di Simone Balocco
E’ stato uno degli acquisti top della campagna estiva del Novara Football Club. Un attaccante che, alla soglia dei 30 anni (li compirà il prossimo 17 ottobre) è al top della condizione e che arriva da tre stagioni dove, in Serie C, sta dicendo la sua. Francesco Galuppini contro l’Arzignano è tornato al gol dopo sette partite e contro i vicentini ha siglato la sua quarta rete stagionale. Una rete realizzata su rigore concesso (generosamente) dall’arbitro Djurdjevic e che ha visto il numero 14 azzurro non fallire dal dischetto: 2-0 del Novara FC al 18’ dopo il vantaggio di Khailoti di tre minuti prima.
Ha suscitato un po’ di “perplessità” l’esultanza dello stesso Galuppini dopo la rete, ritenuta da molti un po’ polemica. Ma il giocatore bresciano arrivava (come tutta la squadra) da un periodo non felice non solo di risultati, ma anche di prestazioni che hanno portato il Novara FC dal primo posto in classifica solitario (dopo il 3-0 contro il Vicenza alla sesta giornata) fino al settimo posto, grazie ad una serie di sconfitte e risultati negativi. Un gol liberatorio che ha contribuito a dare i tre punti, ed un po’ di respiro, alla squadra passata giovedì mattina nelle mani di Franco Semioli dopo l’esonero di Roberto Cevoli (a sua volta subentrato il 23 agosto a Marco Marchionni).
E proprio Galuppini è stato uno dei giocatori più criticati della rosa azzurra in questo ultimo mese e mezzo. Il motivo? Il numero 14 azzurro è arrivato a Novara con tanto hype, poiché considerato il giocatore giusto per far fare alla squadra il salto di qualità in una categoria come la Serie C che la squadra del presidente Ferranti si apprestava a disputare per la prima volta nella sua storia. Hype dovuto anche al fatto che lo stesso Galuppini, con la maglia del Renate lo scorso campionato, pur giocandovi solo metà stagione, aveva segnato 14 reti e servito sei assist. Poi sei mesi difficili a Bolzano con il Sudtirol e la scelta estiva di abbracciare i colori del neopromosso Novara FC. I tifosi criticano ora la sua scarsa precisione sotto porta ed un po’ di indolenza.
Insomma, da tanta attesa a tanta delusione anche se parliamo di un giocatore che in Serie C è una garanzia avendoci giocato finora 239 volte e gonfiato la rete in cinquantasei occasioni, di cui 26 nelle ultime due stagioni, diventando uno dei top player della categoria.
A oggi Galuppini ha timbrato solo quattro volte, giocando 16 partite di cui dodici dal 1’ ed in una non è sceso in campo (contro la Pro Patria). Eppure Galuppini è quel tipo di giocatore di cui nessun allenatore farebbe a meno, un attaccante che sarebbe titolare in tutte le altre squadre del girone A di Serie C. Un attaccante molto tecnico, spalla ideale di Bortolussi, l’altro attaccante top della categoria approdato (anzi, riapprodato) sotto la Cupola in estate. Ed i tifosi azzurri gongolavano alla chiusura del mercato estivo potendo contare su un (ipotetico) terzetto d’attacco composto da Galuppini, Bortolussi e Gonzalez.
Dopo un calcio estivo positivo, Galuppini alla prima giornata contro il suo ex Renate siglò in spaccata il gol del momentaneo 2-1 per poi segnare, alla quinta giornata, nel derby contro la Pro Vercelli, il gol del 2-1 sotto la curva di casa dopo che Valentini gli aveva però parato il rigore. Poi il bel gol contro il Padova dalla lunga distanza con il suo piede sinistro e poi una sorta di black out che ha visto il giocatore disputare partite sotto il suo standard e subire critiche da parte dei tifosi. Così tante critiche che tanti tifosi sia sugli spalti sia sui social network (il nuovo “bar sport” del calcio) sperano che con il mercato di gennaio Galuppini possa lasciare Novara e che il Novara compri un giocatore più freddo sotto porta e che non cammini per il campo.
Poi finalmente il rigore di domenica che ha fatto seguito all’assist al bacio per Bortolussi di domenica scorsa contro il Piacenza.
Un gol liberatorio contro i vicentini per lui e per la squadra dopo oltre un mese e mezzo di scarsi risultati. L’esultanza (forse) polemica è per Galuppini la voglia di riportare il Novara in alto in classifica e per lui continuare a segnare e diventare sempre decisivo, scrollandosi di dosso un mese e mezzo amaro sotto tutti i punti di vista. E, perché no?, tornare ad essere il Francesco Galuppini del Renate di mister Aimo Diana, suo mentore in maglia brianzola.
Ancora due partite e finirà il girone di andata (Feralpi Salò fuori, Trento in casa), ancora tre e finirà il 2022 (chiusura il 23 dicembre proprio a Renate) e poi aprirà il mercato. Difficilmente Galuppini verrà ceduto (ovvero tornerà al Sudtirol), ma il giocatore deve essere consapevole del fatto che i tifosi vogliono da lui sempre di più rispetto a tutti: da un attaccante (anche se gioca da trequartista) si esige sempre di più, ma i tifosi non devono criticarlo sempre e puntare il dito su di lui se il Novara è scivolato in classifica. A parte che a calcio si gioca in 11 e non gioca il solo Galuppini: tutti devono sapere che ci sono tante squadre che vorrebbero l’attaccante bresciano nelle loro rose e non è che in pochi mesi è diventato un giocatore scarso. Si tratta di un momento di difficoltà e nelle difficoltà si esce tutti insieme, squadra e tifosi. E magari lo stesso numero 14 bresciano sarà il nuovo “acquisto” del mercato invernale.
Non sappiamo come chiuderà il girone di andata il Novara e, di conseguenza, come finirà il campionato. Ma una cosa deve essere chiara: avercene di Francesco Galuppini in squadra. Sempre.
foto in evidenza tratta dalla pagina Facebook del Novara Football Club