Il Novara Calcio spegne 109 candeline

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by Simone Balocco

Logo Novara CalcioEra il 22 dicembre 1908 quando, al bar “Bertani” di corso Cavour, un gruppo di giovani studenti della media borghesia cittadina si ritrovò e decise che la città, come la vicina Vercelli e tante altre in Italia, doveva avere una propria squadra di football. I fondatori del primo nucleo di quello che sarà il Novara Calcio sono stati Nino Boggione, Nando Mittino, Giuseppe Giulietti, Attalo Botto, Pietro Omodei Zorini, Agostino Repetto, Giovanni Canestrini. Il sodalizio nacque dall’insieme di tutte le società calcistiche esistenti in città in quel tempo: la Pro Scalon, la Football Associazione Studenti, la Voluntas, il collegio “Gallarini”, il Liceo classico “Carlo Alberto”, la Forza e Speranza e la Ginnastica e Scherma.

La squadra iniziò ad allenarsi, e giocare, presso il campo sportivo gentilmente offerto dalla famiglia Barozzi, titolare dell’omonimo calzificio (e imparentata con il corridore Umberto), sito in via Lombroso, nel borgo san Martino.

Il primo campionato federale il Novara lo disputò nel 1912, insieme ad altre cinque squadre piemontesi (Torino, Juventus, Pro Vercelli, Casale e Piemonte Torino). Il debutto avvenne il 3 novembre contro il Torino di Vittorio Pozzo, che si impose al “Lombroso” per 2 a 1. La rete novarese fu messa a segno da Mario Meneghetti, mentre per i torinesi siglò una doppietta Eugenio Mosso. La rete dl centromediano azzurro (cui è intitolato il piazzale accanto al “Piola”) è stata la prima rete ufficiale del Novara.

Il campo di via Lombroso (e l’omonima via) e il “Bertani” non esistono più, ma il Novara Calcio è ancora presente e nella sua ultracentenaria storia ha disputato tredici campionati di Serie A, trentaquattro di Serie B (compreso quello odierno), sei di Serie C, nove di Serie C1, ventuno di Serie C2, due di Lega Pro Prima divisione e uno di Lega Pro. Il palmares vede la vittoria di due campionati di Serie B (1936/1937, 1947/1948), due di Serie C (1964/1965, 1969/1970), uno di Serie C2 (1995/1996), un campionato di Lega Pro 1a divisione (2009/2010) ed uno di Lega Pro (2014/2015). Nel 2010 e nel 2014, il Novara fece il double, vincendo anche la Supercoppa di Lega Pro. A livello di Coppa Italia, la squadra azzurra raggiunse la finale nell’edizione 1938/1939, persa contro l’Ambrosiana Inter. Negli occhi di tutti rimane ancora oggi indelebile lo storico match contro il Milan al “Meazza” negli ottavi di finale di Tim Cup: era il 13 gennaio 2010 ed oltre 13mila tifosi novaresi giunsero nello stadio di San Siro per un vero e proprio esodo di massa. Per non parlare delle storiche sfide con Pro Vercelli, Casale ed Alessandria negli anni Venti-Trenta che diedero vita al celeberrimo “Quadrilatero del calcio”, raccontato anche da Gianni Brera.

In questi 109 anni la squadra non è mai fallita e non ha mai giocato nelle serie dilettantistiche nazionali. La stagione 1990/1991 avrebbe potuto vedere il Novara Calcio giocare nell’allora Campionato Nazionale Dilettanti: il 7 giugno 1990, a Modena, i ragazzi di mister Fugirai (terzo allenatore, al secondo ritorno in stagione, di un campionato davvero pessimo) persero 3-1 contro il Pontedera il playout salvezza e retrocessero nei dilettanti. La Pro Vercelli in estate fallì e il Novara fu ripescato in Serie C2 al suo posto. A oggi, quello è momento più basso della storia della squadra nata sotto la Cupola di San Gaudenzio.

Il calciatore con più presenze è Giovanni Udovicich con 516 presenze, seguito da Ambrogio Baira con 497 e Fausto Lena con 352; mentre il miglior marcatore è Marco Romano con 94 reti, seguito da Raffaele Rubino con 87 e Silvio Piola con un gol in meno. L’attaccante di Robbio, cui dal 1997 è dedicato lo stadio, è a oggi il top scorer della squadra in Serie A con 70 reti.

Il Novara in questi 109 anni ha giocato in tre campi: via Lombroso, via Alcarotti (Littorio e poi Comunale) e viale Kennedy, inaugurato il 22 gennaio 1976 (festa patronale di San Gaudenzio) con il match amichevole tra i ragazzi di mister Lamberto Giorgis e la Juventus, mentre il primo match ufficiale venne giocato tre giorni dopo contro il Genoa in campionato (1-1).

Le statistiche attribuiscono al Novara Calcio oltre 530 giocatori tesserati, molti entrati nell’immaginario collettivo come veri idoli della tifoseria e ricordati ancora oggi con affetto: da Reynaudi, Marucco e Meneghetti a Mornese, Romano e Torri; da Piola, Baira e Lena a Giannini, Mentani e Gavinelli; da Udovicich, Veschetti e Carrara a Scienza, Paladin e Balacich; da Guatteo, Casabianca ed un giovane Simone Inzaghi a Polenghi, Morganti e Pinamonte, fino a Rubino, Ludi, Gonzalez e i giovani Faragò, Dickmann e Montipò.

Per non parlare degli allenatori: da Rigotti a Weisz, dal “mago dei poveri” Peppino Molina a Carlo Parola, da Luciano Foschi a Tesser, Baroni e quello attualmente in carica, Eugenio Corini.

109 anni di una squadra che è cambiata radicalmente da quando è stata acquistata dalla famiglia de Salvo: la costruzione del centro sportivo di Novarello, il campo in sintetico, l’ampliamento del “Piola” con la promozione in Serie A fino a rendere la squadra conosciuta a livello nazionale.

Quegli studenti che volevano diffondere l’allora football a Novara ci sono riusciti e ancora oggi i tifosi ne godo i frutti, nonostante sia passato oltre un secolo. La passione non ha davvero età, spazio e tempo. 109 anni vissuti sempre nel calcio professionistico, con tanti alti e bassi, ma sempre lì a rappresentare la città in giro per lo Stivale. Ne ha fatta di strada la squadra del “falco” (la mascotte) nel mondo del calcio nazionale, anche se ultimamente gli spalti del “Piola” non ribollono più del caldo tifo degli anni passati.

Chissà cosa penserebbero quei ragazzi che, magari inconsciamente, vollero portare sotto la Cupola quello sport importato in Italia poco più di quindici anni prima dagli inglesi e che costituirono nei locali di un noto bar cittadino i prodromi di una squadra che fa battere ancora oggi il cuore tutta la settimana ai tifosi e che tocca l’apice il sabato pomeriggio (o durante i turni infrasettimanali), quando la squadra gioca in casa o in trasferta.

Una passione ben spiegata in due (tra i tanti) striscioni apparsi in Curva Nord (“A te che hai reso la mia vita bella da morire”, esposto durante il derby contro la Pro Vercelli del 26 febbraio 2016, e “Non durerà una partita ma tutta la vita…passione infinita”, appeso alle balaustre da questa stagione). Anche se quello che accomuna generazioni di tifosi del Novara è quello appeso sopra la Curva Nord recentemente restaurato e pronto a fare capolino in alto in curva: Forza Vecchio Cuore Azzurro.

Buon compleanno Novara Calcio e altri 109 anni di storia.

foto in evidenza tratta da www.vanovara.it