di Simone Balocco
Il sogno di ogni calciatore è quello di giocare un giorno in Nazionale e ascoltare e cantare dal campo, con la mano destra sul cuore, l’inno della propria Nazione. Ma anche il sogno di ogni tifoso è quello di vedere giocare dal vivo la propria Nazionale almeno una volta nella vita e cantare con i calciatori il proprio inno nazionale con la mano destra sul cuore, sentendosi orgogliosamente abitante di quel Paese, piccolo o grande che sia (anche calcisticamente).
La prima partita della nostra Nazionale risale al 15 maggio 1910 quando, in maglia bianca, inflisse un pesante 6-2 alla Francia all’Arena Civica di Milano. Da quel giorno, la nostra Nazionale di calcio ha giocato 835 partite ed il suo palmares parla da solo.
La nostra Nazionale maggiore ha giocato in quasi tutti gli stadi italiani, optando per quelli più grandi, mentre negli stadi più piccoli giocano le Nazionali giovanili, Under 21 in primis e, Covid-19 a parte, sono quasi sempre sold out. Perché, anche se si tratta di “azzurrini”, rappresentano sempre la nostra Nazione e sempre l’inno di Mameli viene suonato prima del fischio d’inizio.
Anche la città di Novara ha avuto l’onore di ospitare la Nazionale italiana di calcio: mai la selezione maggiore, ma due volte la Nazionale “B”, una volta quella “C”, tre volte la Under 21, una volta la Under 20 ed una volta la Nazionale femminile.
La Nazionale “B” a Novara giocò due volte nell’arco di tre anni (2 aprile 1933 e 5 aprile 1936) all’allora stadio “Littorio” di via Alcarotti: nella seconda, scesero in campo gli allora giocatori del Novara Edmondo Mornese e Dino Galimberti con Marco Romano in panchina. In quelle due occasioni, il Novara (guidato dall’ex azzurro Mario Meneghetti e dall’ungherese Imre Bekey) militava in Serie B e nella stagione 1935/1936 arrivò al primo posto a ex equo con la Lucchese e fu promosso per la prima volta nella sua storia in massima serie.
Focalizziamoci sulle tre partite che la Under 21 ha giocato sotto la Cupola di San Gaudenzio.
La prima volta che la Under 21 venne a Novara a giocare fu mercoledì 17 maggio 1989, il Novara militava allora in Serie C2, lo stadio non era ancora intitolato a Silvio Piola ed era semplicemente conosciuto come “Comunale” o “stadio di viale Kennedy”.
La nostra Under 21 era una delle più interessanti del panorama calcistico europeo: semifinalista nel Campionato europeo del 1984, argento nel campionato successivo ed in rosa aveva una nidiata di ragazzi veramente di talento ed in rampa di lancio. La Spagna invece aveva vinto l’argento nel 1984 e l’oro due anni dopo sconfiggendo in finale proprio la nostra Under guidata allora da Azeglio Vicini. Commissari tecnici delle due selezioni nel match novarese erano Cesare Maldini e Jesus Pereda. Maldini aveva preso il testimone da Vicini dopo lo sfortunato Europeo del 1986 quando il tecnico di Cesena era stato chiamato a guidare la Nazionale maggiore.
L’incontro fu vinto dall’Italia 1-0 con la rete di Marco Simone, attaccante classe 1969 allora in forza al Como, in Serie A.
Nel match contro le baby Furie rosse, giocarono due futuri allenatori del Novara molti anni dopo: Marco Baroni ed Eugenio Corini.
Ci saranno da attendere poi undici anni quando, il 6 ottobre 2000, al “Piola” (intitolato alla memoria del grande calciatore italiano il 23 ottobre 1997 ad un anno dalla sua scomparsa), arrivarono i ragazzi del Commissario tecnico Marco Tardelli campioni d’Europa in carica. La partita era seria, perché era un match di qualificazione all’Europeo 2002 che si sarebbe disputato in Svizzera.
Rispetto a undici anni prima, il livello della nostra Under 21 si era alzato notevolmente, avendo vinto ben quattro titoli continentali tra il 1992 ed il 2000 (tre titoli consecutivi). La partita terminò 1-1 con le reti di Nicolae e Maresca (allora al Bologna). Il Novara, si apprestava a disputare un’altra stagione in Serie C2 e a fine stagione avrebbe affrontato il terzo play out salvezza consecutivo: dopo Voghera ed Imperia, gli azzurri piemontesi superarono il Fiorenzuola e stettero ancora tra i professionisti.
La terza, e a oggi ultima, volta che la nostra Under 21 è giunta a Novara a giocare risale all’8 settembre 2009 quando la squadra allenata dal Commissario tecnico Pierluigi Casiraghi affrontò, in una partita valevole per la qualificazione agli Europei 2011 in Danimarca, il Lussemburgo: 2-0 azzurro con le reti di Andrea Poli e Mario Balotelli, allora in forza a Sampdoria e Inter. Gli azzurrini però persero i play off di qualificazione contro la Bielorussia e non si qualificarono alla kermesse.
Tra i giocatori scesi in campo in quell’occasione anche il futuro giocatore del Novara Francesco Bolzoni, allora in forza al Frosinone in Serie B, ed il Novara quella stagione (2009/2010), sotto la guida di Attilio Tesser, iniziò un biennio di successi che vide gli azzurri vincere il torneo di Lega Pro e tornare in Serie B dopo 33 anni, vincere a fine stagione la Supercoppa di Lega Pro (proprio a Novara), vincere i play off di Serie B e tornare in Serie A dopo 55 anni di attesa, rimanendoci una sola stagione.
Da allora, Novara ha visto, a livello internazionale, giocare sotto il suo cielo una partita della Nazionale Under 20 ed una della Nazionale femminile, due selezioni che in questi ultimi anni hanno dato lustro al Paese con il raggiungimento, per entrambe le selezioni, dei quarti di finale nei loro rispettivi Mondiali.
A livello di club, l’impianto di viale Kennedy ha ospitato una partita della Juventus femminile in Champions League, quando le bianconere affrontarono, il 12 settembre 2018, nella partita di andata dei sedicesimi di finale di Champions League, le danesi del Brondbye: la partita si concluse 2-2 e dalla stagione successiva, la Juventus femminile gioca le partite europee al “Moccagatta” di Alessandria, già teatro delle partite casalinghe della Juventus Under 23.
Si spera che un domani (non tanto lontano) possa tornare ancora a giocare la Under 21 in città e, magari, anche per la prima volta la Nazionale maggiore. Visti i risultati non entusiasmanti del Novara negli ultimi anni, il popolo novarese ha fame di calcio e vorrebbe sognare nel vedere calcare un’altra maglia azzurra il manto verde del “Piola”.
C’è da dire però che i tifosi del Novara, tra la partita contro Lussemburgo e quelle della Juventus femminile, hanno visto al “Piola” una stagione in Serie A, sei in Serie B e in tante stagioni hanno sognato in grande. Ma il fascino dell’azzurro nazionale e dell’inno cantato ad inizio partita è un’altra cosa.
Ma come si dice in gergo: piutost che gnent l’è mej piutost.
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