Novara: “Il Giorno della Memoria”. Tutti gli eventi sul territorio

Condividi sulla tua pagina social

Il Giorno della Memoria e la storia di Janusz Korczak: cosi’ i giovani novaresi rifletteranno sulla Shoah

<<Un’occasione di riflessione e un modo di conoscere la tragedia della Shoah attraverso la storia di un grande personaggio: Henryk Goldszmit, che tutti conoscono però come Janusz Korczak, al quale l’Amministrazione e la Comunità ebraica di Vercelli, Biella, Novara e Verbao-Cusio-Ossola hanno voluto dedicare un convegno riservato ai giovani affinchè conoscano il suo pensiero pedagogico e l’eroica coerenza>>.

Il sindaco Alessandro Canelli presenta con queste parole il convegno “Ascoltare la luce. Vita e pedagogia di Janusz Korczak” che si terrà dalle 9.30 alle 12.30 all’aula magna dell’Università del Piemonte orientale (in via Perrone), <<un’iniziativa – prosegue il sindaco – organizzata appunto con la Comunità ebraica, in collaborazione con l’Università del Piemonte orientale, dell’Ufficio scolastico regionale del Miur e della libreria Lazzarelli e con il contributo di “Sì Invernizzi”. L’evento, che è stato pensato per gli studenti delle Scuole secondarie di secondo grado, vedrà come relatore il professor Dario Arkel, docente di Pedagogia sociale dell’Università di Genova, studioso di Pedagogia della Shoah, autore di pièce teatrali, uno dei massimi esperti a livello internazionale della vita del dottor Korczac, pedagogo, scrittore e medico pediatra polacco di religione ebraica divenuto famoso, oltre che per essere stato un grande medico e direttore dell’Orfanotrofio ebraico del ghetto di Varsavia, per il suo gesto eroico: nel  1942 fu destinato al campo di sterminio di Treblinka insieme con tutti i bambini ospiti dell’orfanotrofio, che uscirono dalla struttura vestiti con gli abiti migliori, ordinati, mano nella mano. Il corteo era guidato dal dottor Korczak. Riconosciuto dagli ufficiali nazisti venne trattenuto perché una tale personalità non avrebbe dovuto seguire il destino degli altri, ma il medico si rifiutò di abbandonare i suoi bambini. Ci sembra – aggiunge Alessandro Canelli – che questa figura e questo esempio meritino di essere conosciuti: la Shoah è stata un unicum storico, ma i bambini ne sono stati vittime due volte nella loro inconsapevolezza e nell’impossibilità di difendersi. A rendere ancora più tangibile il pensiero del dottor Korczac spetterà all’attrice Lucilla Giagnoni, Novarese dell’anno 2017, che leggerà alcuni testi tratti dall’ultimo libro del professor Arkel. Siamo molto soddisfatti della piena sintonia con la Comunità ebraica a proposito la scelta del tema del convegno congiuntamente organizzato che, oltre agli appuntamenti di carattere squisitamente istituzionale da  parte dell’Amministrazione (consueta visita al cimitero ebraico e al cippo dei deportati nella mattinata del 27 gennaio, ndr) e coordinati su iniziativa di altri soggetti, dovrà guidare le riflessioni sul Giorno della Memoria e siamo altrettanto soddisfatti di aver avviato una collaborazione – che ci auguriamo proficua – insieme con il riferimento dell’Ebraismo ufficiale italiano sul nostro territorio>>.

L’assessore per le Politiche giovanili Franco Caressa e il consigliere Edoardo Brustia rimarcano <<l’importanza di lanciare messaggi precisi alle nuove generazioni su fatti che hanno segnato tragicamente la Storia dell’umanità. Sono personalmente convinto che conoscere in maniera approfondita e comprendere ciò che di assolutamente negativo si è verificato, come nel caso della Shoah, porti le persone a riflettere e a giudicare. Ed è anche giusto che, rispetto agli eventi, si presentino anche dei modelli esemplari di umanità: in questo senso la vita, il pensiero e le azioni del dottor Korczac parlano da sé e siamo ben lieti di dare ai giovani novaresi l’opportunità di conoscere questo personaggio più da vicino attraverso gli studi e le conoscenze del professor Arkel>>.

La presidente della Comunità ebraica di Vercelli-Novara-Biella, Rossella Bottini Treves ricorda che <<il “Giorno della Memoria” è stato istituito nel nostro Paese al fine di commemorare ogni 27 gennaio, giorno della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz da parte dell’Armata rossa (27 gennaio 1945, ndr), dalla Legge n. 211 del 20 luglio 2000 per ricordare la Shoah, le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che, come si legge nel testo della stessa Legge, “hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati”. Le Istituzioni sono pertanto tenute a organizzare “cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinché simili eventi non possano mai più accadere”. I primi destinatari di questo preciso messaggio, proprio sulla base di quanto auspicato dalla legge, sono appunto  i giovani: grazie alla disponibilità del professor Arkel potremo dare a loro l’occasione per una diversa chiave di lettura della Shoah, partendo dalla storia di chi la visse sulla propria pelle e decise di contrastarla con scelte di vita precise e chiare. Parlando di Shoah – aggiunge infine Rossella Bottini Treves – anche Novara, non solo conobbe le persecuzioni nei confronti delle famiglie residenti in città di appartenenza e origine ebraica, ma piange tuttora anche i suoi morti. Nel settembre 1943, infatti, si verificarono nella nostra città le fughe precipitose di diverse famiglie ebraiche e in seguito i primi arresti: Giacomo Diena, dipendente della Banca popolare molto conosciuto in città, suo zio Amadio Jona e anche la giovane Sarah Bertie Kaatz, sul destino dei quali calò il silenzio per anni. Ad ora sappiamo che furono trasferiti presso il carcere giudiziario “Le Nuove” di Torino e al Binario 21 di Milano, destinazione Auschwitz. Su queste tristi vicende sono state fatte e sono attualmente  in corso, anche da parte della nostra Comunità, ricerche su documenti storici e testimonianze per fare ulteriore chiarezza sul tragico destino di ognuno di loro>>.


Il Sistema periodico è la prima tappa di un viaggio in cui Primo Levi esprime la volontà di essere scrittore, rivelata soprattutto dalle scelte onomastiche. L’autore crea un laboratorio onomastico organizzato intorno a modelli di valenza universale. La scelta segue un percorso che trova conferma in tutta la sua produzione letteraria: ai “santi”, agli “eroi”, agli “amici”, ai “maestri”, agli esseri “scaleni” del Lager corrispondono tipologie ben precise che rivelano, drammaticamente, un cuore messo a nudo nell’apparente distanza di una grande letteratura.

 Presentazione del volume 

Il Sistema periodico è la prima tappa di un viaggio in cui, da Argon Carbonio, Primo Levi esprime la volontà di essere scrittore, rivelata soprattutto dalle scelte onomastiche. Le Storie naturali, in parte scritte prima, sono lo specchio rovesciato del Sistema, con nomi che stabiliscono legami culturali; i nomi consentono anche la rivelazione, tra Mercurio e certe poesie, di qualche piccolo e grande segreto di composizione, radici non nominate nella mappa che porta lo scrittore alla Ricerca delle radici.
Già nei primi due libri di Levi, Se questo è un uomo La tregua, le scelte onomastiche della testimonianza sono illuminate da una volontà precisa anche sul piano letterario: nel Lager quella di Dante è una vera e propria “apparizione”. La doppia natura della scrittura si manifesta fin dall’inizio, si affina in virtù di una progressiva coscienza d’identità fra “l’altrui mestiere” e quello del chimico e culmina nei nomi della Chiave stella. L’autore crea un laboratorio onomastico organizzato intorno a modelli di valenza universale: la scelta segue un percorso che trova conferma in tutta la produzione letteraria di Levi: ai “santi”, agli “eroi”, agli “amici”, ai “maestri”, agli esseri “scaleni” del Lager e del ritorno a casa corrispondono tipologie ben precise che rivelano anche, drammaticamente, un cuore messo a nudo nell’apparente distanza di una grande letteratura.

L’autrice: Giusi Baldissone ha insegnato Letteratura italiana all’Università del Piemonte Orientale. Ha pubblicato monografie su: Eugenio Montale (Il male di scrivere. L’inconscio e Montale, Einaudi 1979), F. T. Marinetti (Filippo Tommaso Marinetti, Mursia 2009), la novella come genere (Le voci della novella. Storia di una scrittura da ascolto, Olshcki 1992), la visività nei generi (Gli occhi della letteratura, Interlinea 1999), i nomi femminili dalla storia alla letteratura (Il nome delle donne, Franco Angeli 2005; Benedetta Beatrice, ivi 2008). Ha curato edizioni di Gozzano (Utet), De Amicis (Meridiani e Oscar Mondadori), Nicolò Barbieri (Interlinea). Ha pubblicato due volumi di versi: Cartoline Le donne del coro (Interlinea 2008 e 2011).


Nell’ambito di un bando tra le scuole secondarie di secondo grado promosso dal Miur, una rete di scuole novaresi, composta dal Liceo scientifico “Antonelli”, dal Liceo artistico “Casorati” e dall’Itis “Bonfantini”, ha avuto la possibilità di realizzare un percorso teatrale che ha visto protagonisti gli studenti.

Il progetto si chiama “Wonderbox la memoria non si spegne” e prevede uno spettacolo teatrale sul tema della Shoah dal titolo “Non solo polvere”, in cartellone al Teatro Faraggiana il 25 gennaio per le scuole ed il 28 gennaio con partecipazione aperta.

<<Oltre ad invitare fin d’ora le autorità comunali – commenta il Direttore scolastico dell’”Antonelli” Mauro Verzeroli – auspico di estendere tale invito a quanti si dimostrano sensibili alla riflessione alla quale ci riconduce il Giorno della Memoria>>.



COMUNE DI NOVARA

GIORNO DELLA MEMORIA

istituito con Legge n. 211 del  20 luglio 2000

per ricordare lo sterminio e le persecuzioni del popolo ebraico

e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti,

Programma

GIOVEDÌ 26 GENNAIO 2017

Novara – Aula Magna Dipartimento Economia Università A.Avogadro – ore 9.30

INCONTRO CON GLI STUDENTI

delle secondarie di secondo grado

“Ascoltare la luce – Vita e pedagogia di Janusz Korczak”

Relatore Prof. Dario Arkel, docente di Pedagogia sociale dell’Università di Genova

e studioso di Pedaogia della Shoah

Novara – Biblioteca Civica Negroni ore 17.00

PRESENTAZIONE LIBRO

“Io che vi parlo. Conversazione con Giovanni Tesio”

l’autore Primo Levi a dialogo con Roberto Cicala e Giovanni Cerutti

 

VENERDÌ  27 GENNAIO 2017

Novara – Cimitero Urbano – ore 11.00

CERIMONIA COMMEMORATIVA

Visita al Reparto Ebraico

Omaggio al Monumento degli Internati

Novara – Scuola Fornara Ossola – ore 11.00

INCONTRO CON GLI STUDENTI

Testimonianza di Franco Debenedetti Teglio