di Simone Balocco
“Un giorno di pioggia Andrea e Giuliano incontrano Licia per caso”
Questo è il primo verso di una delle canzoni dei cartoni animati più famose di sempre. Il cartone animato (anime in giapponese) in questione è “Kiss me Licia”, è uscito in Italia nel settembre 1985 e a cantare la sigla di inizio e di fine è stata la protagonista assoluta del genere nel nostro Paese tra gli Ottanta e Novanta, famosa ancora oggi: Cristina d’Avena.
Per i bambini di oggi questo nome può dire nulla, ma sicuramente per i loro genitori e i loro nonni il nome “Cristina d’Avena” significa spensieratezza, gioventù, tempi delle scuole, pomeriggi davanti alla televisione ad aspettare magari un episodio decisivo del cartone animato preferito. Anni in cui, con la nascita delle tv locali e l’arrivo in Italia di tanti cartoni giapponesi, la voce della d’Avena è indissolubile da questi, in quanto è stata lei la vera ed unica voce delle sigle.
Sigle canticchiate ancora oggi da molti over 35 che si ricordano di questa ragazza (ormai una donna di 56 anni) che con la sua voce ha fatto breccia in almeno tre generazioni di italiani.
Ma chi è questa cantante che molti millennials non conoscono?
Cristina d’Avena è nata a Bologna il 6 luglio 1964, primogenita di una famiglia con padre medico e madre casalinga.
La fama di Cristina d’Avena non risale agli anni Ottanta, ma bensì al 1968 quando, ad appena tre anni e qualche mese, partecipò allo “Zecchino d’oro”, il concorso canoro per bambini più noto d’Italia, classificandosi al terzo posto con il brano “Il valzer del moscerino”, una delle canzoni più famose della storia del concorso, ancora oggi nota.
La specificità dello Zecchino d’oro è la presenza del coro dell’Antoniano, il gruppo coristico legato ai frati minori di Bologna nato nel 1963 per volontà della maestra di canto Mariele Ventre, per trent’anni direttrice dello stesso coro.
Cristina d’Avena dopo la vittoria riuscì ad entrarvi in pianta stabile nel piccolo coro fino al 1976, quando aveva dodici anni. Ne uscì, ma solo virtualmente perché lei continuava a frequentarlo per via della sorella minore.
La giovane Cristina sognava di fare la cantante e nel 1981 arrivò la svolta: l’allora Fininvest cercava una cantante per cantare la sigla di un cartone animato di nome “Bambino Pinocchio”, un cartone giapponese creato sulla falsa riga de “Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino” di Collodi, e fu scelta proprio Cristina d’Avena.
Da allora, Cristina d’Avena è entrata in tutte le case dei bambini con le sigle dei cartoni animati in quanto tutti quelli che passavano sulle allora reti Fininvest erano tutti cantati dalla giovane cantante emiliana. Ed il suo tono di voce ed il suo timbro furono perfetti per quei cartoni che trattavano di amori adolescenziali, sport e personaggi diventati cult. Nessun mecha.
Si conta che la d’Avena abbia inciso almeno 750 sigle di cartoni in trentanove anni di carriera, per non parlare del fatto che, nella seconda metà degli anni 80, uscì nelle edicole con le varie cassette. In breve tempo tutti si “innamorarono” di questa ragazza dal volto e dall’espressione acqua e sapone che entrava nelle case degli italiani sia vocalmente e sia…personalmente con l’idea di essere la figlia perfetta e con cui le bambine si immedesimavano.
Il successo della d’Avena fu così clamoroso che nel 1986, complice il cartone da lei cantato “Kiss me Licia”, si decise di portare nella realtà lo stesso cartone attraverso una serie di telefilm che vedevano Cristina d’Avena protagonista di Licia.
I telefilm che videro la cantante bolognese protagonista furono mandati in onda tra il 1986 ed il 1988 ed i titoli erano “Love me Licia”, “Licia dolce Licia”, “Teneramente Licia”, “Balliamo e cantiamo con Licia”. In tutti, la d’Avena/Licia cantava le canzoni insieme alla versione “umana” della band rock dell’anime, i Bee Hive.
Visto il successo, la d’Avena venne scritturata anche per altri quattro telefilm per la televisione, con protagonista (praticamente) lei: “Arriva Cristina”, “Cristina”, “Cri Cri” e “Cristina l’Europa siamo noi“.
La d’Avena in carriera ha venduto qualcosa come 7 milioni di copie. Il successo arrivò anche tramite le ventidue edizioni di “Fivelandia” della casa discografica Five Records o gli oltre 77 album e i quasi 100 singoli cantati.
Il successo della d’Avena andò oltre il cartone “Licia”, ma le sue canzoni fecero breccia nei cuori di milioni di italiani: dalla saga dei “Puffi” e “La stella della Senna” a “Bun Bun” e “l’incantevole Creamy”, da “David gnomo” e “Ti voglio bene Denver” a “Pollyanna” e “Lovely Sarah”, da “Là sui monti con Annette” e “Mila e Shiro due cuori nella pallavolo” a “Che campioni Holly e Benji” e “Dolce Candy”, fino a “Lady Oscar” e “Georgie”. E queste sono solo una piccola parte.
Un successo incredibile, tanto che con “La canzone dei puffi” nel 1982 e con “Kiss me Licia” del 1985, la d’Avena si aggiudicò due volte il disco d’oro, poiché vendette oltre 500mila copie.
Con la nascita e lo sviluppo dei social network, il mito di Cristina d’Avena non è tramontato ma bensì aumentato: condivisione massiva delle sue canzoni perché semplici, orecchiabili, belle e che hanno fatto tornare l’ascoltatore indietro nel tempo.
Nel dicembre 2011 nacque il suo fan club ufficiale, dove il fan ha a disposizione una tessera d’iscrizione, un gadget daveniano ed una foto della cantante autografata; oltre alla possibilità di partecipare ad un incontro annuale che il club organizza con la cantante e a degli scontri nello store, il negozio virtuale dove si posso comprare articoli con il brand “Cristina d’Avena”. Sono nate tante amicizie tra i membri del fan club, oltre che ad incontrarsi per confrontarsi e cantare le canzoni della loro infanzia durante i meeting e gli eventi. E gli incontri sono un momento in cui il fan può vedere, toccare, farsi fare autografi e foto con la cantante. Ed è il momento più alto nella vita di un fan della d’Avena: incontrare colei che l’ha “cresciuta” con le sue canzoni.
Anche se i cartoni animati dai tempi della d’Avena sono cambiati, il successo non è terminato per la d’Avena, tanto che tra nel 2016 la cantante bolognese fu invitata al Festival della canzone italiana di San Remo dove interpretò un medley delle sue canzoni più famose: per la prima volta le sigle entrarono nel concorso canoro più famoso di tutti. La d’Avena interpretò “Il valzer del moscerino-Kiss me Licia-Occhi di gatto-Canzone dei Puffi”. Il pubblicò andò in estasi e tanti altri fan erano fuori del teatro sanremese, cantando le canzoni della cantante, mostrando slogan e cartelli in suo favore.
L’anno dopo, nel 2017, la d’Avena cambiò etichetta discografica: lasciò la storica Five Record per approdare alla Warner Music Italy. Con questa label, nel 2017 e nel 2018, uscirono i dischi “Duets – Tutti cantano Cristina” e “Duets forever – Tutti cantano con Cristina” con cui trentadue cantanti della scena pop/rap italiana cantarono con la d’Avena le sue canzoni più famose. Il primo fu disco di platino, il secondo disco d’oro.
Si deve anche parlare di Cristina d’Avena ed il suo rapporto professionale con Alessandra Valeri Manera..
Se la d’Avena cantava, la Valeri Manera è stata colei che aveva in capo i programmi per bambini di Fininvest, quindi dei cartoni animati. Un legame importante che ha cambiato il percorso delle tv private nazionali. Per non parlare del fatto che dietro alle canzoni della d’Avena, i testi erano tutti della stessa Valeri Manera e le musiche di Giordano Bruni Martelli.
Particolare è anche la collaborazione che la d’Avena ha iniziato nel 2007 con i Gem Boy. Il gruppo, come la d’Avena originario di Bologna, è noto al grande pubblico per le canzoni parodia e demenziali, incentrate spesso proprio sui cartoni animati. E il legame tra la cantante sacra dei cartoni animati ed il gruppo che dissacra i cartoni animati ha avuto molto successo, tanto da aver suonato in molte parti d’Italia, facendo quasi sempre sold out. Come dire: sullo stesso palco, il diavolo e l’acqua santa.
Invece i concerti che vedono come protagonista la d’Avena sono anch’essi sold out e vedono tanti over 35 sotto il palco a cantare le canzoni dei loro tempi con i figli al seguito con l’intento di inculcare nella testa dei figli e dei nipoti “La canzoni dei Puffi”, “Mila e Shira”, “Occhi di gatto”. Tutte ovviamente richieste come bis ai live della cantante.
Cristina d’Avena è tornata a far parlare di sé negli ultimi tempi grazie ai social: la cantante bolognese è molto attiva, soprattutto su Instagram dove in questi ultimi tempi ha postato sue immagini in vacanza, mostrando un fisico che tradisce l’età e che hanno suscitato molto clamore tra i fan più agée.
Cristina d’Avena è una eterna teenager, sembra che per lei il tempo si sia fermato a quando indossava la gonna lunga alle caviglie e il nastro in testa ai tempi di “Licia” e nonostante si sia specializzata in sigle di cartoni animati, Cristina d’Avena può essere considerata una grande della musica. Un’icona ed un simbolo di un periodo felice della nostra vita, irraggiungibile da parte di molti cantanti (o presunti tali). Anche solo come dischi venduti e fama riscontrata.
Un successo importante che renderà la d’Avena per tantissimi anni ancora un esempio ed un primato da battere.
E ovviamente ascoltare le canzoni di Cristina d’Avena con i moderni tools della tecnologia, non fa che far tornare tutti più giovani e porre l’accento sul fatto che gli anni Ottanta e Novanta non andranno mai via dalle nostre vite.
Ps: Cristina d’Avena è del segno del cancro, ma non ha mai cantato la sigla de “I cavalieri dello zodiaco”: l’ha interpretata Massimo Donati.
immagine in evidenza tratta da www.amalfinotizie.it