Dinamici, scrupolosi e precisi: intervista a Gianmarco e Luca dei Queen on Five

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di Simone Balocco

 

Sabato 23 marzo, con kick off alle ore 20:35, sarà di scena l’evento benefico “Rock for Life Anni ’80”. A distanza di dieci mesi, si ripete l’importante evento benefico che vedrà sul palco allestito nel PaladalLago di viale Kennedy a Novara le migliori band novaresi e non solo. Tra i gruppi e i cantanti che si esibiranno durante dell’evento, ci saranno i Queen on Five, band di giovani ragazzi novaresi. Il gruppo, tribute band dei Queen, sono tra gli artisti più attesi. In parte perché i Queen sono stati un cult degli anni Ottanta e perché sulla bocca di tutti per via del film di Bryan Singer, “Bohemian Rhapsody”, campione di incassi e premiato ai recenti Premi Oscar.

Per l’occasione abbiamo rubato qualche minuto al front man e al batterista del gruppo, Gianmarco Congiu e Luca Lazzaro che e ci hanno parlato della loro band.

Ragazzi, partiamo con un inciso: i Queen erano quattro (Freddie Mercury, Bryan May, Roger Taylor e John Deacon), voi siete cinque.

Gianmarco: Beh, ufficialmente i Queen erano quattro, ma non è proprio cosi. I Queen per gran parte della loro carriera hanno avuto un tastierista, Spike Edney, il “quinto Queen” che peraltro suona ancora con loro nei tour attuali. La nostra è stata una necessità più pragmatica perché io, ahimè, non so suonare il piano.

Luca: Beh si in studio erano in quattro, ma nei live, così come ancora oggi, alle tastiere c’è Spike Edney considerato il “quinto Queen”. Di conseguenza, per tenere fede alla tradizione di suonare interamente dal vivo, abbiamo deciso di avere con noi un tastierista.

Quando nascete e perché…nascete.

Gianmarco: Io suono con Luca da tempo immemorabile ormai, da quando eravamo ragazzini di 15-16 anni. Abbiamo avuto due-tre formazioni precedenti nelle quali io suonavo anche il basso. Luca poi ha fondato i Queen on Five nel 2007 col nostro bassista (Diego) e io sono entrato solo ad inizio 2008.

Luca: La band nasce nell’autunno del 2007, così per caso da una serata come tante tra amici, una birra, qualche battuta e la passione in comune per la musica dei Queen. Da li in poi, quello che sembrava inizialmente un gioco si è tramutato in quello che oggi è il nostro tributo.

Gianmarco canta, Luca suona…e gli altri “Queen on Five” chi sono?

Gianmarco: Un grande chitarrista Luca Pastore, un fondamentale bassista (che è davvero bravo e pilastro della band) Diego Vittozzi e un fantastico tastierista Andrea Barcheri. Permetteteci un inciso sulle tastiere, in quanto si sono susseguiti negli anni due tastieristi prima di Andrea: primissimo Alessandro di Muccio, che ha suonato con noi per 5 anni e successivamente Maria Sol Carona, che ci ha accompagnato per un anno.

Luca: Gian è il nostro insostituibile front man, io “massacro” la batteria, e poi ci sono i restanti pilastri: Luca Pastore alla Red Special, Diego Vittozzi al basso e Andrea “Bark” Barcheri alle tastiere quest’ultimo nella band dal 2014 che ha portato quella svolta musicale che cercavamo da parecchio tempo.

Cosa significano per voi i Queen e la loro musica.

Gianmarco: Semplicemente gran parte della mia vita musicale da vent’anni a questa parte. Direi che hanno colorato la mia vita.

Luca: Rappresentano per me buona parte della mia vita; con loro mi sono avvicinato alla musica e allo strumento superando anche quella timidezza che avevo nel confrontarmi con altre persone.

Come vi siete avvicinati a loro. Ovvero: come avete capito che dovevano nascere i Queen on Five?

Giamarco: Come ho detto prima, suoniamo da tanto insieme e anche nelle precedenti formazioni, ci è sempre venuto istintivo e naturale portare le canzoni che ascoltavamo quotidianamente. Quando poi abbiamo fatto le prime prove come Queen on Five, abbiamo capito che poteva funzionare. Peraltro all’epoca, il panorama era meno saturo di tribute ai Queen mentre ora ce ne sono moltissimi, tutti stra-bravi.

Luca: Io e Gian siamo praticamente cresciuti con i Queen, sin da ragazzini a sentire ripetutamente i loro “Greatest Hits” apprezzando sempre di più la loro musica. Passavamo interi pomeriggi ad ascoltare e riascoltare quei brani, poi man mano che si cresceva sentivamo che avevamo anche le capacità per poterle suonare e quando si è presentata l’occasione è nato il progetto Queen On Five.

Non vi chiedo se avete visto il film “Bohemian rhapsody”, ma vi chiedo…quante volte avete visto “Bohemian Rhapsody”.

Gianmarco: Due volte!

Luca: Solamente due volte, ma mi riservo di recuperare quando prenderò il dvd (hahaha)!

Cosa vi è piaciuto del film di Bryan Singer? Cosa pensate dell’interpretazione di Rami Malek?

Gianmarco: Molti lo hanno criticato (il film), per tante licenze poetiche diciamo che si sono presi.. nell’idea di fare un film un po’ romanzato, secondo me ci stavano. Malek incredibile, Oscar strameritato.

Luca: Ho apprezzato molto i personaggi e le ambientazioni nei concerti live, davvero si vede che c’è stato lo zampino di Brian May e Roger Taylor. Che dire di Rami Malek: pensavo non adatto al ruolo e invece sono rimasto sbalordito dalla mimica che ha dato al personaggio, straordinario!

Lo scorso 26 maggio avete partecipato al “Rock for Life” al PalaIgor e sabato 23 marzo suonerete al “Rock for Life anni ’80” al PaladalLago. Cosa significa per voi partecipare a questi eventi? Credo che sarete il main group.

Gianmarco: Un immenso onore. Abbiamo partecipato anche alla prima edizione, quindi sarà la quarta volta quest’anno. Oltre ad avere una location di tutto rispetto, il risvolto benefico dell’iniziativa ci entusiasma molto.

Luca: Penso che non ci siano parole per descrivere cosa si prova; ripensandoci, forse, il termine più adatto è un’immensa soddisfazione sotto ogni aspetto. Tutto il contesto è assolutamente bello, ti trovi nella tua città di fronte al tuo pubblico, ma soprattutto condividi l’evento con tanti altri musicisti che, oltre alla musica, sposano insieme a te la causa di donare del denaro a chi ne ha bisogno. Personalmente lo trovo fantastico!!!!

Gianmarco tu quando canti ti ispiri a Freddie Mercury, mentre tu Luca ti ispiri a Roger Taylor. Cosa significano questi due artisti per voi?

Gianmarco: Freddie Mercury è imprescindibile, una voce inarrivabile. Nel mio piccolo ho cercato di carpire un po’ della sua grandezza.

Luca: Artisticamente Roger Taylor rappresenta per me la semplicità: mi ci rispecchio molto in lui e in quel suo modo di suonare la batteria senza mai esagerare, ha sempre suonato e suona tutt’oggi marcando il suo tipico stile inimitabile non uscendo mai dagli schemi.

Quando state aspettando il treno, siete in fila in posta o siete in macchina…fischiettate qualche canzone dei Queen? Anche questa domanda da girare agli altri vostri amici.

Gianmarco: Io le canto proprio, attirandomi gli sguardi perplessi degli altri viaggiatori quando sto in treno!

Luca: Sempre, più che altro avendo poca possibilità di potermi esercitare a casa, il mio unico modo è sentire i brani in queste occasioni sfruttando il mio orecchio, in poche parole non ne posso fare a meno

E’ facile cantare/suonare le canzoni dei Queen?

Gianmarco: Assolutamente NO. E oltre alle difficoltà tecniche, toccare certi mostri sacri porta un po’ di ansia. Sento moltissimo il giudizio della gente ed il probabilissimo confronto con l’originale. Anche perché, su pezzi molto noti, la gente si aspetta QUEL vocalizzo o quell’acuto. E spesso non sono parti proponibili live, per l’alto livello di difficoltà

Luca: A sentirle potrebbe essere facile, ma a suonarle no! Ogni canzone (anche non dei Queen) racchiude dinamica, velocità ed intensità. Potrà sembrare stupido, ma sono aspetti che in un brano devono essere presi in considerazione a 360°, altrimenti il rischio di non trasmettere al pubblico ciò che suoni è elevato.

Quali sono le tre canzoni che vi piace di più cantare/suonare durante i vostri live?

Gianmarco (da cantare): Bohemian Rhapsody (il mio pezzo preferito in assoluto), Who want to live forever, Don’t stop me now

Luca (da suonare): Don’t Stop Me Now, I Want To Break Free; I Want It All

C’è una canzone dei Queen che non vi piace?

Gianmarco: Headlong! Non mi piace da sempre, ma ora la sto rivalutando.

Luca: Now I’m Here, non riesco ad apprezzarla malgrado sia un successo!

Ho dato un occhio alla vostra pagina Facebook e ho visto che suonate poco nel Novarese e tanto nel Varesotto. C’è un motivo particolare?

Giamarco: Eh, argomento abbastanza spinoso. Abbiamo gran parte delle committenze in quelle zone, qui nel Novarese è raro trovare le giuste condizioni per suonare. I locali scarseggiano e, a mio modo di vedere, la cultura dell’ascolto live è calato drasticamente..

Luca: l’argomento, come diceva appunto Gian, è abbastanza spinoso Sinceramene no, abbiamo amici musicisti che ci hanno fatto pubblicità in Lombardia e siamo riusciti a suonare in quelle zone. Purtroppo va anche detto che il territorio novarese non è ricco di locali e quei pochi che ci sono eccedono nelle richieste con la conseguenza che alla fine si perde la possibilità di potersi esibire. Spiace perché la nostra provincia è ricca di bravi musicisti ricchi di talento e meritano di avere la giusta visibilità.

Chi dovete ringraziare per essere quelli che siete?

Gianmarco: Sicuramente i miei genitori, che mi guardano da lassù. La mia voce la devo a loro. In secondo luogo anche una certa dose di testardaggine che ho avuto in passato..

Luca: Senza dubbio la mia famiglia, sono il mio punto di riferimento perché è merito loro se sono quello che sono, e questo mi rende iper attivo a non smettere di suonare ma la contrario, dare sempre il massimo.

Definitevi in tre aggettivi?

Gianmarco + Luca: Dinamici, scrupolosi e precisi

Come possono fare i lettori di Cittadinovara.com per seguirvi?

Gianmarco + Luca: siamo attivi su Facebook, Instagram e Twitter, volendo possono anche scriverci alla nostra email queenonfive@gmail.com per qualsiasi informazione.

Ringraziamo Gianmarco e Luca per la simpatia e la cortesia dimostrateci e non dimenticate di sentire almeno una volta i Queen on Five live.

Immagini in evidenza e all’interno dell’articolo fornite gentilmente da Luca Lazzaro.