di Simone Balocco
Gli anni Ottanta sono stati un decennio importante. Una decade che ha segnato, nel bene e nel male, il resto della nostra vita negli anni successivi. Anni clamorosi sotto tutti i punti di vista, in Italia, in Europa, nel Mondo: dalla politica al sport, dall’economia alla moda e alla tecnologia. E non poteva mancare, in questo elenco, anche il cinema, italiano quanto straniero: negli Eighties sono uscite pellicole importanti, capolavori e cult.
Nel 1985 ad esempio sono usciti “Rocky IV”, “La mia Africa”, “Ritorno al Futuro”, “Ladyhawke”, “Rambo II”, “Cocoon”, “Il bacio della donna ragno”, “Cercasi Susan disperatamente”, gli italiani “Fracchia contro Dracula”, “Tutta colpa del paradiso” e “Pizza Connection” e agli Oscar trionfò il film “Amadeus” con tre statuette (miglior film, miglior attore protagonista, miglior regia).
Sempre quell’anno uscì nelle sale cinematografiche un film che è stato molto acclamato in tutte le parti del Mondo: un film che ancora oggi, quando viene programmato in tv (poco sulle generaliste, a dire il vero) tiene incollati davanti allo schermo migliaia di persone, in particolar modo coloro nel 1985 avevano tra i 10 ed i 15 anni. Stiamo parlano de “I Goonies”.
Prodotto da Steven Spielberg con la regia di Richard Donner, “I Goonies” (“The Goonies” nella lingua originale), uscito durante il periodo natalizio del 1985, è considerato un cult, un film feticcio che nessun può non aver visto, anche solo un fotogramma e che, secondo i critici, meriterebbe di essere visto almeno una volta nella vita.
La vicenda si svolge ad Astoria, nello Stato americano dell’Oregon (Nord Ovest del Paese) e precisamente nel quartiere di Goon Docks: “goony” è il diminutivo con cui sono chiamati gli abitanti del quartiere che nello slang americano ha un significato pari all’italiano “sfortunato”.
I protagonisti del film sono sette amici coetanei che vogliono realizzare un sogno: far in modo che una spregiudicata impresa di costruzioni non abbatta nel loro quartiere le loro case per costruire un grosso impianto residenziale e sportivo. I ragazzini non ci stanno e, per un colpo di fortuna, andando nella soffitta della casa di Mickey trovano una vecchia mappa seicentesca all’interno di una cornice di vetro abbandonata e scoprono che quella era la mappa del tesoro del pirata “Willy l’Orbo”. Trovarono anche un articolo di giornale dedicato a colui che aveva provato a trovare quel tesoro, Chester Copperpot, di cui si erano perse poi le tracce.
I protagonisti sono Mickey e Brandon Walsh, Lawrence “Chunk” Cohen, Richard “Data” Wang, Andy Carmichael e Stef Steinbrenner, Gli antagonisti sono la (comica) famiglia criminale Fratelli (composta dalla madre Agatha e dai figli Jake e Francis) che, nonostante delinquano ed uccidano, sono lontani anni luce dall’idea dei classici banditi americani. Antagonisti sono anche i titolari dell’impresa che vuole distruggere Goon Docks e stesso “Willy l’Orbo”.
L’avventura dei “Goonies” parte proprio dal nascondiglio segreto della banda Fratelli (un ristorante abbandonato) dopo la fuga dalla prigione di Astoria. Nel sottoscala questi tengono imprigionato Sloth, il terzo fratello deforme e molto forte fisicamente, ed in una cella frigorifera un poliziotto morto durante la fuga dalla prigione.
Ovviamente i Goonies vengono scoperti nel nascondiglio e fuggono tramite un passaggio nel camino dove inizia il percorso che li porterà a scoprire il tesoro di “Willy l’Orbo”. Dei sette ragazzini, l’unico scoperto dalla banda Fratelli è stato Chunk, il quale raccontò loro di essere stato incaricato dagli amici di andare ad avvisare la polizia della scoperta del nascondiglio della banda e delle loro intenzioni criminali. Raccontò, quasi sotto tortura, alla banda l’esistenza del tesoro e del loro piano di recuperarlo. Chunk verrà rinchiuso con Sloth e, con lui, partirà alla ricerca dei Goonies e alla scoperta del tesoro.
I giovani Goonies partono alla ricerca del tesoro usando la mappa trovata in soffitta ed ogni volta riescono a superare i trabocchetti che ha lasciato sul loro cammino “Willy l’Orbo” affinché nessun trovi il suo tesoro. Gli “assi nella manica” dei sette ragazzi sono la fortuna, la sagacia e l’astuzia.
Il momento più bello del film è la scoperta del veliero dei pirati, posizionato in un lago all’interno di una grotta: i ragazzi rimangono sbalorditi dalla sua bellezza e dal fatto che fossero arrivati dove Copperpot non era arrivato. E, vedendo i resti di Copperpot, all’inizio del loro viaggio, questi capiscono di essere arrivati oltre dove lui non aveva potuto andare: per loro era motivo di orgoglio e voglia di proseguire verso la ricerca del tesoro.
Saliti a bordo del veliero, i sette ragazzi trovano gli scheletri dei pirati, di “Willy l’Orbo”. I ragazzi, dopo aver superato un altro trabocchetto sul veliero, trovano il tesoro e fanno incetta di pietre preziose e monili, ma nel mentre arriva anche la banda Fratelli che li ferma e si impossessa di tutto. Poco dopo arrivano Chunk e Sloth che fermano la banda e salvano gli amici. Solo che un ultimo trabocchetto ferma tutto: nello spostare il tesoro, viene mosso un meccanismo che fa esplodere la grotta e mette in movimento il veliero.
I ragazzi non sono riusciti a salvare il tesoro, sono a mani vuote e devono dire addio alla loro permanenza ad Astoria. Sulla battigia poco distante dalla grotta, i Goonies vengono ritrovati dai genitori e dai poliziotti cui raccontano la loro avventura. Nel frattempo arriva il signor Perkins ricordando al padre di Mickey e Brandon che devono lasciare il quartiere e gli pone il contratto da firmare. Ma Rosalita, la domestica della famiglia Walsh, trova nella giacca di “Mount” una serie di pietre e monili. Il signor Walsh capisce che quelle pietre preziose avrebbero coperto il valore delle case di Goon Docks, quindi straccia il contratto e pone fine alla querelle. Come se non bastasse, al momento dei saluti finali, un poliziotto vede allontanarsi un veliero pirata: l’ultimo marchingegno aveva liberato il veliero che ora era tornato in mare e libero di proseguire per la sua strada.
Non c’è che dire: “I Goonies”, sebbene sia del 1985, fa rima con avventura e nei suoi 114 minuti questa pellicola racconta tanti temi.
I temi principali sono l’amicizia e la solidarietà, perché il viaggio alla ricerca del tesoro di “Willy l’Orbo” è fatto appositamente per trovare ciò che può essere necessario per salvare Goon Docks ed impedire che vengano abbattute le case e che i sette ragazzi possano dirsi addio per sempre in un momento molto importante della vita, l’adolescenza. E questa avventura li unirà per sempre. I Goonies possono essere considerati una sorta di moschettieri: tutti per uno, uno per tutti. Altri temi presenti nel film sono la fiducia, la forza del gruppo e la voglia di fare qualcosa di importante nella propria vita.
“The Goonies” è un film che non ha età, un’Indiana Jones young edition. ovvero ragazzi della porta accanto che vogliono vivere un’avventura, forse l’ultima della loro vita insieme e dimostrano che chiunque può essere un eroe: dal ragazzo asmatico al ragazzo sovrappeso, dal ragazzo antipatico alla bella della scuola fino allo strampalato con le sue invenzioni assurde, ma geniali.
Va da se che negli anni si è creato un “movimento” di fan che con la nascita dei social network si sono ritrovati in gruppi ad hoc dove raccontano le battute migliori e postano materiale del film o della carriera successiva delle attrici e degli attori del cast o sognano un giorno di incontrarsi tutti quanti, magari ad Astoria sulla riva dell’oceano, vedere il promontorio e sperare di vedere il veliero di “Willy l’Orbo”.
Si parla da sempre di un sequel, un “The Goonies II”. Qualche voce sibillina ha detto che è tutto pronto, ma non si è mai arrivati a nulla di concreto. Sarebbe bello magari rivedere i protagonisti del film con 30 anni in più magari con figli al seguito e rivivere la solo fantastica emozione nella grotta scampando ai terribili trabocchetti di “Willy l’Orbo”. Ma molti pensano che un sequel rovinerebbe l’essenza stessa del film: molti sequel non sono altro che sforzi inutili di imitare il successo del primo film con esiti disastrosi.
E pensare che il signor Walsh aveva appoggiato il quadro contenente la mappa del tesoro di “Willy l’Orbo” contro un muro non considerandola importante…
immagine in evidenza tratta da www.meganerd.it