di Alessio Marrari
«Una riflessione, questa mattina, pervade la mia mente. “Ne è passata acqua sotto i ponti” rispetto a quando le tradizioni collettive identificavano un territorio e le persone che, in vari settori ed in forma del tutto volontaria, contribuivano a nutrirlo quasi giorno per giorno. Oggi, forse, avviene tutto in forma diversa, più evoluta, come tanti potrebbero affermare ma, quella novaresità delle Associazioni, delle serate trascorse con canoni di semplicità e piacere di passare del tempo insieme, rimane ombra di ricordo. Complici i due anni di Covid-19, contraddistinti da regole ed imposizioni comportamentali da parte dello Stato centrale, sembra tutto svanito. Un interruttore legato al passato, mentre il presente risulta sempre più slegato dalle tradizioni, accelerando sempre di più su fronti di modernità sterile, dove l’hashtag ne domina gli aspetti, gli smartphone sembrano non intendere rallentare e le foto di rito ormai non fanno breccia sul cuore di nessuno. Traggo spunto da un video, caricato il 19 gennaio del 2013, sul canale youtube del blog Città di Novara, il nostro, quello che è rimasto vicino ai cittadini per anni, intitolato “NOVARA: CENA DELLA ASSOCIAZIONI IN FAVORE DELLA PROTEZIONE CIVILE”, ove tantissime Associazioni, molto attive a quei tempi, si riunivano per devolvere spontaneamente dei fondi ad un’altra novarese periodicamente diversa e, con l’occasione, venivano organizzate delle semplicissime serate in location umili e modeste, dove ancora si potevano degustare piatti del territorio serviti come si usava una volta: paniscia, polenta e tapolòn (tapulòn o tapulone, dipende dalle varie correnti di pensiero degli esperti in dialetto territoriali), risotti ed altre pietanze dal gusto meraviglioso che, in compagnia, risultavano ancora più buone, servite dall’oste con cappellino e grembiule da cucina, dentro pentoloni che quest’ultimo portava in giro per i tavoli insieme agli aiutanti volontari. Il buon vino esaltava l’iniziativa ed i Presidenti delle Associazioni si impegnavano a ringraziare i volontari che tanto si erano impegnati nell’ultimo anno. Come dimenticare il buon Sandro Bertona, maestro di vita ed esempio per la Protezione Civile, i “Nuares.it”, il “Cenacolo Dialettale” con i relativi esponenti (che menziono e mi si scusi se dimentico qualcuno) Giorgio Ravizzotti, Daniela Gallina, Gile, Paolo Nissotti, Claudio Pasquino, tutti concentrati verso l’unico fine atto a contribuire alla sinergia tra cultura territoriale ed aggregazione, spesso allietate dal contorno musicale dell’Avvocato Antonio Costa Barbè, specialista del prog rock ed attentissimo cultore della musica e della canzone. Tante Associazioni esistono anche oggi e sono sempre più attive nella direzione della propria natura aggregativa ma, le riunioni annuali sinergiche rappresentavano una marcia in più per tutti: volontari, cittadini, territorio, tradizioni ed iniziative nuove. La speranza è quella di rivivere, seppur in forme diverse, occasioni che possano trarre dal passato, benzina e spinte positive per il futuro».
Di seguito il nostro contributo relativo alla serata, sopra menzionata, del 19 gennaio 2013