli altri enti specifici progetti volti a sostenere i minori vittime di atti di bullismo e di cyberbullismo nonché a rieducare, anche attraverso l’esercizio di attività riparatorie o di utilità sociale, i minori artefici di tali condotte.
per il gruppo del Partito Democratico
Sara Paladini, Andrea Ballarè, Emanuela Allegra, Elia Impaloni, Pirovano Rossano, Tino Zampogna
Novara, 22 marzo 2017