di Matteo Barchi ( Studente della 4^A Linguistico di Vercelli )
Dopo 109 anni l’Esposizione Universale torna a Milano, città nuovamente al centro del mondo. Inaugurato il 1 maggio, Expo vuole sensibilizzare un chiaro messaggio: “Nutrire il pianeta, energia per la vita” e intende includere tutto ciò che riguarda l’alimentazione, dall’educazione alimentare alla grave mancanza di cibo che affligge molte zone del mondo. Le tecnologie, l’innovazione, la cultura, le tradizioni e la creatività legati al settore dell’alimentazione e del cibo sono i veri protagonisti. L’asse principale è il diritto inalienabile ad una alimentazione sana, sicura e sufficiente per tutti gli abitanti della Terra. La preoccupazione per la qualità del cibo in un mondo sempre più popolato, si accompagna a scenari di un aumento dei rischi per la quantità globale dei cibi disponibili in virtù dello sfruttamento intensivo e non sostenibile delle risorse naturali del pianeta.
Il sito espositivo si trova a Rho, nella periferia milanese. L’area rappresenta un’isola circondata da un canale d’acqua ed è strutturata in due viali perpendicolari che richiamano le due strade principali delle antiche città romane, il cardo e il decumano. I Padiglioni dei 141 Paesi del mondo e i ristoranti sono affacciati sul grande decumano, la World Avenue, lungo 1,5 km e largo 35 metri; il cardo, lungo 350 metri, ospita invece il Padiglione Italia e i numerosi spazi dedicati alle Regioni e Province italiane, oltre che alle eccellenze del nostro territorio. A lato di Palazzo Italia, si trova un grande specchio d’acqua, il Lake Arena, dal quale si erige l’Albero della Vita, simbolo di Expo . A lato sud il teatro all’aperto, Open-Air Theatre, accoglie ogni sera 9000 spettatori durante lo spettacolo “Allavita!”, messo in scena del Cirque du Soleil. Agli estremi del decumano sorgono invece la Collina Mediterranea da un lato e l’Expo Center dall’altro.
I Padiglioni che si possono visitare sono 153. Ogni Padiglione presenta bellezze innovative che stimolano i 5 sensi, ma soprattutto la vista. I miei bulbi oculari sono impazziti di felicità di fronte alle meraviglie architettoniche dei Paesi arabi che consiglio assolutamente di visitare appena giunti, poiché sono i Padiglioni di maggiore affluenza durante le ore pomeridiane; soprattutto quello del Qatar, a forma di cesto, dove è possibile assistere ad uno spettacolo interattivo; o quello degli Emirati Arabi Uniti, attraverso rampe dalle forme sinuose, che simboleggiano le dune, si entra nel cuore del Padiglione, dove è proiettato il filmato “Family Tree”. Verso la fine del cortometraggio, i visitatori sono condotti in uno spazio teatrale interattivo, nel quale sono coinvolti per portare a termine la storia. La visita termina con l’esposizione “La vita segreta di una palma da datteri”, nella stessa sala viene anche presentato il sito di Expo Dubai 2020.
Sempre rimanendo in Medio Oriente, ci si può recare nel Padiglione del Kuwait, la cui struttura richiama le imbarcazioni kuwaitiane; la facciata laterale presenta un esempio delle serre e dei sistemi di coltura diffusi nel Paese. La prima sezione del percorso illustra le caratteristiche del territorio e del clima del Kuwait, nella seconda viene mostrato come lo studio e la ricerca scientifica abbiano permesso di creare un habitat ospitale e fertile; nell’ultima sezione, i visitatori possono immergersi in prima persona nella cultura kuwaitiana. Inoltre se si vuole conoscere la struttura di una tipica casa araba, si può entrare nel Padiglione Oman, il quale rappresenta una palazzo che richiama le architetture tipiche del sultanato.
Il Padiglione che vi farà emozionare maggiormente è Padiglione Zero che introduce la visita del Sito Espositivo di Expo Milano 2015, presentando quanto l’uomo ha prodotto dalla sua comparsa sulla Terra fino a oggi, le trasformazioni del paesaggio naturale, la cultura e i rituali del consumo, sono il punto di partenza per qualsiasi progetto futuro. Il Padiglione Zero è il luogo in cui raccontare questo straordinario percorso con un linguaggio emotivo ed immediato.
I profumi e gli odori dei Paesi africani solleticano l’olfatto, come in Marocco, dove le spezie avvolgono lo spettatore in un candido velo. Prima di scoprire gli immensi Padiglioni asiatici, ci si può divertire nel Padiglione Brasile; il suo cuore pulsante è una rete interattiva che collega i tre piani. Saltando sulla rete sospesa, i visitatori interagiscono con l’ambiente circostante: dei sensori, infatti, rilevano i movimenti trasferendo impulsi che modificano il suono e la luce circostante.
Le esposizioni più singolari vengono proposte dai Paesi asiatici. Il Padiglione del Giappone, composto da 17mila pezzi di legno incastrati tra loro in modo da lasciar penetrare la luce solare, ospita un ristorante da dieci tavoli sedendosi ai quali è possibile fare un pranzo virtuale. Il cibo, infatti, appare sul piano del tavolo con una spiegazione delle sue caratteristiche, dopo il pranzo virtuale viene messo in scena uno spettacolo dove l’Oriente e l’Occidente si incontrano in una danza sinuosa. Nel Padiglione della Repubblica di Corea, così come in quello cinese vengono presentate nuove tecnologie che lasciano ogni spettatore a bocca aperta.
Ad Expo 2015 sono state ideate nove aree, raggruppando i Paesi secondo criteri di identità tematica o di comune filiera alimentare. Per identità tematica: Agricoltura e Nutrizione nelle Zone Aride – La Sfida della Scarsità d’Acqua e dei Cambiamenti Climatici; Isole, Mare e Cibo; Bio-Mediterraneo – Salute, Bellezza e Armonia. Per filiera Alimentare: Riso – Abbondanza e Sicurezza; Caffè – Il Motore delle Idee; Cacao – Il Cibo degli Dei; Cereali e Tuberi – Antiche e Nuove Colture; Frutta e Legumi; Il Mondo delle Spezie. Il modello architettonico dei cluster prevede spazi espositivi individuali dedicati ai singoli Paesi organizzati intorno a un’area comune. Ciascuno dei cluster è caratterizzato da un progetto architettonico distintivo. Sei di essi si affacciano direttamente sul decumano; tre sono collocati nell’area nord-est del sito.
Se si vuole entrare a contatto diretto con la natura non bisogna perdersi assolutamente il Padiglione austriaco. Il Padiglione dell’Austria riproduce il microclima di un bosco austriaco. Ai visitatori è proposta l’esplorazione di uno spazio che, in assenza di climatizzazione, sarà raffreddato dal naturale effetto rinfrescante della evapotraspirazione di moltissime specie di piante. Allo stesso tempo anche Israele permette ai visitatori di respirare aria fresca tra la vegetazione del suo padiglione. L’elemento caratterizzante del Padiglione israeliano è il giardino verticale: una parete lunga 70 metri e alta 12, interamente adorna di piante vive, i cui fiori e colori cambieranno con il passare delle stagioni.
Ritengo che uno dei padiglioni più originale sia quello del Regno Unito: la visita si ispira al movimento di un’ape, a partire da un’orchidea, passando per un prato fiorito fino al ritorno all’alveare, il tutto accompagnato dai rumori e dagli effetti visivi registrati da un vero alveare in Regno Unito. La struttura insolita, costituita da parti metalliche, ricorda proprio un alveare. Elementi bizzarri ci arrivano dalla Francia. Entrando da un labirinto-giardino, che riproduce tre paesaggi agricoli, si arriva un’ampia grotta, che rende l’esposizione francese una sorta di percorso iniziatico. In una volta interamente ricoperta di vegetazione, sono mostrate le soluzioni per “Produrre di più e meglio”. L’ultima sezione è dedicata a “Piacere e salute” e invita i partecipanti a riscoprire il piacere di cucinare e mangiare come ricompensa per gli sforzi sostenuti nel percorso. Sulle pareti interne sono incollati tappi di sughero di diverse bottiglie di vino francese ed appesi vari utensili da cucina.
Se alla fine della giornata vi avanza ancora del tempo e i vostri piedi non hanno ancora mandato un S.O.S. al cervello, potrete visitare gli altri padiglioni europei, tra cui Palazzo Italia, che a mio avviso non rappresenta però la vera identità italiana, o piccoli Padiglioni che si posso visitare in soli dieci minuti, tra cui Vietnam: il suo Padiglione è a forma di fiore di loto e questo simbolo del Paese si potrà anche degustare in diverse preparazioni del ristorante o ancora quello del Turkmenistan, il Padiglione, ispirato al tema “Acqua è vita”, si apre su una fontana scenografica, il punto di maggiore attrazione.
Se volete stuzzicare il palato ad Expo, dovrete stuzzicare anche il vostro portafoglio, poiché nei padiglioni Expo i prezzi del cibo sono molto elevati. Si può mangiare a meno di dieci euro presso i Food Truck Nation o presso gli stand olandesi, dove oltre al palato viene stimolato anche l’udito, infatti ogni giorno diversi dj animano i pasti. Al contrario, se non volete badare a spese, potrete pranzare nel padiglione di Eataly, nel quale cucinano Chef stellati.
Per ammirare le luci dei diversi Padiglioni vi consiglio di acquistare il biglietto serale, a soli cinque euro potrete entrare ad Expo alle ore 19.00 e godere dello spettacolo fino alle ore 23.00 (mezzanotte nei week end). Se non vi stancate facilmente, potete acquistare il pass stagionale.
Per cogliere maggiormente il messaggio di Expo Milano 2015, alcune classi del nostro Istituto si sono recati al sito espositivo lo scorso 4 maggio. Esperienza unica per la maggior parte degli studenti che affermano di volerci ritornare nuovamente.
E’ incredibile come si possa passare da un Paese ad un altro in soli due passi e come ci si possa sentire realmente immerso tra la cultura dei diversi Stati.