La favola di Junior Messias: da fattorino al Milan in sei anni

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di Simone Balocco

Ieri alle ore 20 si è chiuso il calciomercato estivo. Iniziato lo scorso 1 luglio, non si è visto mancare neanche questa volta colpi in entrata per le squadre italiane: dagli arrivi di Olivier Giroud al Milan, Tammy Abraham alla Roma e Kaio Jorge alla Juventus ai passaggi di maglia di Dzeko, Correa, Çalhanoğlu, Locatelli, Florenzi, Pedro fino al colpo Zaccagni. Non sono mancati però gli addii, dolorosi: de Paul, Lukaku, Hakimi, Donnarumma e Cristiano Ronaldo.

Tutte le squadre si sono rinforzate in base alle loro capacità e ora l’appuntamento è per gli inizi del prossimo gennaio quando si aprirà la finestra “invernale” con cui queste cercheranno di migliorarsi per raggiungere gli obiettivi prefissati ad inizio stagione.

Una squadra che si è mossa bene è stata il Milan che, come detto, ha salutato Donnarumma e Çalhanoğlu e ha accolto Giroud, Florenzi, Mignan, Pellegri e riabbracciato Bakayoko, Tomori e Diaz. La squadra di Pioli cercherà di bissare (almeno) il secondo posto dello scorso campionato, sperando di poter portare nella parte rossonera del Naviglio quello scudetto che manca dalla stagione 2010/2011. Con un occhio alla Champions, che vede il ritorno del Diavolo nella coppa più importante dopo otto stagioni ed inserito in un girone osticissimo con Atlético Madrid, Liverpool e Porto.

Se si guarda nello specifico tra i nuovi giocatori tesserati dal Milan, si noterà un nome particolare: Junior Walter Messias. L’attaccante brasiliano è stato ingaggiato nella prima mattinata di ieri e diventerà una freccia nell’arco a disposizione di Pioli. Un giocatore di scorta che farà comodo al tecnico di Parma in vista di questa stagione che vedrà la squadra lottare su tre fronti. Come lo scorso anno, ma con la partecipazione alla Champions a fare la differenza.

Focalizziamoci su questo giocatore: nato a Belo Horizonte il 13 maggio 1991, la scorsa stagione Junior Messias ha militato nel Crotone dove in 36 partite ha totalizzato nove reti. Nonostante la sua ottima performance (insieme al compagno di reparto Simy, autore di ben 20 reti), i calabresi sono però retrocessi in Serie B.

Il tifoso poco attento potrebbe dire: ma come, il Milan pesca per rinforzarsi in avanti da una squadra retrocessa? Per di più puntando su un giocatore di 30 anni alla sua seconda stagione in massima serie e senza esperienza internazionale? Si, ma dietro a Junior Messias c’è altro.

C’è la storia di un ragazzo brasiliano che, solo cinque anni fa, alla domanda “sai che fra cinque anni giocherai nel Milan?” avrebbe riso e mandato a quel paese il suo interlocutore. Ed il motivo era semplice: sei anni fa, Junior Messias faceva il fattorino in un negozio e si dilettava a giocare a calcio in una squadra amatoriale. Prima ancora, lavorava come aiuto muratore e carpentiere.

In Brasile aveva militato, fino a dieci anni fa, nel Cruzeiro, squadra storica del calcio verde-oro che aveva lanciato, tra gli altri, Ronaldo il fenomeno ed era tesserato per una squadra di terza serie: il sogno di diventare un calciatore famoso salvo poi rendersi conto di non esserne in grado, lasciando quindi i sogni da parte e cercare un lavoro stabile.

Nel 2011 salì su un aereo con destinazione Italia: voleva raggiungere il fratello che aveva trovato lavoro e che lo voleva al suo fianco, con la speranza che trovasse una sistemazione. Messias approdò a Torino e andò ad abitare in uno dei quartieri multi-etnici della città: Barriera di Milano.

Trovò lavoro prima come sorta di aiuto muratore-cantiere e poi come fattorino per una ditta di trasporti gestita da un peruviano. Lavoro duro, tutto il giorno in giro a consegnare pacchi, ma con la voglia di praticare, anche solo a livello puramente amatoriale, il suo sport preferito. Conscio del fatto di non diventare mai un giorno un calciatore professionista, Messias decise di giocare nel campionato UISP torinese in una squadra di peruviani dio cui il suo datore di lavoro era un dirigente. Come si dice in piemontese, piutost’ che nient’ l’è mej piutost’.

Junior Messias aveva un altro passo rispetto ai compagni: qualcosa in Brasile aveva appreso. Fra il 2011 ed il 2015 lavorò e giocò, ma la fortuna decise di puntare su di lui: durante una di queste partite tra il pubblico c’è anche Ezio Rossi, ex giocatore di Torino, Lecce, Verona e allenatore di tante piazze tra Serie C2 e dilettanti. Allora il tecnico torinese, in quel periodo alla guida del Casale, club militante in Eccellenza piemontese, notò quel ragazzo brasiliano di 24 anni veramente bravo e decise di portarlo nella città capitale del Monferrato. L’Eccellenza è un campionato dilettantistico, ma di livello superiore allo UISP, eppure Junior Messias si trovò a suo agio e condusse il club nerostellato al ritorno in Serie D a tre anni di distanza dal fallimento. Il suo bottino è stato di 32 presenze e ventuno reti: non male.

La fortuna girò ancora dalla sua e la stagione successiva Messias si avvicinò a casa e passò al Chieri, altra squadra torinese di Serie D. Il destino…geografico: in due stagioni aveva giocato nelle squadre delle città che sanciscono l’inizio e la fine del Monferrato storico. Se l’Eccellenza non era il campionato UISP, la Serie D era nessuna delle due precedenti come livello tecnico. A Chieri vinse anche la Coppa Italia di categoria e segnò altre quattordici reti.

In due anni, il ragazzo di Belo Horizonte si era imposto (anche se a 25 anni) tra i dilettanti e iniziava a sognare in grande tanto che nell’estate 2017 chiese informazioni sul suo conto niente meno che la Pro Vercelli, club allora di Serie B. Per il ragazzo sembrava un sogno: giocare tra i professionisti. Peccato che per motivi burocratici legati alla presenza di giocatori extracomunitari tesserabili dai dilettanti, la Pro non lo prese (nonostante la preparazione estiva) e così Messias si trovò a spasso, senza squadra. E pensare che sognava in grande.

Il ragazzo si allenò per conto suo e si impegnò: voleva trovarsi pronto in caso di un’offerta, di un’opportunità. E l’opportunità gliela diede il Gozzano, club novarese impegnato nel girone A di Serie D, girone e campionato che lui conosceva molto bene. Siamo nel dicembre 2017 e a fine stagione il Gozzano vinse il campionato e venne promosso per la prima volta nella sua storia in Serie C. Messias ce l’aveva fatta: sarebbe diventato un giocatore professionista.

La Serie C era un altro campionato rispetto a quelli dove aveva sempre giocato: gli avversari sarebbero stati tosti, forti. Magari grezzi. Ce la poteva fare Messias che a 27 anni suonati si apprestava a giocare tra i professionisti per la prima volta nella sua carriera? Assolutamente sì, tanto che il Gozzano si salvò ampiamente (e nei due derby con il Novara, l’anno prima in Serie B, raccolse due pareggi preziosissimi) e Messias ne fu il suo trascinatore. Era incontenibile, una furia. Sembrava che giocasse in Serie C da tanti anni e non per la prima volta.

Gozzano divenne stretta per lui e la fortuna tornò a bussargli alla porta: per 400mila euro, qualche mese prima, Junior Messias venne tesserato dal Crotone in Serie B. Ad una categoria dalla massima serie nazionale, una dei top 5 campionato nazionali. Non c’era riuscito con la Pro Vercelli, ci sarebbe riuscito spostandosi a 1.200 chilometri più a sud. Ad accoglierlo, Giovanni Stroppa che stravedeva per lui e sapeva di avere un attacco molto forte con il nigeriano Simeon Nwankwo detto Simy. I pitagorici sognavano in grande, volevano il ritorno in massima serie dopo due stagioni ed il sogno si avverò: secondo posto in campionato e promozione diretta. Per Messias, sei reti in 34 partite.

Il resto è storia: nove reti in Serie A la scorsa stagione al suo debutto e quattro assist. La sua prima rete in massima serie, Messias la siglò il 25 ottobre 2020 contro il Cagliari mentre il 12 ed il 22 dicembre segnò anche due doppiette (contro Spezia e Parma)

Lui ed il suo  “gemello del gol” Simy segnarono 29 reti, il 64% del totale del Crotone. Che retrocesse, ma che sapeva di avere in casa due cavalli di razza. Il Presidente degli squali, Vrenna, sapeva però che in Serie B non avrebbe potuto contare su di loro per la nuova stagione: sapeva che avrebbe potuto monetizzare, sapeva che i due giocatori avrebbero meritato un’altra chance in massima serie. E sui due attaccanti si fiondarono squadre di A: Simy è passato alla Salernitana, mentre su Messias c’è stato l’interessamento di Torino, Atalanta, Sassuolo e Fiorentina. Poi tra martedì sera e ieri mattina, il blitz: Junior Messias è diventato un giocatore del Milan. Prestito con diritto di riscatto.

Il Milan significa 19 scudetti, sette Champions League ed uno dei club più titolati e famosi al Mondo. E proprio questo club ha deciso di puntare sull’ex fattorino che sognava di diventare un giorno un calciatore. Poi ad un tratto eccolo scegliere la maglia numero 30 (come a Crotone) del Milan. Non sarà come Ronaldinho, non sarà come Robinho, non sarà come Rivaldo, ma Junior Messias in cinque anni è passato dal giocare dalla categoria UISP a poter vestire una delle maglie più prestigiose del Mondo e se tutto andrà come si spera, Messias potrebbe scendere in campo (o andare in panchina) ad Anfield Road, al do Dragao o al Wanda Metropolitano e vedere dal vivo giocatori che mai avrebbe pensato di marcare o di essere marcato un giorno. E poi sentire dal vivo, dal campo o dalla panchina, “Die Meister/Die Besten/Les Grandes Équipes/The Champions”.

Ora starà a Junior Walter Messias prendere in mano il suo destino ed affermarsi anche nel Milan. Non sarà facile, ma in questi sei anni sulla strada Torino-Casale-Chieri-Gozzano-Milano passando per Crotone un po’ di storia, nel suo piccolo, Junior Walter Messias da Belo Horizonte (ma con il cuore piemontese) l’ha fatta.

La sua storia è la chiara dimostrazione che nella vita serve la fortuna, ma bisogna anche essere in grado di saper sfruttare al meglio le opportunità che la vita ci riserva. E soprattutto (anche se sarà una frase fatta): crederci sempre, mollare mai.

Non ci resta che augurare a Walter Messias un grosso in bocca al lupo ed essere grati per averlo visto giocare a Gozzano e a Novara (anche se da avversario).

 

immagine in evidenza tratta da www.calciomercato.com