by Simone Balocco
Sesta giornata del campionato di serie B e secondo pareggio consecutivo per il Novara che, dopo l’1 a 1 di Reggio Calabria, ieri ha pareggiato 2 a 2 contro il Cittadella. In entrambe le occasioni gli azzurri avevano chiuso in vantaggio la prima frazione di gioco.
Il pareggio, il primo casalingo sui tre totali, che allontana il Novara dai vertici della classifica ma non lo allontana del tutto, perchè dopo sei giornate è dura avere già una classifica lunga. I ragazzi di Aglietti hanno totalizzato finora 9 punti, posizionandoli al 7° posto a pari punti con l’Avellino, distanti 1 punto dal sesto posto che significherebbe “playoff”. Ma da qua a maggio le cose potrebbero cambiare.
Il problema non è che il Novara ha “fatto” solo 9 punti in 6 giornate (l’anno scorso aveva un punto in più al netto della penalizzazione) , ma “in che modo”: finora gli azzurri hanno subito 7 reti. Troppe, visto che sono più di una rete a partita subita (l’anno scorso alla sesta erano sei le reti incassato). E nel calcio si dice che il miglior attacco è la difesa: il reparto che ha fatto le fortune del Novara di tesseriana memoria oggi è quello più contestato e criticato. Acquisti non proprio azzeccati, giocatori molto sotto tono che fanno il tutto con una squadra che non riesce a chiudere le partite quando è in vantaggio e che regala agli avversari palle d’oro che loro, bontà dei ragazzi di Aglietti e dei tifosi, non hanno concretizzato in rete. O meglio, hanno segnato ma mai un gol in più del Novara.
Ritornando alla partita di ieri sera (giocata alle ore 20:30 in quanto turno infrasettimanale), Aglietti ha schierato un undici diverso rispetto a Reggio. In porta Kosicky, la difesa a 4 con Salviato e Nava sulle fasce ed in mezzo capitan Ludi e Perticone, a centrocampo 2 giocatori nuovi sui tre messi in campo, ovvero Marianini e Rigoni e il metronomo Buzzegoli, davanti il ritorno di Lazzari dopo l’assenza del “Granillo”, Gonzalez e Pietro Iemmello, al debutto assoluto. I veneti di mister Foscarini, ieri in tenuta gialla, si sono presentati al “Piola” con soli 3 punti in 5 partite, perdendo la partita di sabato in casa con la Juve Stabia. Il tecnico di Riese Pio X, devoto al suo 4-4-2, ha schierato tra i pali di Gennaro, sulle fasce Pecorini e Gasparetto, in mezzo Coly e capitan Pelizzer, a centrocampo l’ex Alborno, La Camera, Sosa, di Donato e davanti il duo Donnarumma – di Carmine. Due curiosità in panchina: per il Novara, il ritorno di Matthias Lepiller dopo il lungo infortunio (occorsogli a marzo proprio contro il Cittadella) e per i veneti Andrea Pierobon, portiere che con i suoi 43 anni è il giocatore più anziano della serie cadetta. Arbitro dell’incontro, il signor Aureliano di Bologna. Presenti al “Silvio Piola” circa 4500 tifosi, di cui una ventina dal Padovano.
Pronti via ed è il Novara ad essere pericolo con Gonzalez che conclude dalla distanza non impensierendo più di tanto di Gennaro. Poco dopo (10′) è Donnarumma ad impensierire la difesa azzurra, ma la sua conclusione termina malamente fuori. Fino al ventesimo minuti si è notato un equilibrio a centrocampo, con qualche spunto in più da parte dei veneti. E al 23′ il Cittadella passa in vantaggio: di Carmine prende palla a centrocampo, sfugge a Buzzegoli con una facilità impressionante, attraversa in diagonale la trequarti azzurra, calcia, Kosicky para ma la ribattuta va sui piedi di Pecorini che insacca. Cittadella avanti e i tifosi novaresi iniziano ad inveire contro l’ennesimo errore da parte dei difensori.
Il Novara non si fa imtimorire e, sorretto dall’appoggio del pubblico, trova il pareggio con un tiro da fuori area da parte di Iemmello, il quale si ritrova la stessa palla ribattuta e di destro calcia e supera il portiere veneto per il pareggio. Per il numero 31 azzurro prima partita e prima rete. Sebbene l’anno scorso abbia disputato l’intera stagione con la Pro Vercelli (dove realizzò 5 reti), i tifosi del Novara urlano il suo nome sotto la spinta dello speaker.
Fino a quel momento i migliori in campo sono stati Rigoni e Lazzari. Soprattutto l’attaccante romano si è sbattuto all’inverosimile per il campo, spaziando dalla sua parte sinistra fino alla destra in aiuto dei compagni, raccogliendo diversi applausi. Una prestazione di questo tipo (con fallo subito dallo stesso numero 20 piemontese quasi in area non segnalato dall’arbitro) non poteva che comportare un pregevole assist per Gonzalez che al minuto 42 con un bel colpo da sotto batte di Gennaro e porta avanti i suoi. Dopo altri due tentativi rispettivamente di Lazzari e di Carmine, Aureliano fischia triplicemente e manda tutti negli spogliatoi.
Nonostante lo svantaggio iniziale, il Novara ha saputo giocare come sa, da Novara, dimostrando forza e concretezza, con alcune pecche in fase difensiva, dove davvero Ludi si trova in difficoltà, rendendosi difficile la vita in almeno tre occasioni. Maluccio Salviato, sebbene ci abbia messo il solito impegno.
Le due squadre ritornano in campo come erano uscite, cioè senza cambi. Ma le prime battute vedono gli azzurri con la testa altrove e se nel primo tempo era la difesa ad aver creato qualche problema, centrocampo ed attacco latitano per tutti i 50′ della ripresa. E ovviamente i veneti pareggiano con Donnarumma che insacca saltando il suo marcatore, Perticone. Bello il cross da parte di Donato. Quando si sarebbe dovuto contenere il vantaggio e magari incrementare il vantaggio, il Novara entra “in bambola” e permette agli avversari (meritatamente) di pareggiare.
In tutta la ripresa il Novara si farà vedere sotto la curva Sud solo due volte, di cui una su calcio piazzato con Buzzegoli. Il Cittadella ha avuto almeno altre quattro occasioni per realizzare il tterzo gol, ma Kosicky (e l’imprecisione dei giocatori veneti) hanno limitato il gap.
Aglietti ha fatto tutte e tre le sostituzioni (Pesce per Rigoni, Potouridis per Nava e Comi per Iemmello), ma è un Novara davvero in difficoltà. Ciò che ha lasciato attoniti i tifosi, oltre alla (solita) difesa, è la fragilità nel creare occasioni da parte di centrocampo ed attacco. Il cambio di Comi non ha portato a nulla di che, se non almeno tre falli subiti dall’ex reggino. E’ un peccato, perchè la squadra c’è, ma non c’è quando serve. Le partite durano 90′, non quarantacinque.
Ora gli azzurri sono attesi sabato pomeriggio dalla difficile trasferta di La Spezia, ieri vittorioso a Terni per 1 a 2. I liguri hanno 10 punti e sono reduci da due vittorie consecutive. Per il Novara sarà una partita molto importante, soprattutto dal punto di vista psicologico e morale. L’anno scorso (stagione calcistica) il Novara al “Picco” segnò 6 reti con sei giocatori diversi, ma difficilmente l’exploit sarà ripetuto.
Questi tre giorni di preparazione serviranno ad Aglietti di capire cosa può dare il Novara e tutti sono certi che troverà la quadra, anche se un numero elevato di tifosi chiedono già i conti ad alcuni giocatori.
Siamo in attesa della 7ma giornata, il campionato finisce a maggio e c’è tutto il tempo per risalire la china.