Arona – uno spettacolo dedicato a Enzo Jannacci

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Arona - la locandina dello spettacolo dedicato a Enzo Jannacci

Arona – la locandina dello spettacolo dedicato a Enzo Jannacci

Nell’ambito della Rassegna “Arona: Cabaret, Teatro, Canzone”, andrà in scena venerdì 28 febbraio alle 21 al Palcongressi di Arona “ROBA MINIMA S’INTEND”, spettacolo di STEFANO ORLANDI e la sua Band.

Lo spettacolo – concerto dedicato al grande Enzo Jannacci è un percorso di musica, parole e immagini intorno alla figura del cantautore milanese e della Milano che egli ha raccontato nelle canzoni fin dagli anni 60. La Milano dei quartieri con i suoi mille personaggi stravaganti e surreali: i “pali” dell’Ortica, quello che andava a Rogoredo a “cercare i sò danée”, le balere di periferia dove c’è sempre chi “per un basin” avrebbe dato la vita intera. I sogni e le miserie di chi sta ai margini di una società che corre troppo veloce, incurante degli ultimi. Il boom economico con le sue contraddizioni, con “Vincenzina” che vuole bene alla fabbrica, quello che ”prendeva il treno per non essere da meno” e chi davanti a un documento di residenza “gli viene in mente tutta l’unfanzia”.C’è chi insegue una storisa d’amore :”Roba minima s’intend, roba de barbun”, e poi c’è chi nonostante tutto ride, e ride di gusto perché “sempre allegri bisogna stare che il nostro piangere fa male al re, al ricco e al cardinale”.

Jannacci è stato sempre dalla parte degli ultimi, dei balordi, li ha cantati con il cuore in gola, nei suoi versi c’è la speranza di chi non si arrende. Jannacci racconta l’avventura umana attraverso piccole storie di personaggi affamati di fantasia, ma con i piedi ben piantati nel delirio quotidiano della realtà, nelle sue canzoni c’è il mondo visto con gli occhi di un clown moderno, “allampanato, fulmineo e folle” dove il riso e il sorriso si mescolano con la malinconia dei ricordi, con la tristezza e anche la rabbia per un mondo che non è certo migliore dei mondi possibili, ma l’abbiamo fatto noi, e in questo mondo ora ci tocca vivere. Proprio come un clown, Jannacci ha la capacità di stupire, di creare atmosfere poetiche, di inventare incantesimi, di far ridere e piangere allo stesso tempo. Canzoni comiche e malinconiche, ovvero malin – comiche. Le canzoni sono introdotte, seguite, contaminate dalle parole di alcuni autori milanesi che, per assonanze logiche e illogiche, danno vita ad una carrellata di personaggi eccentrici, surreali, timidi o inquieti, ma sempre densi di quella umanità semplice e schietta di cui erano ricche le periferie popolari e le case di ringhiera della Milano negli anni 50 – 60: Si va da Beppe Viola, giornalista sportivo e ironico scrittore, grande amico di Jannacci con il quale ha composto oltre a diverse canzoni anche la sceneggiatura del film di Monicelli “Romanzo Popolare”, passando per Walter Valdi, uno dei capostipiti del cabaret milanese, autore tra l’altro di alcune canzoni portate al successo da Jannacci (“Faceva il palo”, “La ballata del pittore”), si incontra la periferia milanese raccontata da Giovanni Testori nel ciclo di opere detto “I segreti di Milano” per giungere alla poesia di Franco Loi, un genovese approdato da bambino a Milano di cui oggi ne è forse il più autorevole poeta dialettale.

L’accompagnamento musicale nonché gli arrangiamenti sono affidati a Massimo Betti (chitarra), Stefano Fascioli (contrabbasso), Giulia Bertasi (fisarmonica), musicisti milanesi con diverse esperienze sia nel campo del jazz che della musica per il teatro.

Roba minima s’intend pur avendo il suo cuore pulsante nelle canzoni di Jannacci è a tutti gli effetti uno spettacolo teatrale dove la semplice ma suggestiva scenografia di Maria Spazzi e le luci di Alessandro Verazzi evocano una città: Milano, avvolta nella nebbia e abitata dai personaggi che vengono via via interpretati da Stefano Orlandi con ironia e leggerezza. I costumi di Federica Ponissi e l’elaborazione delle immagini di Pietro Paroletti.

Curriculum di Stefano Orlandi

Si diploma come attore nel 1996 presso la “Scuola d’arte drammatica Paolo Grassi” di Milano, lavorando tra gli altri con G.Vacis, G.Solari, M.Consagra, A. Punzo, G.Bertolucci e G. Dall’Aglio.

Dal 1998 è socio della compagnia teatrale A.T.I.R. di Milano, per la quale recita in diversi spettacoli tra i quali: “Romeo e Giulietta” e “Lear – ovvero tutto su mio padre” di W. Shakespeare, “Where is the wonderful life?” di R. Ciaravino, “Come un cammello in una grondaia” tratto dalle “Lettere dei condannati a morte delle resistenze europea”, “Troiane” di Euripide, “1989 crolli”, “Buonanotte Desdemona” di A.M. MacDonald, “Nozze di sangue” di G. Lorca, “Ribellioni possibili” di L. Garcia Araus e J. Garcia Yague, “Italia anni 10” di E. Erba, tutti con la regia di Serena Sinigaglia.

 È interprete, come attore e cantante, degli spettacoli “G (semplicemente)”, “Roba minima s’intend” e “Smisurata preghiera” tratti rispettivamente dai repertori di Giorgio Gaber, di Enzo Jannacci e Fabrizio De André, è inoltre impegnato come attore e regista nel progetto speciale dell’A.T.I.R. “Gli spazi del teatro”: laboratorio permanente di teatro sociale per persone diversamente abili. Ha collaborato con il Piccolo Teatro di Milano recitando nel progetto “Meglio il nuovo oggi” e in “Donne in parlamento” di Aristofane con la regia di S. Sinigaglia. Nel 2009 partecipa allo spettacolo “Il rovescio e il diritto” da A. Camus con la regia di M. Capato Sartore, realizzato all’interno della casa di reclusione di Milano-Bollate. Dal 2010 fa parte delle “Nina’s drag queens” con le quali realizza “Il giardino delle ciliegie” da A. Cechov con la regia di F. Micheli,

Ha lavorato anche con i registi: B. Stori in “Gioco al massacro” (T.C.M. di Como), G. Dall’Aglio in “Terrore e miseria del Terzo Reich” di B. Brecht, Francesco Micheli in “L’isola di Merlino” (As.Li.Co.), “Il sogno di una notte di mezza estate” e “Werther” (I pomeriggi musicali) “Don Giovanni a Venezia” (La Biennale di Venezia), F. Battistini in “Dialoghi delle Carmelitane” e “Diario di un curato di campagna” di G. Bernanos e “Assassinio nella cattedrale” di T.S. Eliot, L. Oneto in “L’Annuncio a Maria” di P. Claudel, “Anna dei miracoli” di William Gibson. Conduce da alcuni anni una ricerca sui testi sacri realizzando lo spettacolo “Maria di Nazaret”.

 Dal 2010 collabora con L’Università dell’Insubria di Varese tenendo un laboratorio teatrale per il corso  di laurea per Educatori professionali. Tiene corsi di recitazione in diverse scuole di teatro e collabora costantemente con biblioteche ed enti pubblici nella realizzazione di progetti teatrali e culturali.

L’assessore Chiara Autunno commenta: "La stagione di spettacoli organizzata al Palacongressi Salina è stato pensato come un viaggio attraverso la comicità il teatro e la canzone accompagnandoci prima nel mondo del Cabaret con il bravo comico di Zelig Leonardo Manera per poi presentarci il grande Max Cavallari nei panni dell'indimenticabile Gilberto Govi, quella di Cavallari è stata una rappresentazione difficile, ma perfettamente riuscita che ha trovato un enorme consenso tra il pubblico che era presente numeroso. Ci apprestiamo ora a dare il benvenuto all'ultimo appuntamento di questa bella stagione con un  omaggio a Jannacci che ci viene presentato da Stefano Orlandi in un singolare spettacolo-concerto".