Buon campionato, Novara

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di Simone Balocco

 

Ci siamo! Finalmente mercoledì prossimo, 19 settembre, dopo 124 giorni di attesa (dall’infausto Novara-Virtus Entella del 18 maggio) ripartirà il campionato del Novara: gli azzurri debutteranno al “Mannucci” di Pontedera contro la squadra di mister Maraia. Quello che inizierà settimana prossima sarà il campionato numero 7 in Serie C per il club piemontese che torna a disputare la categoria dopo tre stagioni consecutive passate in Serie B. A dire il vero, se si contassero anche i campionati di Serie C1, Lega Pro Prima divisione e Lega Pro “pura” del passato, le presenze nella terza serie nazionale della squadra sarebbero diciotto.

Come saprete, la squadra azzurra ha dovuto attendere le 19 circa di ieri per conoscere il suo destino: ripescaggio in Serie B o giocare la Serie C? Dopo ricorsi e contro ricorsi vari, alla fine il Collegio di Garanzia del CONI ha stabilito (detto in soldoni) che non ci saranno ripescaggi in Serie B e la serie cadetta continuerà ad essere a 19 squadre. Ergo, Novara collocato nel girone A di Serie C con cinque corregionali (Gozzano, Pro Vercelli, Alessandria, Cuneo e Juventus B), una lombarda (Pro Patria), due liguri (Virtus Entella ed Albissola), due emiliane (Pro Piacenza e Piacenza), due sarde (Arzachena ed Olbia) e ben sette toscane (Pontedera, Arezzo, Carrarese, Pisa, Robur Siena, Pistoiese e Lucchese). Il Novara inizierà, come detto, il suo cammino in Toscana e lo chiuderà ancora in Toscana, con il ritorno del match contro il Pisa. Il primo derby regionale è fissato per il 30 settembre quando al “Piola” arriverà la Juventus B, mentre il “derby delle risaie” contro la Pro Vercelli sarà il 4 novembre. Il derby novarese contro il Gozzano ci sarà il 25 novembre in viale Kennedy. Il tutto al netto di anticipi e posticipi del caso.

E’ stata una lunga estate questa che ha visto diverse squadre oltre al Novara (dalla Pro Vercelli al Catania, dalla Ternana alla Robur Siena alla Virtus Entella) attendere fino a ieri per scoprire il proprio destino. Destino che ha deluso chi credeva di passare alla serie calcistica superiore.

Tutto era cominciato con la decisione, totalmente a sorpresa, del Presidente del Novara, Massimo de Salvo, il 17 luglio, di presentare ricorso al Tribunale Nazionale Federale per la riammissione in Serie B della sua squadra. In quel mentre, il calcio italiano era entrato in un vortice extra-calcistico tremendo: Chievo possibile retrocesso in Serie B per una storia di plusvalenze gonfiate (e proprio da oggi si riparla di una maxi penalità di -15 da scontare in questo campionato), Parma in bilico tra A e B per la storia del messaggi whatsapp prima del match contro lo Spezia e che vedeva coinvolti Calaiò, Ceravolo e due giocatori liguri, la querelle Frosinone-Palermo sui palloni gettati in campo dalla panchina ciociara per perdere tempo nella finale play off per la Serie A, i 15 punti di penalità comminati al Foggia (poi passati a otto) e, soprattutto le vicende di Cesena, Avellino e Bari, che non si sarebbero iscritte al nuovo campionato cadetto e che le avrebbe viste ripartire almeno dalla Serie D.

Finalmente ieri sera la palla è uscita dai tribunali e inizierà a rotolare sul rettangolo di gioco. Una stagione importante questa che inizierà e che porterà il Novara al compimento dei suoi 110 anni di vita, essendo stato fondato il 22 dicembre 1908 (anche se in molti sostengono che la data corretta sia il 28 dicembre dello stesso anno): centodieci anni sempre tra i professionisti del calcio nazionale senza mai un fallimento societario o una retrocessione (o ripartenza) dalla Serie D o sotto di questa.

A dire il vero, un po’ di calcio giocato serio il Novara lo ha già assaporato…e molto bene, si aggiunga: il prossimo 5 dicembre, alle ore 15, allo stadio “Piola”, gli azzurri affronteranno, nel quarto turno di Coppa Italia, il Pisa di mister d’Angelo. Chi vincerà affronterà il prossimo 13 gennaio la Lazio a Roma.

Nonostante il Novara disputi la Serie C, il club con sede a Granozzo con Monticello è partito come una qualsiasi squadra di Serie B dal secondo turno di Coppa Italia e ha sconfitto in maniera perentoria prima il Perugia dell’ex Marco Moscati al “Curi” (0-3) e poi ha vinto alla lotteria dei rigori contro il Brescia al “Rigamonti” (2-2 nei tempi regolamentari, 4-5 il risultato finale). Una buona prova contro due squadre militanti nel campionato cadetto e che, anzi, lo hanno inaugurato nel vero senso della parola, perché la prima partita in ordine di orario della nuova serie cadetta è stata proprio Brescia-Perugia.

Per quanto concerne le amichevoli, gli azzurri hanno disputato finora otto partite: tre a Novarello (contro Carrara ’90, Atletico Torino, Arconatese), una al “Piola” (contro lo Stresa) e altre quadro in trasferta (a Milanello, Carate Brianza, Omegna e Renate). Le vittorie sono state sei (Carrara ’90, Atletico Torino, Arconatese, Fulgor Caratese, Omegna e Stresa) mentre le sconfitte due (contro Milan e Renate): trentanove le rete realizzate, otto quelle subite.

Nonostante la Serie C “confermata”, la società conta di vedere incrementato, entro il 28 settembre, il numero dei suoi abbonati: all’ultimo dato ufficiale del 31 agosto, le tessere sono 931, ma molti tifosi hanno aspettato il verdetto del CONI per decidere se abbonarsi o meno. Molti non rinnoveranno la tessera in polemica con la squadra e la società, ree di averli portati in Serie C e perché rimasti traumatizzati da come è finita la scorsa stagione.

Ed è stata davvero scottante la sconfitta all’ultima giornata, in casa, il 18 maggio scorso. contro la Virtus Entella e che ha visto Chiosa e compagni retrocedere direttamente in Serie C senza neanche passare per i play out. Al Novara, in quell’occasione, bastava anche un pareggio striminzito per andare a giocare i play out, l’ultima ancora di salvezza di un’intera stagione. Ed invece arrivò la diciottesima sconfitta stagionale (la decima casalinga) su quarantadue partite giocate e la squadra retrocesse. I play out li disputò la Virtus Entella che li perse, lasciando in Serie B l’Ascoli dell’ex azzurro Buzzegoli.

Ne è passata di acqua sotto i ponti (e tra le macine del mulino di Novarello) da quella tremenda serata: Carlalberto Ludi è il nuovo direttore sportivo, mentre la guida tecnica è stata affidata a William Viali. I due hanno preso il posto rispettivamente di Domenico Teti e Domenico di Carlo, succeduto all’inizio di febbraio ad Eugenio Corini.

Per l’ex difensore azzurro, una promozione visto che lo scorso anno aveva lavorato bene come collaboratore tecnico e responsabile tecnico della squadra Primavera (capace di vincere il torneo di Primavera 2 ed essere promossa nell’“1”, salvo poi vedere sfumato tutto con la retrocessione in C della Prima squadra), mentre Viali, ex giocatore di squadre Lecce, Fiorentina e Treviso in Serie A, la scorsa stagione aveva portato alla salvezza, tramite i play out in Serie C, il Cuneo.

Il Novara, ovviamente, ha fatto fino al 31 luglio, mercato da Serie C e ha dovuto rispettare alcuni paletti che caratterizzano la terza serie nazionale, che sono l’avere in rosa:

  • 14 calciatori nati prima del 1° gennaio 1996 (over)

  • 6 calciatori nati dopo il 1° gennaio 1996 (ed entro il 31 dicembre 1997)

  • 1 calciatore bandiera

  • 1 calciatore provenienti dal settore giovanile

  • un numero illimitato di calciatori nati dopo il 1° gennaio 1998 (under)

Le rose di C devono essere assolutamente di almeno ventidue elementi ed il Novara, con un’età media di 24 anni, si compone ora di ventisei atleti.

Molti tifosi ed addetti ai lavori sostengono che la rosa di Viali sia valida, ritenendola in grado di poter lottare per la promozione diretta in Serie B o arrivare in alto in classifica. Ma questo è un discorso che lascia il tempo che trova, poiché la scorsa stagione il Novara aveva una rosa di giocatori con grande esperienza in Serie B e tutti sanno come è poi finita la stagione: sarà il campo, come sempre, ad emettere il suo verdetto.

Ludi ha avuto un bel “battesimo di fuoco”: come prima esperienza rinnovare una squadra che ha deluso le aspettative di tutti, tifosi in testa.

Della rosa della scorsa stagione, sono rimasti solo quattro elementi: il portiere Elia Benedettini; il difensore Marco Chiosa, i centrocampisti Ronaldo Pompeu da Silva e Daniele Sciaudone e l’attaccante Gianluca Sansone. Sono tornati dai vari prestiti molti giocatori: Nico Schiavi dal Cuneo, Jacopo Manconi dal Livorno, Angelo Tartaglia dalla Fidelis Andria e Paolo Migliavacca dal Bisceglie, mentre sono stati promossi in Prima squadra i canterani Davide Bove, Filippo Nardi, Nicolas Fonseca e Matteo Stoppa. Di questi, Bove durante la scorsa stagione ha ricevuto molte convocazioni da parte di di Carlo senza mai scendere in campo, mentre Nardi e Stoppa avevano già debuttato con i “grandi” nell’ultimo incontro della stagione 2016/2017 a Carpi con in panchina Boscaglia.

Sono stati ceduti (tra prestiti e cessioni “secche”) tanti giocatori: Lorenzo Montipò al Benevento, Federico Casarini all’Ascolti, Riccardo Maniero al Cosenza, Francesco di Mariano al Venezia, il Primavera Marco Bellich al Genoa, Marco Moscati al Perugia, Lorenzo Dickmann alla Spal (insieme al Primavera Aron Katuma), Hicham Kanis al Cuneo, Francesco Pacini al Teramo, Krisztián Adorján alla Virtus Entella, Riccardo Collodel alla Vibonese e Marco Calderoni al Lecce. L’ultimo giorno di mercato c’è stata poi l’ufficialità del passaggio di Moutir Chajia ai portoghesi dell’Estoril Praia, club cadetto portoghese.

Per quanto riguarda i prestiti secchi della scorsa stagione, Dario del Fabro è tornato alla Juventus e ora milita in Serie B nella Cremonese, mentre Federico Maracchi e Moustapha Seck (arrivati da Trapani ed Empoli via Roma con il mercato di gennaio) sono passati alla Triestina e al club olandese di seconda divisione dell’Almere City. Anche George Puscas, dopo i sei mesi azzurri, è tornato all’Inter che lo ha girato in prestito al Palermo, in Serie B.

Dal 1° luglio invece erano liberi di firmare con chiunque squadra Andrea Mantovani, Andrea Orlandi, Federico Macheda, Magnus Troest e Moustapha Beye poiché in scadenza e il Novara non ha rinnovato loro il contratto: questi ex azzurri ora vestono i colori di Vicenza Virtus, degli indiani del Chennaiyin, dei greci del Panathinaikos, della Juve Stabia e dei francesi del Pau, club di terza serie nazionale. L’unico ancora svincolato risulta essere l’ex terzo portiere Simone Farelli.

Durante il mercato avevano rescisso anche Antonio Lukanovic, Petar Golubovic e Simone Simeri, tornato dal prestito alla Juve Stabia: Olimpia Lubiana, KV Kortrijk ed il nuovo Bari di Aurelio de Laurentis sono le loro nuove squadre.

Unico giocatore fuori rosa, nonostante piacesse molto alla Lucchese durante il mercato, è il terzino sinistro Gennaro Armeno: classe 1994, Armeno è sotto contratto con il Novara dall’estate 2016, ma ha giocato in azzurro solo quattro partite in totale mentre ha girato vari prestiti (Matera e Reggina) effettuando molto più minutaggio.

Quello che interessa qualsiasi tifoso di qualunque squadra è sempre la voce “arrivi” e così anche i supporter azzurri. Ludi ha fatto un buon lavoro, nel complesso, portando a Novarello giocatori di qualità: le punte di diamante (e non solo perché sono attaccanti) del mercato estivo sono state Daniele Cacia ed Umberto Eusepi, due giocatori che tecnicamente sono di una serie superiore e proprio a loro sarà affidato l’attacco azzurro. I tifosi hanno apprezzato l’arrivo dei due giocatori, sopratutto Cacia, il secondo marcatore di sempre nella storia della Serie B italiana ed uno che, nonostante arrivi da una stagione sfortunata, ha voglia di dimostrare che a 35 anni ha ancora tanto da dare al calcio.

Altri arrivi di spicco sono stati quelli dei portieri Michele di Gregorio e Filippo Marricchi rispettivamente dall’Inter e dalla Juventus: il primo è un classe 1997 che lo scorso anno si era contraddistinto come il miglior portiere della Serie C con il Renate ed prima di arrivare a Novara era stato in prestito all’Avellino prima che questo fallisse, mentre il secondo conosce bene Novara (e il Novara) poiché l’anno scorso faceva parte della Primavera, ottenendo qualche convocazione in Prima squadra.

In difesa sono arrivati Andrea Sbraga dalla Robur Siena, Davide Cinaglia dalla Cremonese e Pietro Visconti dal Trapani.

A centrocampo sono arrivati Tommaso Bianchi dall’Ascoli, Luca Cattaneo dalla Reggiana (squadra fallita), Diego Peralta dal Pisa e Alessandro Mallamo, già in orbita Under 20 e di proprietà dell’Atalanta. Davanti, a parte Cacia e Eusepi, non si segnalano arrivi se non la promozione dell’attaccante rumeno classe 1999 Andrei Cordea dalla Primavera e il ritorno alla base di Jacopo Manconi, questa stagione più che mai consapevole di dover trovare lo slancio definitivo.

Nella rosa del Novara però c’è un’entità particolare, la cui situazione merita un approfondimento: Gianluca Sansone.

Arrivato nell’estate 2016 come “erede” di Pablo Andres Gonzalez, Sansone è ai margini della squadra. Nonostante abbia un ingaggio importante, l’attaccante potentino ha deluso completamente nelle due stagioni in azzurro: in sessantuno presenze, Sansone ha segnato solo sei reti, di cui una sola la scorsa stagione dove è stato però fuori quattro mesi per un infortunio. Il contratto dell’ex Torino e Bologna scadrà il prossimo 30 giugno, ergo dal 1° febbraio 2019 potrà firmare con qualunque squadra, andando via a parametro zero il 1° luglio e senza che il Novara possa ricevere il becco di un quattrino dalla sua cessione. Sull’attaccante lucano si sono fatte avanti molte squadre (dalla Salernitana alla Juve Stabia, dalla Ternana al Piacenza), ma lui ha rifiutato tutti i trasferimenti. Viali non lo ha mai convocato nelle due partite ufficiali della stagione (contro Perugia e Brescia) e si pensava che il giocatore potesse svincolarsi entro la fine del mercato: non si è svincolato, è stato convocato saltuariamente (non è reduce da infortuni recenti) e quando ha giocato gli ultimi quindici minuti dell’amichevole contro lo Stresa lo scorso 1° settembre è stato subissato di insulti da parte dei tifosi presenti al “Piola”.

I tifosi imputano anche a lui la retrocessione della scorsa stagione ed il fatto che non abbia lasciato Novarello li ha fatti arrabbiare ancora di più perché, per il discorso fatto prima di Under ed Over in rosa, il suo rimanere a Novara ha pregiudicato l’arrivo di un altro Over (Sansone è del 1987), l’Over più atteso da tutti quanti: Pablo Andres Gonzalez.

Il giocatore argentino, grande pezzo di storia recente del Novara e pezzo di cuore dei tifosi azzurri, si è svincolato dall’Alessandria e a oggi è senza squadra. I tifosi avevano già incastrato il puzzle: via un Sansone svincolato, dentro un Gonzalez svincolato e con in attacco uno come il “cartero” accanto a gente come Cacia ed Eusepi, la Serie B sarebbe diventata molto più facile da raggiungere.

Si potrebbe parlare di “caso Sansone”, ma ora la cosa potrebbe avere un risvolto psicologico: il giocatore è inviso ai tifosi e la dirigenza sa che non può permettersi di avere in panchina un giocatore con il suo ingaggio, ma anche il giocatore deve comprendere di essere parte integrante di questa squadra e se la squadra vuole vincere il campionato, non può prescindere da uno come lui che ha 56 caps in massima serie contro le trentotto di Cacia e le zero di Eusepi, Manconi, Cordea e Stoppa. In pratica: Gianluca Sansone, sulla carta, è tra i top attaccanti della Serie C e tutti quanti (lui compreso in se stesso) devono crederci.

Ora la palla passerà al campo. Si prospetta una stagione importante (ed altrettanto delicata) per il Novara e tutti i suoi tifosi sperano che l’undici del Presidente de Salvo possa tornare a casa, ovvero in Serie B.

Perciò buon campionato, Novara.

Questo è il calendario del Novara, partita per partita.

  1. Pontedera-Novara
  2. Novara-Albissola
  3. Arzachena-Novara
  4. Novara-Juventus B
  5. Piacenza-Novara
  6. Carrarese-Novara
  7. Novara-Pro Patria
  8. Pistoiese-Novara
  9. Novara-Pro Piacenza
  10. Pro Vercelli-Novara
  11. Novara-Arezzo
  12. Cuneo-Novara
  13. Novara-Gozzano
  14. Virtus Entella-Novara
  15. Novara-Lucchese
  16. Alessandria-Novara
  17. Novara-Olbia
  18. Siena-Novara
  19. Novara-Pisa