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L’istituzione europea meno nota: il Consiglio d’Europa

DiSimone Balocco

Ott 23, 2018

di Simone Balocco

 

Strasburgo è una cittadina francese di 275mila abitanti nella regione dell’Alsazia, importante centro industriale e minerario dove anche la produzione di ceramica rende questa parte di Francia molto prospera. La città di san Arbogasto è sede del Parlamento europeo, l’istituzione dell’Unuone europea dove vengono fatte le leggi nonché punto nevralgico del percorso dell’integrazione europea. Nella cittadina francese si riunisce il Parlamento europeo in seduta plenaria, ovvero dove partecipano tutti gli attuali 751 eurodeputati, presidente compreso.

Strasburgo è sede di un’altra istituzione internazionale poco mainstream, ma di un’importanza vitale. Vi ha sede un’istituzione incentrata sul rispetto dei diritti umani, del rispetto della democrazia e della soluzione di tutti i problemi sociali dell’Europa intesa come Continente: il Consiglio d’Europa, un’istituzione che in sessantanove anni di attività ha prodotto oltre 200 trattati in difesa dei diritti umani, della democrazia e dello Stato di diritto.

Da non confondersi con il Consiglio dell’Unione europea, rispetto all’Europa del Ventotto il Consiglio d’Europa è a sé, la le due istituzioni sono tra loro complementari.

Vediamo nel dettaglio cos’è e quali poteri ha questa Istituzione.

Un po’ di informazioni: Stati membri, sedi, simbolo, bandiera e logo

Il Consiglio d’Europa conta quarantasette Stati membri, tutti gli Stati del Continente europeo fatta eccezione per Città del Vaticano e Bielorussia. Il Consiglio d’Europa rappresenta 820 milioni di abitanti.

Come per il percorso dell’integrazione europea, anche il Consiglio d’Europa ha avuto dei Paesi fondatori e via via vari allargamenti: se la CEE/UE ne hanno avuti a oggi sette allargamenti con l’ingresso di uno o più Stati (1973, 1981, 1986, 1995, 2004, 2007, 2013), il Consiglio d’Europa a oggi ne ha avuti ben trenta (il primo il 9 agosto 1949, l’ultimo l’11 maggio 2007).

Gli Stati membri sono Albania, Andorra, Armenia, Austria, Azerbaigian, Belgio, Bosnia Erzegovina, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Ex Repubblica yugoslava di Macedonia, Finlandia, Francia, Georgia, Germania, Grecia, Islanda, Italia, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Malta, Moldavia, Principato di Monaco, Montenegro, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno unito di Gran Bretagna, Repubblica ceca, Repubblica d’Irlanda, Repubblica di San Marino, Romania, Russia, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera, Turchia, Ucraina e Ungheria.

Città del Vaticano non partecipa, per sua scelta, a nessuna Organizzazione internazionale ma ha lo status di osservatore (come, ad esempio, alle Nazioni unite), mentre la Bielorussia ha fatto richiesta di adesione, ma prima di potervi aderire dovrà risolvere al suo interno alcuni problemi di democrazia e rispetto delle opposizione di cui il Paese ex sovietico è carente.

Ovviamente, vista l’importanza del Consiglio d’Europa, anche Stati non europei ma vicini all’Europa vi hanno aderito negli anni: Moldavia, Georgia, Armenia ed Azerbaigian. Anche il Kazakistan, Stato asiatico ma poco distante dai confini europei, ha fatto da tempo domanda di adesione, ma anche in quel Paese ci sono alcuni problemi di democrazia e quindi la sua domanda di adesione non è stata ancora accettata.

Hanno invece lo status di osservatori anche alcuni Stati non europei, ma solo un alcune parti del Consiglio: Stati uniti d’America, Giappone, Israele, Giordania, Marocco, Kazakistan, Kirghizistan, Canada e Messico.

Le lingue ufficiali del Consiglio d’Europa sono il francese e l’inglese. Il Consiglio d’Europa ha una bandiera, un inno ed un logo.

La bandiera è formata da dodici stelle dorate formanti un cerchio su sfondo blu. Questa è uguale a quella dell’Unione europea adottata dal 1986 e fu creata nel 1955. L’uguaglianza con quella della Unione europea è dovuta al fatto che si è voluto, appositamente, usare un simbolo comune per specificare l’importanza del percorso dell’integrazione europea.

L‘inno del Consiglio d’Europa è il preludio dell’“Inno alla gioia” di Beethoven, tratto dalla Nona sinfonia. Dal 1972 è l’inno ufficiale del Consiglio d’Europa, dal 1986 della CEE e poi della UE.

Il logo del Consiglio d’Europa è una spirale a forma di C su sfondo azzurro con le dodici stelle dorate a formare un cerchio. La spirale rappresenta le esperienze comuni degli Stati europei ed il compromesso infrangibile del Consiglio d’Europa con la difesa dei suoi valori.

Si possono trovare alcuni parallelismi con l’Unione europea, ma con questa il Consiglio d’Europa è indipendente: l’Unione europea condivide con il Consiglio d’Europa i valori principali e le due Organizzazioni lavorano congiuntamente in ambiti di interesse comune, come la promozione dei diritti umani, della democrazia in Europa e nelle regioni vicine. Vanno a braccetto su molte tematiche e hanno assegnato mezzi considerevoli finanziari al conseguimento dell’obiettivo comune per entrambe: la pace.

Il Consiglio d’Europa mantiene stretti rapporti con altre Organizzazioni internazionali come l’Organizzazione delle Nazioni unite (di cui è osservatore) e con l’Organizzazione per la Cooperazione e la Sicurezza in Europa.

A cosa serve il Consiglio d’Europa: gli obiettivi

Il Consiglio d’Europa è un’istituzione molto importante, solo che ai più non è conosciuta. Eppure ha un valore di controllo molto importante

E’ stata la prima organizzazione internazionale europea a nascere subito dopo la Seconda guerra mondiale ed è stata la prima anche a livello mondiale a lottare per l’abolizione della pena di morte, diventata una conditio sine qua non alla quale ogni Stato membro (o candidato ad aderire) deve sottostare.

Gli obiettivi del Consiglio d’Europa sono

  • abolizione della pena di morte;

  • rispetto dei diritti umani;

  • lotta alle discriminazioni e al razzismo;

  • rispetto della libertà di espressione;

  • rispetto delle uguaglianze di genere;

  • protezione dei diritti dei bambini;

  • difesa della diversità culturale;

  • osservazione delle elezioni politiche nei singoli Paesi membri

Dal trattato di Londra ai giorni nostri: genesi del Consiglio d’Europa

Il Consiglio d’Europa nacque, come tutte le istituzioni europee, con la fine della Seconda guerra mondiale. L’Europa ne uscì provata, con oltre 40 milioni di morti ed altrettanti feriti. Il Vecchio Continente è stato il centro del periodo post bellico, con la divisione della Germania in due parti (Ovest o federale; Est o democratica), la divisione in sfere di influenza (capitalismo contro comunismo) ed un’economia ed un settore industriale da far ripartire.

In una porzione di Mondo molto importante, si decise di far ripartire il rispetto dei diritti umani e della democrazia, calpestati durante gli anni delle dittature dell’Asse, con un nuovo organismo che avrebbe dovuto vigilare su di essi. Ed ecco che il 5 maggio 1949 dieci Stati europei (Belgio, Danimarca, Francia, Repubblica d’Irlanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Regno Unito di Gran Bretagna e Svezia) decisero di unirsi in quella che è considerata come la madre di tutte le Organizzazioni: il Consiglio d’Europa. A Londra si decise che era giunto il momento di trovarsi, discutere e far ripartire un percorso europeo di tutela e rispetto, onde evitare che non si potessero più ripetere gli errori fatti negli anni antecedenti la guerra che hanno portato al poter realtà politiche come il fascismo e il nazismo.

La mission del Consiglio d’Europa è stata proprio fare in modo che non si mettano più in discussione, e vengano calpestati, il rispetto della democrazia, le opposizioni politiche, i diritti umani e la legalità. Un ruolo da nume tutelare del concetto di rispetto.

Nel novembre 1950 il Consiglio d’Europa emanò la celebre Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali e undici anni dopo la Carta sociale europea (riformata nel 1996), il documento che garantisce ad ogni cittadino diritti economici, sociali e culturali, oltre alla protezione sociale e giuridica, il diritto alla casa, la salute, l’educazione, la libera circolazione ed il divieto di discriminazioni.

La Convenzione garantisce il diritto dei diritti civili e politici fondamentali, in particolare il diritto alla vita, il diritto ad un giudizio imparziale, la libertà d’espressione, di pensiero e di religione, il divieto dell’uso della tortura, dei lavori forzati, della pena di morte e tutte le possibili forme di discriminazione. La Convenzione ha creato un sistema unico per garantire il rispetto dei diritti umani, il Tribunale europeo dei diritti umani.

Il Consiglio d’Europa lavora in stretta collaborazione con le Organizzazioni Internazionali Non Governative e con tutte le Istituzioni che compongono l’Unione europea.

Il 1989 è stato un anno fondamentale non solo per la storia contemporanea, ma anche per il Consiglio d’Europa. Dall’ottobre di quell’anno, il Consiglio d’Europa ha la status di osservatore all’Assemblea generale dell’Onu

Il Consiglio d’Europa da allora ha avuto il compito principale di tutelare i diritti umani, la democrazia e le garanzie del diritto in ogni Stato membro, oltre a sviluppare un’identità comune, concludere accordi europei per un’armonizzazione delle pratiche sociali e giuridiche degli Stati membri

Nell’ottobre 1993, nel vertice di Vienna, gli Stati membri hanno deciso che il Consiglio d’Europa avrebbe avuto un ruolo di garanzia della democrazia fondandosi sul rispetto dei diritti umani, della democrazia stessa e dello Stato di diritto, la condizione che garantisce ad ogni cittadino la salvaguardia ed il rispetto dei diritti, delle libertà e delle garanzie sociali.

Nel secondo vertice di Strasburgo del 1997, i Capi di Stato e di governo degli allora quarantuno Stati membri decisero di dare al Consiglio d’Europa un’accelerata per il rispetto della democrazia e dei diritti umani, la coesione sociale, la sicurezza dei cittadini ed il rispetto di democrazia e diversità culturali.

Al Vertice di Varsavia del maggio 2005, i Capi di Stato e di governo degli allora quarantasei Stati membri decisero l’istituzione di un Piano di azione per promuovere i valori fondamentali comuni come i diritti dell’Uomo, lo Stato di diritto e la democrazia; la sicurezza interna ed esterna e sviluppare la cooperazione con tutte le altre Organizzazioni europee e mondiali.

Altre Convezioni promosse dal Consiglio d’Europa sono:

  • contro la cyber delinquenza;

  • la Carta europea delle autonomie locali;

  • l’Accordo culturale europeo;

  • la Convenzione di Lanzarote sulla protezione dei bambini contro lo sfruttamento e gli abusi sessuali;

  • la Convenzione di Istanbul sulla prevenzione e la lotta contro la violenza sulle donne e la violenza domestica;

  • la Convenzione sui diritti umani e la biomedicina;

  • Convenzione MEDICRIME sulla contraffazione dei prodotti medicali e reati simili che implicano una minaccia alla salute pubblica

I meccanismi di controllo e di valutazione del Consiglio d’Europa cui ogni Stato aderente deve sottostare sono

  • Gruppo GRECO contro la corruzione;

  • Comitato MoneyVal contro il riciclaggio di denaro sporco ed il finanziamento al terrorismo;

  • Comitato europeo dei diritti sociali;

  • Commissione CEPEJ sull’efficacia della giustizia;

  • Comitato CPT per la prevenzione della tortura e delle pene e dei trattamenti inumani o degradanti;

  • Gruppo GRETA per la lotta contro la tratta di essere umani;

  • Comitato consultivo per la protezione delle minoranza nazionali;

  • Commissione ECRI contro il razzismo e l’intolleranza;

  • Comitato di esperti della Carta europea delle lingue regionali o minori

Sono presenti anche diversi Accordi parziali che permettono ad alcuni Stati membri di unire sforzi reciproci per il raggiungimento di alcuni obiettivi senza dover aver l’appoggio o l’approvazione di tutti gli altri Stati membri. Alcuni Stati membri firmatari di questi accordi contribuiscono al suo finanziamento e al suo sviluppo.

Gli Accordi parziali sono:

  • Banco di sviluppo del Consiglio d’Europa;

  • EDQM, Direzione europea per la democrazia e l’assistenza sanitaria;

  • Centro Nord-Sud;

  • EURIMAGES, Fondo europeo di supporto alla coproduzione e alla diffusione dei lavori di creazione cinematografica e audiovisiva;

  • Osservatorio Audiovisivo Europeo;

  • Centro europeo di lingue moderne;

  • Gruppo Pompidou contro la tossicodipendenza;

  • Accordo EPAS sullo sport

Gli organismi del Consiglio d’Europa

La sede del Consiglio d’Europa è Palazzo d’Europa a Strasburgo. Palazzo d’Europa, inaugurato nel 1977 e progettato dall’architetto francese Henry Bernard, è l’edificio più importante del Consiglio d’Europa. Oltre a questo vi sono il Palazzo dei diritti umani e l’Agora, inaugurati rispettivamente nel 1995 e nel 2003.

Il Consiglio d’Europa si compone di cinque organismi: il Segretariato, il Comitato dei Ministri, l’Assemblea parlamentare, la Corte europea dei diritti dell’Uomo ed il Congresso dei poteri locali e regionali.

Il Segretario generale è l’organo più importante, ha un mandato di cinque anni e viene nominato dall’Assemblea parlamentare. Il suo ruolo è quello di rappresentare il Consiglio d’Europa, pianificare strategie, gestire il suo programma delle attività ed il suo bilancio. Attualmente il Segretario generale è il norvegese Thorbjørn Jagland. Il vice-Segretario è Gabriella Battaini-Dragoni, in carica anche lei per cinque anni ed è eletta, in seduta separata, dall’Assemblea parlamentare.

Il primo Segretario generale del Consiglio d’Europa è stato il francese Jacques Camille Paris, in carica dalla creazione dell’Organizzazione fino al 1953. L’Italia a oggi ha espresso un Segretario generale, Lodovico Benvenuti, in carica dal 1957 al 1964, terzo Segretario generale.

L’organo decisionale è invece il Comitato dei Ministri, l’incontro tra i quarantasette ministri degli Esteri e rappresentante i governi nazionali. Si riunisce due volte l’anno e la presidenza cambia ogni sei mesi. A capo di questo c’è la bosniaca Marija Pejčinović Burić.

Il “parlamento” del Consiglio d’Europa è l’Assemblea parlamentare. Elegge il Segretario generale, il Commissario per i diritti umani, i giudici della Corte europea dei diritti umani e partecipa come osservatore alle singole elezioni che si tengono nei Paesi membri. Compongono l’Assemblea generale 324 parlamentari scelti tra i singoli parlamenti dei Paesi membri. Il Presidente dell’Assemblea è la svizzera Liliane Maury Pasquier.

Il Congresso dei poteri locali e regionali è una missione del Consiglio d’Europa per rafforzare la democrazia locale e regionale nei quarantasette Stati membri. Si compone di due Camere, rappresentanti oltre 200mila poteri locali e regionali: la Camera dei poteri locali e la Camera delle Regioni.

L’organo più noto è la Corte europea dei diritti dell’Uomo, legata alla Convenzione del 1950, istituita nel 1959 e che permette agli individui, ai gruppi e ai governi di qualsiasi nazionalità presentare domanda sulla violazione della Convenzione in uno degli Stati membri.

Vi sono poi un Commissario per il rispetto dei diritti umani e la Conferenza delle Organizzazioni Internazionali senza Scopo di Lucro: il primo è indipendente dentro il Consiglio d’Europa e ha il compito di sensibilizzare il rispetto dei diritti umani e promuoverli affinché vengano rispettati all’interno degli Stati membri, la seconda, composta da delegati delle ONG internazionali, fornisce un vincolo fondamentale tra i politici e i cittadini ed aiuta ad assicurare che la voce della società civile venga presa in considerazione nel Consiglio d’Europa.

Fonti:

www.coe.int

El Consejo de Europa. Vision general. En defesa de los derecho humanos, la democracia y el Estado de derecho, manuale edito in lingua spagnola dal Consiglio d’Europa nel 2017 e scaricabile dai siti www.edoc.coe.int e www.book.coe.int