Michele di Gregorio: il portiere del Monza in Serie A con un passato a Novara

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di Simone Balocco

 

Estate 2018: mentre in Russia si disputano i Mondiali, i tifosi della Juventus festeggiano il loro settimo scudetto consecutivo e quelli della Pro Patria il loro primo tricolore dilettanti, in casa Novara ci si lecca le ferite.

“Ci si lecca le ferite” perché venerdì 18 maggio la squadra era retrocessa in Serie C dopo aver perso, all’ultima giornata di campionato, il match salvezza contro la Virtus Entella: per Casarini e soci quel venerdì sera bastava un pareggio con qualsiasi risultato per accedere ai play out e giocarsi la permanenza in cadetteria contro l’Ascoli. Invece contro la squadra di Chiavari è arrivata la diciottesima sconfitta stagionale (in 42 partite) e, dopo l’errore sotto porta di Marricchi al 55’, tredici minuti dopo è arrivata la doccia fredda del gol di testa di Crimi che ha condannato la squadra allenata di Domenico di Carlo al ritorno in Serie C dopo tre stagioni.

Anche la squadra di Chiavari è poi retrocessa dopo aver perso i play out contro i marchigiani, ma la partita che dovevano vincere l’avevano vinta mentre il Novara aveva perso quando avevano a disposizione due risultati su tre per giocarsi almeno i play out.

Con la retrocessione in Serie C, gli azzurri vennero praticamente smantellati tra giocatori che chiesero di essere ceduti e altri che tornarono alla base finito il prestito: della rosa 2017/2018, la stagione successiva vide la riconferma di dieci giocatori. Rimarranno iconiche le immagini dell’abbandono di Novarello di alcuni giocatori, sotto la pioggia, pochi giorni dopo, con i loro effetti nei sacchi neri dell’immondizia.

Con la nuova stagione fu ingaggiato un nuovo allenatore (William Viali) ed un nuovo direttore sportivo (l’ex giocatore azzurro Carlalberto Ludi) al posto di Domenico Teti.

Furono ceduti i giovani Dickmann e Montipò, fiori all’occhiello del settore giovanile novarese: il primo passò alla Spal e giocò in Serie A, il secondo si accasò al Benevento e da tre stagioni consecutive gioca in Serie A (una stagione con la Strega, le ultime due con l’Hellas Verona).

Venendo ceduto Montipò, chi sarebbe stato il nuovo portiere? Dei tre portieri che giocarono la stagione precedente, fu riconfermato il solo Elia Benedettini, di un anno più vecchio di Montipò (1995 contro 1996). Ovviamente la squadra si rinforzò nelle altre parti del campo e oltre al portiere di San Marino, furono tesserati anche due “colleghi” provenienti, in prestito, da Juventus e Inter, Filippo Marricchi e Michele di Gregorio.

Di Gregorio, 21 anni al momento della firma del club allora presieduto da Massimo de Salvo, prima di approdare a Novara, aveva militato nel Renate, una delle belle realtà da diversi anni della Serie C nazionale. Con i nerazzurri aveva disputato un buon campionato, piazzandosi al settimo posto in classifica e giocandosi i play off. Degno di nota il cammino dei brianzoli in Coppa Italia: eliminati Siracusa ed Empoli, i brianzoli persero di misura, nel terzo turno, contro la Spal.

A Novara, di Gregorio si giocò il posto con Benedettini, nazionale sanmarinese e in azzurro da tre stagioni ritagliandosi però poco spazio. Alla fine, a prevalere, fu di Gregorio che giocò trentadue partite sulle 43 complessive della stagione, mentre Benedettini scese in campo undici volte [compreso il match di Coppa Italia di Serie C contro il Monza e le quattro partite della Coppa Italia) ed il giovane Marricchi uno scampolo di gara contro la Carrarese (vista l’uscita per infortunio dello stesso di Gregorio).

Ma chi era Michele di Gregorio, sconosciuto ai più ma non agli addetti ai lavori, in quell’estate 2018?

Nato a Milano ma di origini materane, Michele di Gregorio arrivava a Novarello con la formula del prestito dall’Inter: fino al 30 giugno 2019 avrebbe indossato la maglia azzurra per poi tornare ad Appiano Gentile. Entrato a sei anni nel settore giovanile della Beneamata, di Gregorio, nel biennio 2015-2017, aveva vinto, da capitano, con l’Inter la Coppa Italia e lo scudetto Primavera. Insieme a lui, in quel biennio, Andrea Pinamonti, Ionut Radu e Federico Dimarco. Con di Gregorio e compagni, anche due futuri giocatori azzurri (del Novara Calcio e del Novara Football Club), Andrea Cagnano e Marco Pissardo.

Cresciuto con il mito di Julio Cesar e ‘’allievo’’ di Samir Handanovic, Michele di Gregorio nell’estate 2017 fu prestato al Renate. Obiettivo: toccare con mano il calcio professionistico ed iniziare così la sua carriera.

Renate sembrava la piazza giusta, una realtà del panorama calcistico nazionale rappresentante il comune più piccolo della Serie C e del calcio professionistico. Con i brianzoli, nella stagione 2017/2018, allenati da Roberto Cevoli, aveva disputato trentasette partite in totale (33 in campionato, 3 in Coppa Italia, una nei play off) con ben quattordici clean sheets. Tra i pali del Renate si era messo in mostra come uno dei prospetti più interessanti della terza serie nazionale e vinse il titolo di miglior portiere del girone.

Finita la stagione, di Gregorio tornò alla base e fu ancora girato in prestito, ma questa volta in Serie B: Avellino. Peccato che i lupi irpini non furono ammessi al campionato cadetto e dovettero ripartire dalla Serie D: il biondo portiere classe 1997 se ne tornò ancora a Milano in cerca di una nuova destinazione.

L’occasione la ebbe a soli 50 km a est del capoluogo meneghino: Novara. Di Gregorio non era del tutto convinto di accettare il passaggio sotto la Cupola perché avrebbe significato un altro anno in Serie C. Il ragazzo si convinse però del trasferimento: prestito fino al 30 giugno 2019 alla corte di William Viali.

Il Novara ebbe una estate molto difficoltosa: nessun problema societario all’orizzonte, ma la volontà di essere ripescato, insieme ad altre sei squadre, in Serie B. Il club azzurro non aveva mai preso in considerazione di Gregorio, ma Stefano Minelli del Brescia. Ludi, alla fine, portò sotto la Cupola il biondo portiere ex Primavera dell’Inter.

Il Novara 2018/2019 si presentava ai nastri di partenza con una squadra composta da giocatori di categoria di un certo livello (Cacia, Eusepi, Bianchi, Cinaglia, Visconti), tanti giocatori promossi dalla (fu) “Primavera 2” che vinse la stagione precedente il campionato (e che si “sciolse” perché in Serie C giocano le formazioni “Berretti”) e quelli “retrocessi” dalla Serie B.

La stagione di Gregorio fu positiva, anche se il cammino del Novara si interruppe al secondo turno play off contro l’Arezzo (2-2 e amaranto avanti per miglior posizione in classifica nella regular season). Di Gregorio giocò in tutto 32 partite ed in undici partite non subì gol.

Terminato il prestito al Novara, di Gregorio tornò ad Appiano Gentile, ma la stagione successiva arrivò finalmente il salto di categoria: Serie B. Destinazione: Pordenone.

In Friuli trovò ancora un po’ di Novara, in quanto l’allenatore dei ‘’ramarri’’ era Attilio Tesser, un tecnico che in Piemonte aveva lasciato indelebili ricordi: in quella stagione, il tecnico di Montebelluna bissò ciò che fece a Novara nella stagione 2009/2010 ovvero il double campionato-Supercoppa di Lega Pro. Allora per il Novara, la vittoria del campionato significava il ritorno in cadetteria dopo 33 anni, ma con i nero-verdi furlan quella sarebbe stata la prima stagione della loro storia in cadetteria.

Di Gregorio arrivò a Pordenone con il titolo di miglior portiere del girone A di Serie C vinto per la seconda volta consecutiva.

A livello di risultati, quella fu la sua miglior stagione a livello di risultati: 35 partite giocate, quarantuno gol subiti, undici clean sheets e quarto posto in classifica con accesso ai play off. Play off che per i “ramarri” finirono subito in semifinale contro il più esperto Frosinone. Per di Gregorio il discorso Serie A era ancora rinviato, ma oramai si era confermato come un portiere che in Serie B avrebbe potuto dire la sua.

Nell’estate 2020, altro giro e altro prestito per lui: ancora Serie B, ma al Monza del duo Berlusconi-Galliani pronto a tentare l’assalto definitivo alla Serie A, categoria che i brianzoli non avevano mai giocato. Era cambiata la formula del cartellino: prestito con diritto di riscatto quindi con la possibilità che il Monza avrebbe potuto acquistare il giocatore.

Di Gregorio si giocò il posto con Eugenio Lamanna, di otto anni più anziano e con più esperienza in cadetteria. Ma l’ex Primavera dell’Inter sorprese tutti e strappò i galloni di titolare al portiere ex Bari e Genoa a partire dal dicembre 2020.

Da allora Michele di Gregorio gioca, con la maglia numero 16, nel Monza di cui oggi è il portiere titolarissimo. E pensare che non doveva neanche partire titolare questa stagione visto che in estate il Monza ha voluto puntare su un portiere già nel giro della Nazionale e con un ottimo background, Alessio Cragno, arrivato in Brianza dopo la retrocessione del Cagliari in Serie B. Invece Cragno finora ha giocato zero partite in campionato e solo tre partite in Coppa Italia..

Il resto è un campionato ancora tutto da vivere per il Monza e per il suo portiere che si sta imponendo come uno dei migliori del torneo. Sicuramente Roberto Mancini lo osserva e non è detto che un giorno lo possa convocare in Nazionale, anche se i ‘’secondi’’ Meret, Provedel e Vicario sembrano più avanti del portiere dei biancorossi.

La strada è lunga ed il “di Gre” sa che dovrà migliorarsi sempre di più per diventare un top della categoria.

Ed un giorno i tifosi del Novara potranno dire “Te lo ricordi di Gregorio? Ne ha fatta di strada da quel debutto in quel Novara-Juventus Under 23 1-1 del 30 settembre 2018…!”.

 

immagine in evidenza tratta dalla pagina Facebook “Michele di Gregorio”