In bocca al lupo, Novara

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di Simone Balocco

 

Finalmente, ci siamo: dopo 103 giorni di attesa, stasera riprenderà il campionato del Novara. Era il 15 maggio, dal pareggio di Arezzo che estromise gli azzurri dalla corsa verso la fase nazionale dei play off, quando si abbassò la “serranda” su una stagione tra (poche) luci e (tante) ombre della squadra azzurra.

Questa sera, con calcio d’inizio alle ore 20:45, al “Piola” di viale Kennedy, il nuovo Novara targato Simone Banchieri debutterà ospitando la Juventus Under 23 degli ex Novara del Prete e Stoppa. Ironia della sorte, anche lo scorso anno la “prima” partita di campionato del Novara fu disputata in “serale” e allo stadio di viale Kennedy si presentò la seconda squadra della società calcistica che sta dominando il calcio italiano da otto stagioni, al debutto tra i campionati professionistici. A dire il vero, quella sarebbe stata la quarta giornata, ma il Novara, allora guidato da William Viali, era al debutto a causa della querelle “ripescaggi-Serie B a 19/20/22/24 squadre” che si protrasse fino al 28 novembre per gli azzurri, quando recuperarono la prima partita della stagione a Pontedera rinviata per ben due volte.

Ne è passata tanta, tantissima acqua sotto i ponti da quella sera e dall’1-1 finale (con gol in acrobazia di Daniele Cacia dopo 38 secondi di gioco ed il pareggio su rigore di Bunino al 38′). La stagione scorsa doveva essere (secondo i migliori auspici di società e tifosi) quella del ripescaggio in Serie B ed invece ha visto gli azzurri calarsi in una categoria (la Serie C) diversa, complicata ed amara: nono posto anonimo dietro squadre meno attrezzate (sulla carta) di Cacia e compagni, con prestazioni davvero negative e una forte difficoltà a trovare la via del gol. Con in più, il mal di…”Piola”: solo quattro vittorie in diciotto partite, con sconfitte brucianti contro squadre più deboli (Albissola e Cuneo su tutte, con la squadra ligure che si è sciolta in estate e i piemontesi che, dopo la retrocessione, non si sono iscritti al campionato di Serie D e che potrebbero ripartire al massimo dalla Promozione).

E proprio il mal di…casa è stato il problema del Novara in questi due anni: in trentanove partite giocate, sono arrivate solo nove vittorie (23%), 14 pareggi (36%) e sedici sconfitte (41%). Un dato molto deludente, in sintonia con gli ultimi due campionati che sono stati davvero negativi per i colori azzurri: retrocessione diretta dalla Serie B alla Serie C e stagione anonima in terza serie, con l’”impennata” dei play off che hanno visto il Novara sconfiggere la Robur Siena e pareggiare poi contro l’Arezzo e vedere interrompersi il sogno di continuare la corsa verso la promozione in cadetteria.

Fra poche ora al “Piola”, nel primo “serale” della stagione trasmesso in diretta tv da Rai Sport, gli (oggi) 3.017 abbonati (e si spera un nutrito numero di spettatori sugli spalti) spingeranno il Novara ad affrontare una delle stagioni (secondo quanto ripetono da settimane i tifosi sui social) più difficili delle ultime (almeno) quindici stagioni: squadra ridimensionata, giocatori ceduti a squadre di categoria o perché la società ha ricevuto la classica offerta che non si può rifiutare (di cui quasi tutti invisi alla tifoseria), giovani a iosa in campo (tutti sul pezzo, si aggiunga), giocatori nuovi di cui si sa poco o nulla. E per alcuni l’eliminazione del Novara al primo turno di Coppa Italia contro i brindisini della Virtus Francavilla non è stato un male, anzi: tra i migliori in campo si sono dimostrati il giovane terzino destro classe 2002 Tommaso Barbieri ed il centrocampista Riccardo Collodel, canterano azzurro tornato alla base dopo due stagioni in prestito a Fiorenzuola e Vibonese.

E anche le amichevoli estive hanno visto Gonzalez e compagni perdere solo contro la Juventus, pareggiare contro Milan ed Arconatese e vincere le altre cinque partite (tutte a Novarello) contro compagini dilettantistiche.

Eppure c’è molta attesa verso questo Novara: curiosità nel vedere all’opera il nuovo allenatore Simone Banchieri; i nuovi acquisti; se qualche giovane potrà diventare il nuovo Paolo Faragò della situazione; se da parte dei “senatori” ci sarà il quid necessario per far fare alla squadra il salto di qualità e disputare un campionato che possa vedere la squadra andare oltre il nono posto della gestione Viali-Sannino-Viali.

Da stasera al “Piola” si inizierà a fare sul serio: ci saranno in palio i primi tre punti della stagione. La squadra dovrà far tornare il sorriso (ed il tifo) a tutti i supporter. E, vista anche la policy societaria di abbattimento dei prezzi e degli abbonamenti (si aggiunga che la campagna abbonamenti è stata prolungata a venerdì 6 settembre, il giorno prima della terza partita di campionato contro il Lecco dell’ex tecnico del Gozzano, Marco Gaburro), si punta a portare tanta gente allo stadio, facendo ribollire ogni settore e far gridare a tutti quel “Forza Novara!” che dalle parte di viale Kennedy (ad alta voce) non si sente da tante (troppe) stagioni.

Non sarà facile, ma il Novara dovrà dare il meglio di sé. Imperativo categorico: cancellare le ultime due stagioni, le due peggiori dell’era de Salvo. Due campionati davvero mediocri che hanno portato l’affetto tra città e squadra al minimo storico, quasi rasente la zero. Due stagioni dove tanti tifosi hanno deciso di non rinnovare l’abbonamento e a malapena tornare sugli spalti nelle partite di cartello (in particolare il derby delle risaie contro la Pro Vercelli, il derby del Quadrilatero contro l’Alessandria, il derby del Ticino contro la Pro Patria ed il secondo derby dell’Agogna contro il Gozzano).

Due stagioni che hanno visto un’involuzione di risultati, prestazioni e garra. Insomma, sarà necessario dimenticare il recente passato e andare oltre: andare a lottare per conquistare la promozione in Serie B, la “casa” dove meriterebbe di stare la squadra. Serie calcistica che il Novara ha perso (per colpe sue) quel maledetto venerdì 18 maggio 2018, il punto più basso della storia della società nell’ultimo quindicennio. Per carità, le stagioni “no”capitano anche alle grandi, ma il Novara ha davvero gettato via due campionati per errate strategie tecniche e tattiche. Tra molti tifosi serpeggia il sentimento che il Novara non sarà tra le quattro squadre che verrà promossa in Serie B (questo detto senza vedere all’opera le diciannove avversarie del girone A), ma la voglia di tornare sugli spalti è tanta e magari la squadra sorprenderà tutti quanti.

I tifosi potranno vedere dal vivo per la prima volta (in partite ufficiali) i nuovi arrivi Marchegiani (figlio di Luca, viceCampione del Mondo a Usa ’94), Cagnano, Pogliano, Cassandro, Petricci, Piscitella e Bortolussi; i “senatori” Buzzegoli e Gonzalez chiamati ad una stagione finalmente importante; i giovani usciti da Novarello capitanati da Riccardo Collodel, medaglia di bronzo alle Universiadi di questa estate.

E vedere all’opera Simone Banchieri, il tecnico degli “azzurrini” campioni d’Italia Under 16 di Serie C. Il mister di San Mauro Torinese è chiamato a far tornare grande il Novara, lui che però ha alle spalle solo panchine di squadre giovanili e dilettantistiche. Per lui, quindi, la grande opportunità di allenare una grande, una squadra professionistica che solo il 26 maggio di tre anni fa sbancava il San Nicola di Bari e si giocava la promozione play off in Serie A contro il Pescara di Lapadula. Se lasciato lavorare con calma e senza pressioni, Banchieri potrebbe fare molto bene e rimandare al mittente le critiche di quando la società lo ha nominato allenatore tra la sorpresa di tutti.

Dei quattordici giocatori rimasti della stagione precedente, l’elemento su cui tutti contano di più è, senza ombra di dubbio, Pablo Andrés Gonzalez.

L’attaccante di Tandil sarà chiamato ad una stagione da top player di categoria (quale è): tornare il “Pablo” che tutti i tifosi ricordano e vogliono; prendere la squadra per mano e portarla nelle posizione di vertice; correre a perdifiato e segnare caterve di gol con quel suo “sinistro” dalla solita mattonella; fare la chioccia ad una squadra giovane; essere l’uomo-spogliatoio.

L’argentino è prossimo ai 35 anni (li compirà il prossimo 8 maggio) ed è nella fase calante della sua carriera, ovvero questa potrebbe essere la sua ultima stagione al top. Nel pre-campionato è parso motivato e pronto (anche se i “carichi” si sono fatti sentire) ed è per questo che sia la società sia i tifosi vogliono tornare a vedere tante volte il loro “puchi” fare l’”onda” dopo ogni gol.

Poi si sa, sarà il campo a decretare il suo verdetto il 26 aprile. Nel mentre, trentotto partite contro squadre che sputeranno sangue per il loro obiettivo stagionale: la promozione diretta, un posto nei play off, un posto salvezza per non retrocedere in Serie D, categoria che il Novara non ha mai disputato nei suoi quasi 111 anni di storia (ed è una delle tredici squadre italiane oggi in attività a non averci mai militato).

Buona stagione Novara e buona stagione a tutti i suoi tifosi. E a maggio si vedrà se alla fine hanno avuto ragione i tifosi a criticare l’operato della società o la società a puntare su Banchieri, i giovani e a “stravolgere” la squadra.