di Sara Melito
Quando non sai come impegnare il week end e sei stanco di stare sul divano a fare progetti per la settimana che verrà, sei nella condizione perfetta per “fare un salto” in Europa e trascorrere una domenica diversa in una città accogliente, dinamica e aristocratica.
MADRID: TUTTO IN 24 ORE (ANCHE MENO)
Atterro prima di colazione e la mia prima tappa è Calle Arenal dove si trova l’antica cioccolateria San Gines che serve l’originale e fumante tazza di chocolate con churros (cioccolata calda con strisce di pasta fritta). Per smaltire la colazione decido di iniziare il mio walk tour dal centro di Madrid, la Puerta del Sol considerata da tutti l’ombelico della città. Da qui raggiungo il Teatro Real, il Palacio Real e la Catedral de Nuestra Senora de Almudena. Il tempo a mia disposizione mi permette di ammirare questi splendidi edifici solo dall’esterno ma non rinuncio ad una breve sosta nei giardini del Campo del Moro, un’oasi di pace e relax nel cuore della città dalla quale è possibile ammirare l’imponente facciata del Palazzo Reale.
La mia prossima tappa è Plaza Mayor ma lungo la strada c’è la sosta obbligata al Mercato di San Miguel: l’emblematico mercato tradizionale costruito interamente in ferro battuto che ospita 33 boutique gourmand dove è possibile trovare prodotti di qualità ma anche enoteche e spazi espositivi legati al desing ed alle nuove tendenze. Il luogo perfetto per chi, come me, è affascinata dall’esaltazione bello in tutte le sue forme, anche gastronomiche. E difatti, dopo una breve indecisione causata dalla molteplicità dell’offerta culinaria, opto per l’originale ed inimitabile pane imbottito con una generosa porzione di jamon serrano, il celebre prosciutto crudo prodotto dalla lavorazione dei maiali neri di montagna.
L’aperitivo mi permette di raggiungere Plaza Mayor, la bellissima piazza cuore della Madrid Asburgica e nucleo pulsante della città. Squadrata, pulita e geometrica, ospita tanti bar e ristoranti ed è circondata da facciate severe di alti edifici. Mi attira però la porta di sud-ovest, l’Arco de Cuchilleros che collega la piazza al quartiere dove anticamente si trovavano le officine della corporazione dei coltellieri. Perdersi tra gli stretti vicoli di questo antico quartiere medievale a caccia antiche monete o francobolli è piacevole e stravagante ma voglio visitare il più antico ristorante del mondo. Il Sorbino de Botin è stato fondato nel 1725 ed è ancora in attività. Si sviluppa in altezza all’interno di un palazzo ugualmente antico rivestito in legno, azulejos colorate e pietra. Le sale sono irregolari e astutamente ricavate sfruttando l’architettura del caseggiato. Tutto profuma di antico, anche il forno a legna, originale del Settecento. La cucina è eccellente ma si dice che il piatto forte sia il maialino al latte cotto al forno. Da provare!
Nel pomeriggio decido di prendermela comoda e scelgo di visitare la città grazie al servizio di bus turistici Madrid Vision. Il percorso si snoda attraverso alcune delle vie simbolo di Madrid, come calle Alcalá. Raggiunge poi il Paseo del Arte (Paseo del Prado), dove si trovano tre delle migliori pinacoteche del mondo: il Museo del Prado, il Museo Thyssen-Bornemisza e il Museo de Arte Reina Sofía.
Dedicherò ai musei un altro viaggio perché l’ora è quella giusta per immergersi nella movida della Gran Via, la Broadway madrilena, un viale elegante contornato da edifici storici, un’infilata di negozi alla moda, cocktail bar, cinema e teatri. Luogo del passeggio, delle chiacchere e dello shopping.
L’ultima tappa del mio perdersi in Madrid è la stazione di Atocha. E’ splendida, sia all’esterno che all’interno con la sua alta cupola e il giardino d’inverno e la promenade coperta.
Un ultimo sguardo a questa placida capitale di arte, vita e storia e già l’aereo mi riporta a casa. Ho scelto bene e ho vissuto una giornata diversa e intensa.
Adios Madrid!
Vuoi trascorrere anche tu una giornata a Madrid? saramelito@cittadinovara.com