di Simone Balocco
Per i più avvezzi al mondo dei social network, il nome di Marco Crimi è legato alla nota pagina Facebook “Serie B ignorante”, con il volto stilizzato dell’ex giocatore di Latina e Cesena come immagine profilo della fan page. Erano pochi i tifosi azzurri a conoscerlo (a prescindere dalla pagina social) fino a ieri sera, ma, dalle ore 22 circa, dal 68′ minuto di gioco di Novara-Virtus Entella, il nome “Crimi” è sulla bocca di tutti i tifosi azzurri, dal primo all’ultimo.
Con un gol di testa del numero 23 bianco-celeste a pochi passi da Montipò, la Virtus Entella ha sbancato il “Piola” e ora andrà a giocarsi l’ultima chance di rimanere in serie cadetta attraverso i play out contro l’Ascoli.
Con la sconfitta di ieri (la diciottesima in quarantadue partite, la decima tra le mura casalinghe), il Novara saluta dopo tre stagioni consecutive la Serie B, retrocedendo direttamente in Serie C. Una retrocessione amara, amarissima, specchio di una stagione intera che ha visto il sodalizio novarese faticare sempre ed occupare la parte sinistra della classifica solo ad ottobre.
Diciotto sconfitte, il 43% degli incontri disputati. Di queste, Casarini e compagni hanno perso almeno una volta contro Ternana, Pro Vercelli, Virtus Entella (due volte) e Ascoli. Le ultime della classe.
Per non parlare della sterilità realizzativa e dei tanti gol subiti. Per la seconda volta nelle ultime dieci stagioni, nessun giocatore del Novara è andato in doppia cifra in classifica marcatori: George Puscas si è fermato a nove reti, nonostante sia arrivato in azzurro a gennaio. Proprio come nella stagione 2013/2014 (quella della sconfitta ai play out contro il Varese), nessun giocatore del Novara ha segnato almeno dieci reti: in quell’occasione era stato Marco Sansovini a segnare più reti (otto) da gennaio alla fine del torneo. Torneo che l’attaccante romano non terminò a causa dell’infortunio patito contro la Juve Stabia alla trentanovesima giornata.
Si è chiusa quindi malamente una stagione che era iniziata con la sconfitta contro il Piacenza in Coppa Italia il 6 agosto e chiusasi con l’addio alla categoria. Ironia della sorte, entrambe in casa.
Ieri sera, al termine dei sette minuti di recupero concessi dall’arbitro Chiffi, sullo stadio di viale Kennedy è piombata una pioggia di fischi ed insulti, mentre i tifosi ospiti giunti da Chiavari hanno fatto festa in Curva Sud per una vittoria insperata, ma che serviva loro per arrivare almeno a giocarsi i play out. I liguri ora affronteranno, nel doppio match del 24 e 31 maggio prossimi, l’Ascoli di Daniele Buzzegoli che, da ultimo a febbraio, è riuscito ad arrivare a giocarsi i play out con la possibilità di salvarsi con due pareggi in due partite. Nota: i marchigiani da ultimi hanno sconfitto il Novara in casa lo scorso 3 febbraio portando all’esonero di mister Corini.
Tra i tifosi azzurri, fino al gol di Crimi, c’è stata la speranza di tenere il pareggio fino al 90′, visto che con un solo punto il Novara avrebbe chiuso da quart’ultimo mentre la Virtus Entella del segno X non se ne sarebbe fatta nulla visto che sarebbe retrocessa. Ed invece Casarini e compagni si sono complicati la vita, hanno subito il forcing degli ospiti che, dopo aver colpito una clamorosa traversa, hanno sconfitto un Novara che non si è fatto mai vedere pericoloso dalle parti di Paroni. O meglio, l’occasione più nitida l’ha avuta Maracchi al 55′ quando, a porta vuota, calciando alto in curva.
Game-set-match Virtus Entella e Novara che il prossimo anno disputerà, per la quarantesima volta nella sua storia, il campionato della terza serie nazionale.
A fine match il settore “distinti” si è riversato verso il tunnel che porta le squadre negli spogliatoi e tutti hanno gridato la loro rabbia verso la squadra e, all’uscita dell’impianto, moltissimi altri si sono riversati verso l’uscita del pullman per manifestare la loro arrabbiatura verso una squadra che non ha mai dimostrato di crederci davvero e contro una società che, durante l’intera stagione, non si è mai fatta sentire e che ha agito in maniera inadeguata sul mercato, sia estivo sia di riparazione. E, come se non bastasse, al termine della partita è girata la voce che il Presidente Massimo de Salvo sia pronto a lasciare. Piove sul bagnato su una tifoseria che, da sempre vicina alla squadra, nell’anno del 110° anniversario di nascita del club, potrebbe vedere un epilogo tremendo. Centodieci anni di storia che hanno visto il Novara giocare sempre tra i professionisti. Si aggiunga.
Come detto, una retrocessione che rappresenta una sconfitta per tutti:
- per i giocatori, che non sono sembrati (psicologicamente) pronti a tirare fuori gli artigli quando invece avrebbero dovuto farsi un solo boccone degli avversari (e non solo la Virtus Entella);
- per l’allenatore, arrivato a febbraio carico di entusiasmo ma che ha fatto meno punti del suo predecessore Eugenio Corini (27 in ventiquattro partite il primo, diciassette in diciotto incontri il tecnico frusinate) e che in moltissimi casi ha sbagliato formazione e modulo, apparendo molto in confusione;
- per la società che, nonostante le prime avvisaglie di crisi tra novembre e dicembre, non è intervenuta “a piedi uniti” sul mercato, portando in azzurro solo tre giocatori (Puscas, Maracchi e Seck), conscia del fatto di aver fatto meno del minimo indispensabile.
Per non parlare del fatto che, a parte la loro presenza in tribuna, né Massimo de Salvo né il direttore sportivo Domenico Teti hanno mai parlato ai microfoni per dire qualcosa. Anche solo una banalità. Nulla.
E proprio questo che ha fatto infuriare i tifosi: una stagione fallimentare può capitare a qualsiasi squadra di ogni parte del globo, ma non fare nulla per spronare l’ambiente è parso eccessivo. Perché c’è modo e modo di perdere e c’è modo e modo retrocedere: la modalità di questa stagione è parsa molto “tafazziana”.
Tutto questo con la vittoria del campionato di Primavera 2 della squadra di Giacomo Gattuso che ha sbaragliato la concorrenza. Vittoria che non servirà a nulla, perché nonostante la vittoria del campionato, con la prima squadra retrocessa di Serie C, non potrà esserci una formazione “Primavera” nella massima serie giovanile nazionale, ma solo la “Berretti” . E molti tifosi vorrebbero che il tecnico della Primavera, Giacomo Gattuso, sia il nuovo tecnico del Novara.
E pensare che in queste ultime sette stagioni il Novara ha disputato una stagione in Serie A e ben tre play off promozione in massima serie. E dopo la retrocessione ai play out contro il Varese di quattro anni fa, ha vinto il campionato di Lega Pro nonostante i tre punti di penalizzazione inflitti alla squadra (sono stati anche otto).
Ora la società dovrà tirare una riga netta e vedere cosa fare in futuro. La piazza vorrebbe che molti giocatori andassero via e che non rimangano in Serie C.
Perché i giocatori vanno e vengono, ma i tifosi (e la maglia) rimangono. Sempre. Indipendentemente dalla categoria.