di Antonio d’Enrico detto Tanzio da Varallo
Questa “pala” è un olio su tela di cm 265 x 174 conservata e visibile nella chiesa parrocchiale dei Santi Ippolito e Cassiano di Lumellogno.
Antonio d’Enrico, detto Tanzio da Varallo, o semplicemente il Tanzio (Alagna Valsesia, 1575 circa – Varallo, 1633), è stato un pittore italiano tra i migliori interpreti di quel fervore di rinnovamento artistico che, in Piemonte e in Lombardia, si espresse, in modi diversi, sulla scia del lascito di spiritualità di San Carlo Borromeo e dell’Arte della Controriforma.
Mostra 2009
«Novara, città tranquilla e laboriosa, negli ultimi anni ha mostrato una certa vivacità nelle iniziative culturali. Fra queste è degna di nota la mostra titolata: “Da Gaudenzio a Pianca” , organizzata all’interno della basilica di S. Gaudenzio in occasione dei 350 anni della sua consacrazione. La mostra raccoglie ed espone una serie di tele di autori assai noti che operarono nel novarese tra il Cinquecento e il Settecento e che oggi, dopo sapiente restauro, sono di nuovo esposti al pubblico. Infatti tutte le opere provengono da chiese o musei della provincia di Novara, a testimonianza di un patrimonio d’arte considerevole e meritevole di essere conosciuto. Le opere esposte sono quattordici, fra cui un bozzetto-studio. Gli autori sono in ordine cronologico: Gaudenzio Ferrari e Sperindio Cagnoli nel Cinquecento; Pier Francesco Mazzucchelli detto il Morazzone, Giovan Battista Crespi detto il Cerano, Melchiorre Gherardini detto il Ceranino, Antonio d’Enrico detto Tanzio da Varallo e Francesco Cairo nel Seicento; Giuseppe Antonio Pianca nel Settecento. […] Vi è una tela di Tanzio da Varallo rappresentante “La Vergine con Bambino adorata dai santi Domenico e Francesco” opera del 1625, proveniente dalla parrocchiale di Lumellogno. Una monumentale Madonna col Bambino campeggia in centro su un trono di nuvole, offre il rosario a S. Domenico».
Per molti decenni l’opera è stata conservata nell’area del presbiterio della parrocchiale, proprio sopra la porta della sacrestia da cui fu spostata solo per partecipare a importanti esposizioni: nel 1973 a Milano per “Seicento lombardo”, nel 1993 a Novara per una Mostra sul vescovo Bascapè e, nel 2000, ancora a Milano per la mostra “Tanzio da Varallo”. Dopo la mostra sopra citata del 2009, il parroco don Osvaldo Migliavacca ha riposizionato la tela nel posto originale: sopra l’altare della cappella del Rosario, situato alla sinistra prima dell’altar maggiore. La datazione riguardante il luogo originario del posizionamento del quadro nella citata cappella non è certa. Negli atti della visita pastorale del 1639 si dice solo che nell’altare vi è un’icona non meglio specificata mentre negli atti del 1662 si indica che la cappella laterale è adornata da una “icona” della Madonna del Rosario in una “ancona di stucco” e in una nicchia laterale una statua della B.V. del Rosario (quella poi trasformata in una Madonna del Carmine e ancora esistente).
Il vescovo Visconti nel 1697 definisce l’icona “elegantissime picta” e anche il Balbis Bertone la trova apprezzabile nella sua visita del 1760.
Nel testo a commento della mostra del 2009 la commissione della tela viene attribuita alla Confraternita del SS. Sacramento, ma se veramente la tela è giunta a Lumellogno nel 1627, la committenza è più probabilmente da attribuirsi alla Confraternita del Rosario, allora esistente in Lumellogno, che aveva il patrocinio su quell’altare.
Uno studio a “monocromo” per i due angeli nella parte alta dell’altare è conservato nella Pinacoteca di Varallo Sesia.
Tra le memorie del curato De Paulis è conservata una lettera, con una nota a commento, riguardo al quadro della Madonna del Rosario conservato nella Chiesa parrocchiale.
Lettera:
Dipinto della Madonna del Rosario Lavoro del celebre Tanzio
Amico carissimo
ho letto in parecchi libri che esiste in Lumellogno, probabilmente nella chiesa parrocchiale, un dipinto dell’Antonio d’Errico detto Tanzio di Alagna: bramerei assicurarmi di quel fatto e perciò mi rivolgo a te mio buon amico, per le opportune informazioni.
Fammi dunque il piacere di dirmi se si ha cognizione in Lumellogno di questo dipinto, che cosa rappresenti, quale il suo stato di conservazione, e come si potrebbe provare l’epoca della sua esecuzione e la sua autenticità come lavoro del Tanzio.
Perdonami la seccatura e credimi ognora tuo vecchio e buon amico.
- Giuseppe Marinetti
Torino, dal Collegio Caccia 16.01.1865
Commento del curato De Paulis:
Il dipinto della lettera avanti estesa, è quello che rappresenta la Madonna del Rosario col Bambino Gesù i SS. Domenico e Francesco e altre figure.
Egregio lavoro di Antonio d’Enrici detto il Tanzio, che andava in deperimento e che nel 1865 fu restaurato dal bravo disegnatore pittore Arienta Giulio.
Quando fu tolto detto quadro dalla ancona dell’antico altare della Madonna si trovò scritto al disotto la cifra 1734. Pare che questa cifra indichi l’anno in cui il quadro fu collocato in questa chiesa di Lumellogno.
- De Paulis curato
L’anno in cui fu dipinto il sovra indicato quadro pare sia stato il 1630 in circa.