Innovare per affrontare il mercato: conversazione con l’imprenditore Adriano Sarazzi

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Innovare per affrontare il mercato: conversazione con l’imprenditore Adriano Sarazzi

di Caterina Zadra e Ruggero Spagliarisi

Martedì 12 Aprile, a Domodossola, presso la sede del Centro Servizi Volontariato, si è tenuto l’interessante e gremito incontro con l’imprenditore Adriano Sarazzi, socio titolare di International Chips. L’incontro è stato organizzato da CdO Insubria, delegazione di Domodossola. Apre l’incontro Ruggero Spagliarisi, Presidente AEDES Srl e referente CdO:

“Siamo contenti della vostra presenza. Questo evento è il secondo di una serie iniziata l’anno scorso dove abbiamo avuto il piacere di incontrare Claudio Marenzi titolare della Herno e Presidente del Sistema Moda Italia. L’ospite di questa serata è Adriano Sarazzi, che dal 1975 si occupa di pulitura e levigatura dei materiali. Questa conversazione è nata da un incontro e una visita allo stabilimento. Due le scelte importanti che rilevo: la prima è quella territoriale, del rimanere con la sede produttiva a Domodossola, l’altra il forte peso della tecnologia, ricerca e innovazione con due attenzioni particolari alla sostenibilità e alla persona. Il nuovo compito di Cdo Insubria, rispetto al passato, è quello di rispondere alle esigenze. Prima di cedere la parola vorrei sottolineare la formula che scegliamo delle conversazioni imprenditoriali, fonte di scoperta e conoscenza, una esperienza significativa e interessante che si ripropone tutte le volte. In un mondo dove prevale lo scontro, questo è luogo di esperienza e approfondimento. Dietro l’imprenditore c’è la squadra. Io ipotizzo la ricerca dell’imprenditoria a chilometro zero, ricercare le storie delle aziende e degli imprenditori che esprimono le esperienze dei territori. Una indagine IPSOS pubblicata nei giorni scorsi da Corriere.it evidenziava come gli italiani abbiano fiducia nelle imprese ma non negli imprenditori. Questo è un controsenso. Il nostro vuole essere un tentativo, un raccontare le imprese fortemente legate al mercato ma anche al sociale.”

Segue intervento di Marco Silanos, Presidente della nuova aggregazione d’imprese CdO Insubria: “A volte le persone mi chiedono a cosa serve CdO. Serve a sostenere l’imprenditore e non a sostituirlo. Questa sera avremo il racconto dell’esperienza di una persona che è prima uomo e poi imprenditore. Cdo Insubria nasce per poter fare in modo che il bene di uno possa essere il bene di tutti. Certo, mi trovo davanti un territorio ampio e complesso. Ma alla fine quello che conta è: far sì che tutto possa esistere, e che esperienze come quelle di stasera girino.”

Adriano Sarazzi inizia la sua conversazione precisa, ragionata e dettagliata che abbiamo voluto mantenere quasi integralmente, divisa in punti. Può servire a tanti imprenditori o semplicemente a far riflettere su tanti aspetti della vita nelle organizzazioni. E’ un racconto anche confidenziale che ci fornisce testimonianza di 35 anni passati a inventare, ricercare, lavorare, amare il proprio lavoro e dare esempio. Ringrazia per essere stato invitato, ma soprattutto lo fa con organizzatori e struttura per aver insistito: “Quello che mi ha convinto è stata la conversazione. Il senso di condivisione dell’esperienza. Fare insieme era il titolo di un evento al quale ho partecipato a Roma. Nella prima parte di formazione eravamo in pochi, in migliaia invece all’incontro con il Papa previsto il giorno dopo. Abbiamo davanti a noi un futuro non facile. Non è una crisi sistemica, fosse una crisi di questo tipo sarebbe sufficiente incidere su una o piu variabili. E’ una crisi epocale e questo implica che dobbiamo cambiare stili di vita e atteggiamenti. Quindi è necessario cambiare. Ma l’Italia non cambia: sono anni che i costi di energia, burocratici e del credito non cambiano. Quindi ci si adagia su quella che è la situazione esistente. Ci vuole invece un salto nel buio: è il momento di togliere il pilota automatico e riscoprire il piacere della guida non lasciando ad altri l’onere di decidere per noi.

L’AZIENDA

Ho fatto 20 anni da dipendente: era bello essere capito da chi stava più in alto di me.  Oggi abbiamo brevettato il progetto Echos, un processo senza l’utilizzo dell’acqua. Ci è voluta moltissima ricerca e passione artigianale. In azienda abbiamo passato gli anni di crisi senza grandi problemi nè cassa integrazione. La nostra storia si basa su una intuizione: i sassi del fiume levigano tutto quello che trovano, la finitura di massa riduceva quindi i costi e l’inquinamento della mola. Sassi e acqua. E’ stato il mio socio a contattarmi, io uscivo dalla Fonderia dell’Ossola. Sono 35 anni che lavoriamo insieme, lui a Milano io a Domodossola. Abbiamo progettato dei sassi con una forma particolare per smerigliare ogni tipo di prodotto e ogni fessura. Poi l’idea: ci dava fastidio utilizzare l’acqua, è bene lasciarla per scopi più importanti. Abbiamo investito otto risorse umane nella ricerca: la metà nelle tecnologie, l’altra metà in laboratorio. Ci sono voluti cinque anni, oggi produciamo Echos un chips che riesce a lavorare senza acqua ed è brevettato. Non ci hanno ancora copiato. Siamo partiti da un’idea e questa è stata la nostra innovazione. Per innovare bisogna osservare, essere curiosi e chiedersi cosa in quello che faccio non va o dà fastidio e cercare di cambiarlo. Abbiamo dovuto costruirci le macchine e farle diventare competitive. Levighiamo tutto, poichè tutto può essere levigato. Abbiamo aperto mercati dove l’acqua è una risosrsa inesistente: Messico, India e altri. Ora possiamo lavorare il legno, che con l’acqua era impossibile, oppure le plastiche che imbrunivano con l’acqua. Grandi marchi della moda come Luis Vuitton e Prada utilizzano la lega metallica chiamata Zama per fibbie delle cinture, ad esempio. Prima levigata con l’umidità scartavano il 50% dei prodotti levigati, adesso il 98% dei pezzi prodotti passano tutti i controlli di qualità. Lucidiamo le piastrelle della zona di Sassuolo con mole diamantate. Recuperiamo in Cina del diamante in microcristalli. Facciamo anche il contrario: conoscendo la tecnologia di abrasione abbiamo tradotto nella tecnologia per evitare ogni abrasione. Nel campo delle pavimentazioni utilizziamo la ceramide, un materiale che ricopre superfici che non vengono incise. Col calore tutti gli abrasivi naturali, sia il quarzo o il carburo di silicio, cambiano la loro natura ed il granello può essere trasformato in una forma più performante, rispetto allo stesso materiale in condizioni normali.”

LA FORMAZIONE

“Abbiamo introdotto la formazione in azienda dal 1993. Per alcuni anni siamo andati in giro per il mondo a fare formazione con tutti i familiari degli impiegati. Abbiamo sperimentato, invertendo i ruoli, ad esempio, abbiamo imparato come ogni lavoro in azienda va rispettato; abbiamo insegnato cosa vuol dire fare marketing; abbiamo esteso la formazione a tutti i dipendenti e operai. Normalmente siamo in 90, con i familiari. Andiamo in gita insieme e in un momento all’interno di essa organizziamo un momento formativo come giocare a golf a Mantova:  sembra così semplice ma la pallina non va in buca se non apprendi un minimo di tecnica;  in un parco avventure puoi osare in sicurezza di fare cose anche difficili o pericolose; il volo dall’alto per capire l’importanza del punto di vista; il rafting per capire che si può andare avantri anche controcorrente, è più difficile ma possibile”
CERTIFICAZIONI E SOCIALE
“Facciamo alcune attività al di fuori del lavoro, con convenzioni con il Ciss, per aprire al lavoro situazioni di handicap. Alcuni stage in collaborazione con le scuole per far capire ai ragazzi le loro attitudini. Abbiamo rapporti con il centro estivo per cui i ragazzi vengono a fare esperimenti chimici da noi in laboratorio. Inoltre abbiamo la certificazione di tipo ambientale da 12 anni, con l’obiettivo di scendere ogni anno di un livello di impatto sull’ambiente. Abbiamo ottenuto anche la certificazione etica.  Il Fondo Me for You è nato da una domanda: cosa possiamo fare per le persone che sono meno fortunate tra noi? Raccogliamo l’equivalente di un’ora per dipendente al mese e come azienda la raddoppiamo, raccogliamo così più di cinque/sei mial euro che servono per pagare bollette o altre spese, non diamo mai i soldi direttamente. C’è un comitato che decide, tre operai e mia figlia, ed ognuno può segnalare situazioni di difficoltà interne od esterne all’azienda.”
ANEDDOTI
“Abbiamo una ricercatrice iraniana. Lei è arrivata dall’Iran e pensava di arrivare nel nord europa da alcune amiche ma per motivi di documenti e frontiere è rimasta in stazione a Domodossola. Ora dirige il nostro laboratorio di ricerca. Un secondo aneddoto: un nostro dipendente, senza famigia, è stato sorpreso a rubare. L’abbiamo affidato ad un centro dove ci sono delle psicologhe. Con loro si è deciso che il bancomat doveva essere affidato a me. Ero io quindi che lo accompagnava in banca, prelevavamo col suo bancomt e io davo a lui una piccola quota settimanale. In questo modo è uscito dal problema e lavora ancora con noi. Ma dalla banca è partita una denuncia come se io fossi un titolare che paga il dipendente per poi trattenere i soldi in modo illecito. Ho spiegato il tutto e hanno capito. A volte fare del bene non è facile.”
DOMANDE DAL PUBBLICO
Chi ha seguito per essere così?
“Sono figlio di sacrestano ed io ho pensato di fare cattedrali. Ho visto le fatiche di mio padre. La Fede come apertura e il mio socio che mi ha dato fiducia. Credo nell’importanza della formazione della persona. Mai dipendente, sempre intraprendente.”
Ci sono stati momenti bui?
“Pochi, per fortuna. E quando è successo ho pensato che il primo a rimetterci dovevo essere io.”
Quale successione in azienda?
“Ho tre figli di cui due in azienda. Anche il mio socio ha due figli. Ogni socio lascerà ai propri figli la parte di cui si occupa. I miei figli sono 20 anni che sono in azienda, con la stessa busta paga degli altri in azienda, non c’è un trattamento preferenziale.”
Quale ruolo per le Associazioni?
“Quest’anno abbiamo realizzato un grande cambiamento anche in Unione Industriali: abbiamo girato la piramide. L’Associazione è di supporto agli imprenditori per stare in piedi e non viceversa.”
Quale suggerimento ai giovani?
“Credete sempre in voi stessi e non rinunciate mai, siete una fonte di risorse e novità.”
 Un incontro che ha parlato a tutti noi di impresa, di persone, di uno stile preciso, di amore verso la vita e di bellezza. Ne siamo usciti tutti più ricchi e più speranzosi: la crisi in fondo si può vincere con etica e valori. La ricetta di sempre. Sorridiamo mentre si fa largo nel cuore la convinzione che questa vecchia ricetta valga ancora. E di questi tempi e con questi esempi, forse più di prima.