Nord, Sud, #Coronavirus ed eccessiva esasperazione. Ma Basta!

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di Alessio Marrari

Psicosi, rabbia ed esasperazione esplose nell’ultima settimana hanno inghiottito il popolo italiano, gettandolo nel caos psicologico più totale. Fatti salvi i doverosi provvedimenti contenitivi istituzionali, come da “protocollo”, la gente non ha esitato a sfogarsi mediante l’utilizzo nei moderni metodi di comunicazione massivi: i social network che, se utilizzati a ruota libera, divengono la vera pandemia, altro che #Coronavirus. Si riaprono cicatrici dimenticate come la questione meridionale, anche ai tempi affrontata con eccessiva ignoranza ed odio. Chi può mai dimenticare la gente del sud che ha dovuto fare i conti, fino agli anni ’80, con cartelli i quali riportavano la frase “Non si affitta ai meridionali”, oltre ad altre problematiche legate ai tempi che furono e che resero la convivenza conflittuale per decenni. Nel momento in cui tutto questo sembrava ampiamente superato, ecco che oggi è la paura di contrarre il coronavirus a spingere qualcuno del sud a rivalersi su lombardi, veneti e piemontesi, come può dimostrare il video che trovate di seguito e che invito a guardare.

Polemiche e antichi contenziosi popolari indici di imbecillità diffusa atti a glissare ciò che più dovrebbe contare, ovvero prendere coscienza che il Tricolore debba essere protetto da ogni cittadino, prima che dalle istituzioni. Non mancano sui social tantissimi tweet e post facebook ove, in questo momento storico, persone del sud invitano i parenti residenti al nord a non recarsi presso la terra madre e quant’altro si traduca in “ignoranza senza medicina”. Più simpatici alcuni che sdrammatizzano con frasi ironiche ma solidali “Cari amici del nord, non preoccupatevi, se avete problemi con i supermercati, ci siamo noi ad inviarvi cibo in ormai certificate valigie di cartone” che, nel caos ingiustificato più totale, può rappresentare un momento di sorriso che non guasta. In definitiva il miglior atteggiamento da tenere, ormai giunti nell’anno del Signore 2020, sarebbe quello di includere e dare una mano a tutti coloro necessitino fattivamente o anche solo psicologicamente. A tal proposito si esorta a smetterla con determinate diatribe inutili inventate da alcuni ignoranti del passato. Se si ascoltasse bene il testo del nostro inno da pelle d’oca, in molti capirebbero il senso che questo articolo desideri trasmettere ma, ahimè, anche i commenti che seguiranno il repost sui social non auspicano speranze buone. Ormai l’ignoranza ha preso il sopravvento su solidarietà, buon senso ed altruismo, da nord a sud. Nella speranza che una simile emergenza UNISCA e non tenda a separare il nostro popolo. Meditate.