Novara Football Club, cronaca di cinque mesi fantastici

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di Simone Balocco

 

Il Covid 19 ha bloccato il campionato di Serie D: lo scorso 5 gennaio la Lega Nazionale Dilettanti ha posto lo stop al campionato, facendo slittare la diciannovesima giornata a domenica 23 gennaio. Martedì però è arrivata la notizia che il match di domenica tra Derthona e Novara FC, ultimo incontro del girone di andata, è stato rinviato: troppe positività hanno indotto il Novara a chiedere il rinvio. Il Novara tornerà in campo (se tutto andrà bene) domenica 30 settembre e sarà di scena al “Bosia” di Asti per la prima giornata del girone di ritorno, la prima partita della squadra azzurra.

In attesa del ritorno in campo della squadra, si può però fare un punto della situazione per quanto riguarda il campionato della squadra del presidente Massimo Ferranti fino a questo punto della stagione.

Nel girone A, è il Novara FC ad aver chiuso davanti a tutti, vincendo il platonico titolo di “campione d’inverno”. Titolo che non conta assolutamente nulla: ciò che conta è chi vincerà il girone domenica 15 maggio, giorno della 38° giornata. Ed i tifosi azzurri vorrebbero che propria a squadra chiudesse ancora davanti a tutti ed essere promossa in Serie C. Ma per arrivare a quella data ci sono davanti ancora 20 partite, con il Novara FC che giocherà fuori casa gli scontri diretti contro le squadre che lotteranno per la promozione diretta (Varese, Casale, Chieri ad esempio) e attenzione alle “trappole” durante il corso della primavera. Perché in Serie D mai prendere l’avversario troppo alla leggera perché ti punisce senza pietà.

Alzi la mano chi il 21 agosto 2021 avrebbe pensato che cinque mesi dopo il Novara FC avrebbe chiuso davanti a tutti il girone di andata. Probabilmente nessuno, perché il club era nato solo il giorno prima presso uno studio notarile cittadino, non si sapeva se il nuovo sodalizio si sarebbe iscritto al campionato, non c’era una rosa, non c’era un allenatore, non c’era un direttore sportivo, non c’erano le maglie etc. Si sapeva solo una cosa: Massimo Ferranti ci aveva messo la faccia (ed i soldi) per creare da zero la nuova squadra. E su questo imprenditore di origine romana trapiantato a Milano si sono rivolti gli occhi, le attenzioni e i cuori (sportivi) di tutti: una persona perbene con voglia di dare alla città quel famoso “calcio giocato” dopo quasi due mesi di tribunali, ricorsi falliti, mancate iscrizioni e la fine di una storia professionistica che il Novara Calcio si era costruito da quel 22 dicembre 1908 e che nel giro di poche settimane il suo nuovo management (insediatosi ufficialmente il 4 giugno precedente) aveva distrutto.

Con Ferranti c’è stato un taglio al passato in maniera netta (anche perché Novara FC e Novara Calcio non hanno nulla a che spartire, essendo due entità estranee tra loro) e con lui i tifosi speravano che la stagione 2021/2012 avrebbe visto di nuovo il calcio tornare protagonista in città, visto che il Novara Calcio era escluso dal campionato. Non si sapeva nulla, tutto era molto vago ed i tifosi novaresi, rimasti delusi da ciò che avevano visto e provato nel giro di poco tempo, erano dubbiosi. Ma con Ferranti era tornato, almeno, un barlume di speranza.

La speranza è diventata realtà il 3 settembre con l’ufficialità dell’iscrizione del Novara Football Club al campionato di Serie D ed il pomeriggio del 6 settembre agli ordini di Marco Marchionni, il nuovo allenatore, si era radunata al “Piola” la nuova squadra. Marchionni (ex giocatore con un passato importante tra le fila di Parma, Juventus e Fiorentina ed in panchina come vice- di Baldini a Carrara e come tecnico del Foggia in Serie C l’anno prima) era l’allenatore, Giuseppe di Bari il direttore sportivo (anche lui ex giocatore con un passato a Foggia come atleta e come ds dei “satanelli) e in campo un gruppo di giocatori pressoché sconosciuti, se non per due elementi: Pablo Andrés Gonzalez e Dario Bergamelli. Gli altri, qualche giocatore proveniente dal vecchio settore giovanile del Novara Calcio e molte facce nuove, tra cui un attaccante albanese di 25 anni con un certo fiuto del gol in Serie D, Dardan Vuthaj. Dopo pochi giorni si è unito alla squadra anche Mirko Bortoletti, tesserato con il Novara Calcio lo scorso gennaio e rimasto senza una squadra dopo lo svincolo del 9 agosto.

Il primo allenamento ha visto il club azzurro partire con almeno un mese (e forse più) di ritardo rispetto alle avversarie: se le varie Casale, Varese, Chieri & C al 6 settembre avevano già carichi di lavoro importanti e disputato magari qualche amichevole, il Novara FC ha avuto nelle prime partite di campionato e Coppa Italia le sue prime partite ufficiali, in tutti i sensi: nel giro di due settimane per il nuovo club azzurro sono arrivate il 12 settembre la vittoria 3-0 nel turno preliminare di Coppa Italia contro il RG Ticino (compagine neopromossa in Serie D ed espressione delle due cittadine di Galliate e Romentino nell’hinterland novarese) e l’1-1 contro l’Asti nella prima giornata di campionato la domenica successiva.

Da quell’amaro pareggio a oggi, il Novara FC è diventato una macchina di punti e gol: 41 punti conquistati su 54, 42 gol fatti, sedici gol subiti e otto punti di vantaggio sulla seconda in classifica, il Varese. Il Novara FC ha fatto un solco in classifica grazie ad una rosa composta da giocatori di una categoria superiore e tanti giovani che da sconosciuti sono diventati in poco tempo idoli della tifoseria.

Se il Novara Football Club è primo in classifica il merito è di tutta la rosa allestita da Ferranti, che non ha badato a spese per dare a Marchionni gli uomini giusti per cercare di vincere il campionato. Il merito è di tutti, ma visto che sono i numeri che parlano l’uomo in più di questo Novara è senza dubbio Dardan Vuthaj.

Il numero 9 di Milot ha segnato la bellezza di 20 reti in diciotto partite, un primato che lo pone come capocannoniere non solo del girone A, ma di tutti i gironi di Serie D e nessuno (con le debite proporzioni) ha segnato finora quanto lui in Serie A, in Serie B e nei tre gironi di Serie C. Un primato indiscutibile ed insindacabile per un giocatore che ha un goal instict davvero mai visto a Novara, un fiuto del gol pazzesco, una voglia di far gol enorme e la volontà di arrivare prima sul pallone dell’avversario. Un giocatore di una categoria superiore che sta facendo impazzire i tifosi azzurri che vedono in lui il vero trascinatore della squadra. Il calcio si sa è scienza inesatta per antonomasia, ma quando l’allora direttore sportivo di Bari lo ha portato sotto la Cupola, Vuthaj era svincolato nonostante a Rimini la stagione precedente avesse segnato 21 reti. E a Novara, con il campionato ad una partita dal giro di boa, ha fatto un gol in meno di quanti ne aveva segnati la scorsa stagione con i biancorossi romagnoli.

Ovviamente Vuthaj si prende meriti doverosi, ma è tutta la squadra a prendersi gli applausi, davvero forte in ogni reparto. E guidati da uno che ha calcato tanti campi importanti in carriera come Pablo Andrés Gonzalez.

37 anni il prossimo 28 maggio, Gonzalez è la bandiera (argentina) del Novara. Arrivato sotto la Cupola l’estate 2009, negli anni è diventato un leader ed un personaggio carismatico. Svincolato come tutti gli ex giocatori del Novara Calcio lo scorso 9 agosto, l’attaccante di Tandil è voluto ripartire con il Novara Football Club mettendosi in gioco e diventare il punto di partenza del nuovo sodalizio. Ed in campo, il cartero ha fatto un girone di andata importante: sedici partite giocate (15 da titolare, una sola da subentrato), tre gol fatti, diversi assist e una forma che sembra quella degli anni novaresi migliori nonostante l’età. Gonzalez è il giocatore in più, quello che serve a questa squadra, il giocatore imprescindibile. Tra l’attaccante argentino e Novara c’è un legame incredibile, passionale e proprio lui è stato il primo marcatore della storia del club, segnando la rete dell’iniziale 1-0 contro il RG Ticino in Coppa Italia di Serie D. Sembra lontano parente di quello visto già solo la scorsa stagione dove faticava davvero tanto.

Stanno facendo un campionato importante anche Bergamelli, Tentoni, Capano, Laaribi, i giovani Paglino, Vaccari, Pereira e di Masi. E proprio quest’ultimo, 22 anni a breve, è la vera scoperta: con cinque gol segnati (lui che è un mediano che spazia come niente dalla fascia destra a quella sinistra) è il secondo marcatore della squadra e motorino infaticabile della fascia sinistra. Un altro che già dopo poche partite era già nel cuore dei tifosi.

Come nel cuore dei tifosi c’è questa squadra che si posiziona in cerchio a centrocampo dopo il duplice fischio del primo tempo, che fa lo stesso alla fine della partita, che corre sotto la Curva Nord e sotto tutti i settori del “Piola” a prendersi gli applausi e gli incitamenti.

Ora però viene il difficile: confermarsi, perché le avversarie daranno filo da torcere ai ragazzi di Marchionni e vorranno “scippare” il primo posto agli azzurri per giocare il prossimo anno nel palcoscenico professionistico. Le rivali più accreditate? Le squadre subito dietro in classifica, ma il Novara FC dovrà temere l’avversario più ostico: sé stesso. E questo è il vero pericolo perché contro le squadre che oggi disputerebbero i play off promozione (dalla seconda alla quinta in classifica), il Novara ha vinto contro Varese e Chieri, pareggiato contro il Pont Donnaz (dove gli azzurri erano sotto 2-0 nella prima frazione di gioco) e perso contro la Sanremese, dopo che Gonzalez e compagni erano avanti 1-2 alla fine del primo tempo. In particolare, le ultime tre partite in casa (contro Lavagnese, Gozzano e Chieri) la squadra è stata fortunata e implacabile, conquistando nove punti su nove e lasciando dietro di sé le avversarie.

Il Novara dovrà seminare il più possibile le avversarie, ipotecare la vittoria del campionato e giocare la prossima stagione in Serie C, il minimo sindacabile chiesto dai tifosi a Ferranti e che lui stesso ha confermato più volte di volere.

Intanto i tifosi del Novara FC si godono appieno questo periodo (calcistico) e si ricordano di questi incredibili cinque mesi, quando non si sapeva se a Novara si sarebbe giocato ancora a calcio e che oggi sono innamorati persi di un club che in questi 150 giorni ha fatto tornare la passione in città. Passione mai morta, ma ora rinforzata verso una dirigenza ed una squadra che sembrano davvero di passaggio nella “Serie A dei dilettanti”. Ed è stato eloquente il momento in cui lo speaker del “Piola”, in occasione dell’entrata in campo del Novara FC contro RG Ticino e Asti, le prime due partite del nuovo sodalizio, abbia messo la celebre canzone “Ricominciamo!” a suggellare il fatto che con quei due ingressi in campo (in Coppa quanto in campionato), la Novara calcistica ricominciava da dove era rimasta: una squadra con la maglia azzurra che cerca di segnare un gol in più dell’avversario per vincere ogni partita. Anche se non era il Novara Calcio ma il Novara Football Club.

Anche grazie alla campagna abbonamenti con prezzi più che popolari (3.300 abbonamenti staccati, nessuna squadra conta questi numeri neanche in Serie C), è comunque presente un movimento di tifosi e supporter che hanno visto la città di Novara giocare negli ultimi dieci anni un campionato di Serie A, cinque di Serie B (con due play off promozione) e che riempie non solo gli spalti del “Piola”, ma anche gli stadi delle avversarie, riempiendo i vari settori ospiti e permettendo alla loro squadra di “giocare in casa” sempre. Del resto in casa i risultati parlano da soli: 28 punti su 30, 27 gol fatti, sei gol subiti, nove vittorie, un pareggio e nessuna sconfitta.

Dieci anni fa esatti al “Piola” si vedeva la Serie A e non si sa se il Novara FC arriverà mai in massima serie, ma intanto è primo in Serie D e dovrà continuare su questa strada. Alla fine, l’impegno ripaga sempre e, dopo quello che la Novara calcistica ha subito la scorsa estate, è giusto sognare un po’ ed iniziare a tornare nel calcio che conta anche se dall’ultimo gradino del professionismo. Ferranti ha contagiato la città con la sua simpatia, semplicità, empatia e voglia di dare il contributo giusto per vincere il torneo e andare in Serie C

Appuntamento ai prossimi cinque mesi che si sperano possano essere altrettanto fantastici come questi appena passati.

foto in evidenza tratta dalla pagina Facebook del Novara Football Club