Da Il SanCarlone di Dicembre 2015 di Giulia Dusio – Anche il nero è un colore, ed è bellissimo, perché sa accogliere tutti gli altri come in un abbraccio. In questo c’è il pensiero di Ottavio Missoni (Ragusa Dalmazia 11/2/1921- Sumirago 9/5/2013), geniale fondatore, insieme con la moglie Rosita, della casa di moda Missoni, la cui opera è stata riassunta nella mostra “Missoni – l’arte e il colore” al Museo MaGa di Gallarate.
Un viaggio nella meraviglia del colore, declinato in infinite tonalità, con forme geometriche e sinuose, che vive negli abiti, negli arazzi e nei quadri realizzati dallo stilista, il cui tratto unico si percepiva fin dalla prima sala espositiva.
Tre video accompagnavano il visitatore alla scoperta del mondo di Missoni, dalla lavorazione dei filati più pregiati, lana, cotone, seta, fino alla confezione degli abiti, in un’armonia di colori e tessuti tale da farne delle opere d’arte.
La moda, in effetti, quella fatta con passione, cucendo lembi di stoffa e dando loro una forma, è sempre creazione artistica da indossare. E Ottavio Missoni è stato ispirato moltissimo dall’arte, soprattutto quella della prima metà del Novecento: Balla, De Pero, Fontana hanno acceso la sua creatività.
Non c’è fantasia che non abbia richiami ai quadri futuristi, ad installazioni geometriche. I bozzetti che portano la sua firma in calce, sono meravigliosi “scarabocchi” di colore, accostamenti di tonalità: ed è curioso scoprire che Ottavio Missoni era daltonico ma, come lui stesso raccontava “forse è proprio questo difetto che mi fa vedere sfumature che non tutti riescono a percepire”.
Il sodalizio con Rosita, compagna di vita e lavoro, è un dolce dialogo tra i due: “Se proprio devo essere sincero – diceva durante un’intervista guardando la moglie – sono io il creatore degli abiti, ma è Rosita che ha creato me”. Un legame indissolubile che ha creato una delle case di moda italiane più conosciute e importanti al mondo, perché ha avuto la coerenza di portare avanti una cifra stilistica che è divenuta marchio di fabbrica. E anche quando la moda abiurava i colori, Missoni riusciva lo stesso a trovare sfumature nel “non colore”: il suo arcobaleno non si limitava ai sette canonici colori, ma era infinito.
Lo stilista, mancato nel 2013 a 92 anni, ha lasciato un tesoro nel mondo della moda: “Non può esistere una vita senza colori, basta guardarci intorno; siamo nati nel colore e ne rimaniamo abbracciati per tutta la nostra esistenza. Il segreto è solo uno, trovare la giusta armonia. E poi tutto è possibile”.
Missoni – L’arte e il colore
Museo MaGa Gallarate – fino al 24 gennaio
www.museomaga.it