Due chiacchiere con…Alberto Rognoni, vicePresidente Waterpolo Novara

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di Simone Balocco

 

A distanza di tre anni, torniamo ad occuparci di pallanuoto novarese ed abbiamo intervistato Alberto Rognoni, vicepresidente della Waterpolo Novara.

 

 

Alberto, quanto ha inciso il Covid 19 e tutte le restrizioni che ha portato? Pensiamo subito alle piscine e alle attività sportive.

Il Covid-19 ci ha penalizzato pesantemente, è capitato in un momento di ns massimo splendore, eravamo primi in serie C e saremmo saliti in serie B, la U20 era prima a punteggio pieno e sarebbe andata alle finali nazionali…un anno di sospensione delle competizioni, il successivo anno con le competizioni a metà, hanno contribuito a far scomparire molte società, soprattutto quelle che avevano una o più piscine in gestione. Noi, sotto questo punto di vista, siamo fortunati, la piscina del Terdoppio è gestita dal Comune, così siamo riusciti ad allenarci con una discreta continuità.

 

Come è la situazione del movimento pallanuotistico italiano? Chi è il top in Europa e nel Mondo?

Sicuramente è in un momento di difficoltà, se parliamo di piccole società come la ns, mentre a livello di A1 e di Nazionale è un ottimo periodo. La Pro Recco ha vinto l’ennesima Champions, mentre Brescia si è confermata tra le più forti d’Europa. Il Settebello ha perso la finale Mondiale ai rigori, ma ha vinto la World League. Le ragazze del Setterosa sono arrivate terze all’Europeo e quarte ai mondiali…insomma, ci facciamo rispettare in Europa e nel Mondo.

Siamo tra le nazioni più competitive in assoluto, insieme a Ungheria, Serbia, Spagna, Grecia e Croazia. Certo che vedere gli impianti, bellissimi, che hanno in queste nazioni, un po’ da pensare viene…noi dobbiamo fare salti mortali.

 

Rispetto a tre anni fa, come è cambiato il vostro organigramma?

Abbiamo cercato di strutturarci un po’ di più e meglio, così a me e a Fabio Cavallini (Presidente) si sono affiancati Andrea Cannonero, che ha una grande esperienza pallanuotistica e arriva da Vigevano, oltre a Stefano Crespi che ha fatto il salto da giocatore a dirigente del settore giovanile. Da quest’anno il coach della prima squadra, oltre a coordinatore di tutto il settore giovanile, è Gionata Gesuato che, dopo l’esperienza di alcuni anni a Varese, sta impostando un programma pluriennale.

 

Parlaci delle prestazioni dei vostri ragazzi negli ultimi tre anni, ovvero i risultati migliori per categoria. Ho visto un po’ di medaglie e coppe sulla vostra pagina Facebook?

Come ho detto prima, ci siamo trovati a febbraio 2020 con una prima squadra prima in classifica e favorita per la promozione in serie B, la U20 a punteggio pieno con possibilità di fare bella figura alle finali nazionali, mentre le altre categorie si posizionavano comunque nei primi 3 posti in campionato.

La stagione successiva, praticamente non si ha giocato, noi abbiamo perso qualche ragazzo delle giovanili e alcuni importanti della prima squadra.

La scorsa stagione abbiamo avuto una prima squadra formata solo da ns giovani, di grande qualità ma poco costante con picchi molto alti e picchi molto bassi…potenzialmente eravamo da primi 3 posti ma siamo arrivati a metà classifica. Le altre categorie giovanili hanno fatto un campionato di transizione, mentre un bel risultato o ha fatto la U18, seconda, che con un poco di fortuna avrebbe potuto ottenere di più, oltre alla U14 che ha vinto il suo girone Silver.

 

Tre anni fa non avevate una squadra femminile. Rispetto ad allora è cambiato qualcosa?

Niente. Non siamo riusciti a portare delle ragazze a giocare a pallanuoto, per ora è un progetto accantonato. Chissà in futuro…

 

Qual è stato il miglior giocatore uscito dal vostro vivaio. Ci parlavi di Alessio Laurini e Roberto Caspani: hanno spiccato il volo?

Alessio è rimasto con noi, anche se continua ad essere richiesto da molte squadre, ed è centrale al ns progetto. Io sono contentissimo di Alessio, oltre ad essere un ottimo giocatore è un ottimo ragazzo, sono convinto che diventerà un riferimento per molti bambini e ragazzini della WPN. Roberto, invece, ha scelto di andare a giocare in un’altra squadra, in serie B.

 

Chi sono i vostri talenti, ovvero quelli su cui avete molte aspettative?

Fare qualche nome ora è difficile, sarò di parte ma credo ce ne siano molti, se pensiamo che la prima squadra, esclusi due elementi, gli altri sono tutti millenians, infatti sono nati tra il 2000 e 2004…siamo la squadra più giovane del campionato.

 

Cos’è il “Piranha squad”? 

La “Piranha Squad” è la rappresentazione grafica di quello che è il nostro spirito:
Una squadra piccola e affamata che attacca in branco, può sembrare in modo isterico e disordinato, ma in realtà molto coordinato e ordinato fino a non lasciarne più nulla della preda. Certo vista l’area geografica avemmo potuto scegliere la zanzara, che è già utilizzata da altre società, ma non identifica il ns concetto di squadra, che è fondamento primario di un buon risultato

 

Come è nata l’idea del costume e della calotta per il vostro anniversario?

L’idea del costume per il nostro anniversario nasce semplicemente dalla voglia di ricordarci chi eravamo, da dove siamo partiti per spronarci a diventare chi vogliamo essere, il tutto condito da una grafica accattivante. Presto vedrete quello dei mini piranha che non sarà da meno…

 

Già che ci siamo: il costume che usano i pallanuotisti è particolare o per giocare va bene una semplice “mutanda da bagno”?

Il costume è più resistente di quello usato dai nuotatori, è in tessuto PBT e viene confezionato con un doppio strato di tessuto intrecciando le maglie così da renderlo più resistente alle maldestre strattonate dei giocatori. Spesso sott’acqua si usano metodi non ortodossi…

 

Come è nata la collaborazione con Gymnasium Academy? In cosa consiste la vostra preparazione? Ci sono esercizi particolari?

La collaborazione con Gymnasium Academy nasceva dall’esigenza di poter andare in una palestra attrezzata per potenziare i nostri ragazzi sotto il punto di vista della forza. Avendo già avuto in passato rapporti di collaborazione sapevamo il loro alto grado di preparazione in materi e abbiamo deciso di chiedere un ulteriore sforzo ai nostri ragazzi per poter intraprendere questa fantastica collaborazione.

La nostra preparazione consiste per lo più in cicli di forza (forza pura forza resistente forza esplosiva) che si gestiscono mano mano che si avvicina la prestazione e sono fatti attraverso lavori funzionali a corpo libero o con attrezzi che possono anche andare a ripetere gesti tecnici poi svolti in acqua

Di esercizi ve ne sono moltissimi e potremmo fare un elenco infinito sicuramente quello di cui i ragazzi hanno più bisogno è l’incremento di una buona mobilità e flessibilità ma soprattutto una grande gestione de CORE dal quale si sviluppa tutta l’essenza del pallanuotista.

 

Come risponde Novara verso la pallanuoto? Riscontro positivo?

Sono convinto che questa città ha voglia di vedere anche sport alternativi al calcio e volley, bisogna creare eventi di livello. Nel ns piccolo abbiamo portato a Novara due partite di Champions con la Pro Recco, abbiamo organizzato ben due collegiali del Settebello. In questi collegiali la Nazionale ha giocato delle amichevoli, di allenamento, con Brescia, Sport Management (squadre di A1) e Germania. In queste serate, poco comunicate, sono venuti a vedere le partite dalle 700 alle 900 persone, riempiendo la tribuna al limite.

Quindi si può fare molto e bene, con un progetto e con il supporto adeguato.

 

Progetti per il futuro della Waterpolo Novara?

Quando abbiamo fondato la WPN, 10 anni fa, l’obiettivo principale era quello di creare un settore giovanile di qualità, per avere una prima squadra costituita da giocatori cresciuti e formati da noi. Ci stiamo riuscendo.

Ora dobbiamo consolidare quello che abbiamo fatto in questi primi 10 anni, creare ancora più interesse nei più piccoli magari organizzando qualcosa con le scuole primarie, con giornate dedicate a loro per avvicinarli alla pallanuoto. Per quanto riguarda la prima squadra, l’obiettivo è la serie B…ci arriveremo.

Da quest’anno riprenderemo anche i progetti, che abbiamo dovuto sospendere per la pandemia, extra agonistici, per cercare di aiutare i meno fortunati. Stiamo allestendo tornei con lo scopo di raccogliere fondi per la onlus Pallanuotisti fino al midollo, riprenderemo il dialogo con il Comune, mettendo insieme Sport e Servizi Sociali per aprire le porte della piscina a bambini con situazioni complicate. Insomma non solo sport agonistico ma anche rivolto al sociale, perché la città può fare molto per noi, ma anche noi dobbiamo fare qualcosa per la città.

 

immagine in evidenza e immagini concesse da Alberto Rognoni