Altruismo e Cinema – Vincono le sfaccettature dell’Amore
(Articolo tratto dalla rivista Sancarlone) Arona – È un riconoscimento che premia le peculiarità sane e positive delle persone; coloro che hanno vinto il premio Aronese dell’anno sono uomini e donne che, in qualche modo, hanno reso migliore la comunità in cui hanno vissuto o lavorato, sia essa Arona o il mondo.
Quest’anno ha vinto l’Amore, in quanto sentimento astratto ed applicabile anche ad arti e mestieri: ha vinto l’altruismo e l’amore di aiutare il prossimo di Angela Valsecchi, una donna con una forza spropositata rispetto al suo essere minuta, che l’ha vista impegnata in molti ambiti, ma sempre con l’obiettivo di fare del bene. Nel 1980 è stata tra le fondatrici del Centro di salute mentale di Arona e poi s’è immersa, animo, corpo e cuore, in quei mondi lontani, dove ancora si muore per quelli che sono considerati da noi dei lievi malanni. Con Emergency è stata nelle periferie del mondo, in Africa principalmente, ad aiutare bambini che, senza lei e i volontari dell’associazione umanitaria, sarebbero sicuramente morti di malnutrizione, di malattia e di errori umani. Non c’è altro modo di spiegare la sua voce commossa se non con la passione per quel che ha fatto e vorrebbe continuare a fare.
Ma la giornata del 12 marzo 2016 sarà ricordata di sicuro anche per l’altro premio dato ad un aronese: Claudio Caligari, regista cinematografico, scomparso prima di ultimare il suo terzo film, “Non essere cattivo”, pellicola scelta per rappresentare l’Italia agli Oscar.
A ritirare il riconoscimento di Aronese dell’Anno la mamma Adelina Ponti e Valerio Mastandrea, attore e produttore, nonché grande amico del regista.
Claudio Caligari amava il cinema di un amore viscerale, e con soli tre film ha contribuito più di molti altri registi seriali alla storia del cinema italiano. Amava le storie vere, quelle che ha voluto imprimere su pellicola, perché raccontassero quell’Italia e quegli italiani che non sono mai protagonisti sul grande schermo.
Valerio Mastandrea ha seguito passo a passo la realizzazione del film, ha contribuito in maniera forte e fattiva, affinché la pellicola potesse essere prodotta, ed ha voluto far conoscere l’opera di Caligari anche oltreoceano. Non ha vinto l’Oscar, che s’è aggiudicato, invece, “Il figlio di Saul”, opera che ha strizzato l’occhio all’Accademy con una storia toccante durante la Shoah; forse non era nemmeno necessario che lo vincesse, perché il merito di “Non essere cattivo” è quello d’aver creato un circolo virtuoso che ha unito giovani e meno giovani nella visione di un film che arriva dritto come un pugno nello stomaco, come le storie reali spesso fanno.
Due storie di vita apparentemente agli antipodi, quelle di Angela Valsecchi e Claudio Caligari, ma che trovano un sorprendente punto in comune, il sentimento più bello e sempre più banalizzato, l’amore. Che qui diventa rarefatto, perché non ha bisogno di lasciarsi toccare: è sufficiente guardare ciò che è stato fatto per comprenderlo. Altruismo e cinema sono due delle molte sue sfaccettature, e fanno sempre bene.
Claudio Caligari La vita in film
- Perché droga (1976, documentario)
- Alice e gli altri (1976, documentario)
- Lotte nel Belice (1977, documentario)
- La macchina da presa senza uomo(1977, documentario)
- La follia della rivoluzione(1978, documentario)
- La parte bassa(1978, documentario)
- Amore tossico (1983); alla Mostra del Cinema di Venezia vince il Premio speciale nella Sezione De Sica, al Film Festival di Valencia ottiene il Premio Selezione Speciale ed al Festival di San Sebastian vince il premio per la Migliore interpretazione femminile (Michela Mioni).
- L’odore della notte(1998); protagonista Valerio Mastandrea, insieme con Giorgio Tirabassi, Marco Giallini e Emanuel Bevilacqua.
- Non essere cattivo (2015); presentato fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia ottiene il Premio Pasinetti al Miglior film e al Migliore attore (Luca Marinelli), selezionato a rappresentare l’Italia agli Oscar 2016.