Il presidente dell’Associazione presente a Roma al presidio per chiedere ai senatori di non votare la legge sul cosiddetto Biotestamento, che spalanca le porte all’eutanasia in Italia.
Un ultimo, disperato tentativo di fermare una legge di morte, che apre la strada all’eutanasia in Italia: con le DAT, infatti, sarà legittimo lasciar morire di fame e di sete un paziente: con la consapevolezza che difficilmente avrebbe sortito un effetto ma con la certezza morale di dover provare fino alla fine a smuovere le coscienze dei senatori, anche il Presidente dell’Associazione Popolo della Famiglia Novara e VCO, Alberto Cerutti, ha organizzato insieme a numerose altre associazioni che da decenni si battono per il diritto alla vita, il presidio davanti a Palazzo Madama per consegnare ai senatori un accorato appello a non firmare la legge sul biotestamento.
Un’iniziativa che vuole far sentire forte la voce della maggioranza silenziosa del Paese che, fedele alla millenaria cultura umanitaria e sussidiaria che caratterizza gli italiani, da sempre al primo posto per cura della persona e attenzione per i più deboli, rimane convinta che l’eutanasia sia un male assoluto, da tenere lontano dall’ordinamento italiano. Lasciar morire di fame e di sete una persona, esponendola così ad atroci sofferenze durante la sua agonia, tutto è fuori che una scelta di civiltà. È sicuramente una scelta economica, visto che “staccare la spina” fa risparmiare centinaia di migliaia di euro rispetto al prendersi cura del malato fino alla morte naturale; è una scelta che esalta l’illusione di controllo che l’uomo ha su di se, spianando invece la strada a tutte le fragilità.
Per questo anche la nostra Associazione ha voluto gridare il proprio fermo no a questo nuovo passo della deriva antropologica in Italia.