di Alessio Marrari
I negozi di prossimità, anche noti come negozi di quartiere o negozi locali, sono piccoli esercizi commerciali che offrono una varietà di prodotti e servizi di base alle comunità circostanti. Tali attività sono solitamente situate in zone residenziali o in prossimità dei luoghi di vita delle persone, come quartieri o arterie principali cittadine. Possono assumere diverse forme e dimensioni. Alcuni esempi comuni includono generi alimentari e misti ad esempio articoli per la casa, prodotti per la cura personale, giornali, tabacchi, ecc. Panetterie, macellerie, farmacie e servizi, come lavanderie, riparazioni, vendita dispositivi tecnologici e quant’altro. Rappresentano attività importanti per le comunità locali in quanto offrono un accesso comodo ed immediato a prodotti e servizi di base, promuovendo una connessione più diretta tra commercianti e residenti, mediante una serie di servizi personalizzati, conoscenza approfondita dei clienti e senso di appartenenza alla comunità. Negli ultimi anni, con l’avvento del commercio online e delle grandi catene di distribuzione, molti negozi di prossimità hanno dovuto affrontare sfide impegnative per rimanere competitivi. Tuttavia, la crescente consapevolezza sul valore delle piccole attività ha sensibilizzato le comunità e l’economia locale. Molti consumatori apprezzano la convenienza di avere negozi vicini a casa, che offrono servizi “umanizzati” e prodotti freschi. In tanti preferiscono anche fare acquisti nei quartieri, al fine di sostenere l’economia locale, riducendo l’impatto ambientale associato alla logistica delle grandi distribuzioni. A detta di tanti piccoli commercianti, le sfide attuali, rispecchiano enormi difficoltà dovute a tasse sempre molto elevate, utenze proibitive e colossi che aprono molte aree dedicate a centri commerciali, concentrando l’attenzione delle masse che, per comodità, all’interno possono trovare tutto. Il rialzo dei costi di gestione, dei prezzi delle materie prime, incidono sui sostanziali aumenti che il consumatore finale percepisce come scomodi, eccessivi o, in alcuni casi, speculativi, tanto che, sempre più cittadini trovano convenienti altre forme di acquisto come sul web, oppure presso le grosse catene. Sembra la metafora della “coperta corta”, per aiutare la prossimità bisogna accollarsi spese elevate per prodotti medesimi, acquistabili nei centri massivi dove costano meno oppure, per favorire i consumatori, molti negozi potrebbero chiudere, in quanto non sosterrebbero nemmeno i costi di gestione. Quale la corretta soluzione per accontentare tutti? Probabilmente tanti negozianti, avviliti dalle difficoltà, stabilizzano i prezzi su cifre alte, mentre i clienti sono sempre alla ricerca di quello più giusto per i generi ricercati. Basterebbe un po’ più di onestà da entrambe le parti in modo da venirsi incontro per scongiurare speculazioni sotto gli occhi di tutti. Ricordate l’impennata sui costi di farmaci o dispositivi di protezione durante il periodo covid? A voi le valutazioni del caso… Aumenta il valore di utenze e carburanti ed i generi di prima necessità schizzano alle stelle in misura spropositata. Senza contare che, il consumatore, venga stritolato da tasse di Stato e locali, utenze, carburanti, prezzi al consumo, accollandosi il buon 30-40% in più da “ogni dove”. La solita “guerra tra poveri” che meriterebbe più attenzione e meno combustine da parte di tanti furbetti che ci provano a prescindere. “Vedi” tavolini anche dentro le aree verdi o sui parcheggi quando, in epoche emergenziali, erano stati annullati i contributi sui plateatici ed in tanti, con la scusa di “piangere miseria”, hanno speculato. Il concetto di onestà da parte di tutti potrebbe rappresentare una via che ristabilisca un rapporto di fiducia tra cittadini, commercianti ed acquirenti. Si mediti in tal senso. Tra i cittadini compratori, forse la maggior parte, ci sono lavoratori dipendenti i cui stipendi sono bloccati da decenni, mentre i prezzi di chi lavora con partita IVA possono subire variazioni ed adeguamenti rispetto al periodo storico. Quindi le categorie più danneggiate? Quali?