LA PRIMA “BUONA NOTIZIA” di Caterina Zadra
Questa è la prima “buona notizia” dell’omonima rubrica, nata per strappare un sorriso a chi legge e per cercare di pensare che non tutto è perduto. Non tutto, in questo mondo sbagliato dove spesso persone sbagliate decidono, ovviamente sbagliando, le sorti di tanti. In un mondo così, direte, non c’è spazio per chi persevera, per chi continua con tenacia a fare bene. E invece no. Vorrei farvi vedere il mondo per come lo vedo io: cerco in mezzo al vuoto e al caos e spesso trovo un piccolo barlume, quell’indizio, quel raggio di luce per continuare a credere che un mondo migliore di questo è possibile. Iniziando dai piccolissimi esempi.
SEMPLICE. COME LAVARSI LE MANI
Questa è la storia di Elena e di Marisa. Elena è una studentessa universitaria oleggese, che non sa di essere bella perchè molto concentrata sullo studio. Ha svariati talenti, ed è talmente brava che si è laureata la settimana scorsa con 110 e lode. Vi chiederete: cosa c’è di speciale in questa notizia? Qui vi voglio: interessati e attenti. Questa laurea è il raggiungimento di un percorso: Elena, infatti, ha fatto parte di un progetto camerale che ha abbinato studenti universitari e piccole imprese in un progetto di export, con l’ausilio di consulenti europei. Lo so perché l’ho seguito personalmente e già nei primi mesi aveva dato buoni risultati.
Marisa è una artigiana designer calabrese che abita in una casa-scultura nella provincia di Novara dove ogni ambiente ha un mobile, un oggetto, un dettaglio pensato e realizzato da lei come pezzo unico. Una cascata di riccioli bruni e sempre in movimento scandiscono la sua personalità decisa e intraprendente; da sempre ama sperimentare i diversi materiali con maestria e innovazione e ultimamente ha concentrato la sua ricerca in un materiale semplicissimo, il sapone. Il risultato? Marisa in pochi mesi ha ideato un nuovo utilizzo per la saponetta, la saponetta appesa al lavandino che ha chiamato SoapUp® idea protetta da brevetto. Il concetto è semplice: si tratta di un portasapone che sospende la saponetta sopra il lavandino, facendo in modo che sia sempre a portata di mano; il sapone dura di più perché rimane sempre asciutto e pulito, non si sporca e non si consuma più dentro al portasapone e, pensando anche alle persone sensibili all’ambiente, non produce rifiuti. Quest’ultimo dettaglio non di poco conto se si pensa alla rivoluzione sulla responsabilità sociale che è in atto nel nostro paese, in ritardo di qualche anno rispetto al resto d’Europa, ma sempre benvenuta.
Questa è la storia di un’idea semplice ed efficace che oggi viene portata nelle fiere e proposta all’estero. Marisa e il suo marchio erano presenti al Fuori Salone della Fiera del Mobile a Milano. Lei, titolare di impresa individuale, era l’impresa che era stata abbinata ad Elena, studentessa, nel progetto camerale. E la tesi di laurea che è stata premiata per la bella impostazione, per l’innovazione oltre che per la presentazione molto accurata, era basata su questa azienda e su questo nuovo prodotto.
Auguro con tutto il cuore che questa idea possa avere un tale successo da poter assumere altri giovani e poter crescere: è un piccolo ma grande segnale che aiuta a far conoscere l’eccellenza della creatività italiana al resto del mondo, a far capire a tutti noi che siamo ancora bravi e che facciamo, se lo vogliamo, bene il nostro lavoro. Per ritornare ad essere orgogliosi di quello che facciamo e di come lo facciamo. E per poter ancora credere che spesso, quelle istituzioni tanto bistrattate, hanno all’interno persone illuminate che intuiscono il lavoro da fare e lo fanno con passione. Tutto questo innesca quelle spirali virtuose in grado di migliorare il mondo. Iniziando dai gesti più semplici: semplici come lavarsi le mani.