«Hey Hey Rise Up», il nuovo singolo dei Pink Floyd in favore dell’Ucraina

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«Hey Hey Rise Up», il nuovo singolo dei Pink Floyd realizzato insieme al cantante ucraino Andriy Khlyvnyuk, al fine di raccogliere fondi per il Paese distrutto dal conflitto in corso. Dopo “The Endless River”, peraltro brano scritto 20 anni prima dell’uscita di qualche anno fa, un inedito il cui successo è annunciato. David Gilmour e Nick Mason con il bassista Guy Pratt, Nitin Sawhney alle tastiere, con una performance vocale di Andriy Khlyvnyuk della band ucraina Boombox, hanno inciso un brano il cui impatto si conferma come qualcosa che passerà alla storia. La voce di Andriy, estrapolata dal suo post Instagram che lo immortala mentre canta in Sofiyskaya Square a Kiev, è stato mixato in studio dai Pink Floyd. L’intero ammontare del ricavato sarà devoluto all’Associazione benefica per il popolo ucraino Ukraine Humanitarian Relief Fund.Il video è stato realizzato e coordinato dal regista Mat Whitecross. «Noi, come molti altri, stiamo provando la rabbia e la frustrazione per questo vile atto in cui un pacifico e democratico Paese indipendente viene invaso e la propria gente uccisa da uno dei più grandi poteri del mondo», afferma Gilmour, suocero e nonno di una donna e nipoti ucraini. «Nel 2015 ho suonato al Koko a Londra in supporto di Belarus Free Theatre, i cui membri erano stati imprigionati. Pussy Riot e la band ucraina Boombox erano in programma. Il cantante Andriy ha avuto problemi con il visto, quindi il resto della band ha fatto da supporto a me durante il mio set. Recentemente avevo letto che Andriy aveva lasciato il suo tour americano con i Boombox, era tornato in Ucraina e si era unito alla difesa territoriale. Poi ho visto questo incredibile video su Instagram. È stato un momento potente che mi ha spinto a volerlo trasformare in musica». Parlando delle sue speranze per il brano Gilmour ha aggiunto: «spero riceva vasto supporto. Vogliamo raccogliere fondi per beneficienza e alzare il morale. Vogliamo mostrare il nostro supporto e dimostrare che gran parte del mondo pensa che sia totalmente sbagliato invadere un Paese democratico indipendente».