La struttura è stata intitolata a Ipazia, scienziata del IV secolo, emblema della libertà di pensiero
Il sindaco di Novara, Andrea Ballarè ha inaugurato oggi pomeriggio con il rettore dell’università del Piemonte Orientale Cesare Emanuel, insieme al vicesindaco e assessore Lavori Pubblici, Nicola Fonzo, all’assessore al governo del territorio Marco Bozzola e a tutta l’amministrazione, il Centro di Ricerca applicata realizzato a S.Agabio nell’ambito del cosiddetto PISU, il progetto di sviluppo urbanistico che comprendeva anche la ristrutturazione del mercato coperto di viale Dante.
L’intervento su S.Agabio ha un valore complessivo di oltre otto milioni e mezzo di euro, oltre sei dei quali finanziati da UE, Stato e Regione, e due e mezzo cofinanziati dal Comune di Novara.
Nel suo intervento, il sindaco Ballarè ha voluto sottolineare con forza il rilevante significato di questa realizzazione: «un investimento – ha detto – che guarda al futuro di Novara puntando sulla valorizzazione della ricerca come uno dei driver essenziali dello sviluppo. Il Centro di Ricerca Applicata nasce come elemento di un sistema più ampio, che ha come protagonista insieme al Comune l’Università del Piemonte Orientale e la sua Scuola di Medicina, e che quindi si raccorderà naturalmente con la Città della Salute. Ma non solo: anche per la sua collocazione fisica, nel quartiere di S.Agabio dove si trovano tutte le aziende più avanzate nel settore della chimica – e della chimica sostenibile in particolare – e dove ha sede anche la Fondazione Novara Sviluppo, il centro sarà il fulcro di un grande distretto scientifico alla cui crescita è affidata il rafforzamento di una delle nuove identità di Novara, quella legata alla conoscenza e alla tacnologia, che certamente sarà generatrice di nuovo sviluppo e nuovo lavoro».
«Quello che consegniamo oggi alla comunità – ha commentato il vicesindaco e assessore ai lavori pubblici Nicola Fonzo – è il risultato di una sfida che abbiamo vinto tutti assieme. Una sfida, perché un cantiere importante si concludesse entro i tempi previsti.
Una sfida, perché attorno al centro che si aprirà da qui a breve Sant’Agabio si riscatti da tanti luoghi comuni. Una sfida, perché i cittadini si riapproprino degli spazi pubblici di cui sono i custodi. Se siamo arrivati con qui, il merito è soprattutto dei tanti che hanno lavorato con dedizione e anche con sacrificio. Spesso i dipendenti pubblici sono descritti come insofferenti ai loro doveri. Non è così. Ed oggi possiamo averne la riprova».
Gli interventi del prof. Claudio Santoro e della prof. Annalisa Chiocchetti della Scuola di medicina dell’UPO hanno tratteggiato le caratteristiche fondamentali del Centro, mentre l’assessore al governo del territorio, Marco Bozzola, ha inserito la realizzazione del Centro in un più vasto disegno di rilancio e di valorizzazione dell’area di Sant’Agabio.
« L’obiettivo – ha spiegato – è quello di fare dell’intervento un cardine della nuova rete di attrezzature previste a S. Agabio e, come tale, un magnete capace di attirare nuovi interessi in un punto potenzialmente strategico della città, attualmente ai margini delle dinamiche insediative e dei processi di rinnovamento».
Al termine della serata è stata scoperta, nel giardino del centro, la targa che sancisce l’intitolazione della struttura a Ipazia, scienziata e filosofa del IV secolo, emblema della libertà di pensiero e di ricerca.