Politica ed istituzioni ritrovino la via dell’onestà intellettuale. Genova sia un campanello d’allarme.

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di Alessio Marrari

Il crollo del ponte “Morandi” a Genova, avvenuto nella giornata del 14 agosto alle ore 11:36 ha impattato emotivamente sul popolo italiano esattamente come l’11 settembre ha sconvolto gli Stati Uniti d’America ed il mondo intero. Immediatamente a poche ore dalla tragedia la politica nazionale ha strumentalizzato i fatti per montare una polemica dalle dimensioni impressionanti quanto le immagini che faranno ricordare la suddetta data come una delle più tristi nella storia del nostro Paese. Un “crescendo” che ricordiamo avere origine a seguito del terremoto che ha messo in ginocchio L’Aquila, l’Emilia Romagna ed in tempi più recenti, il centro Italia in cui, la stragrande maggioranza delle macerie giace ancora oggi nei centri storici dei comuni colpiti dal sisma. Cocci che, per associazione, rappresentano il comportamento improvvisato e disorganizzato delle istituzioni nazionali nei riguardi di un popolo che chiede normalità e serenità. Assistere alle passerelle istituzionali riprese dai media nazionali sui luoghi colpiti da catastrofe è un quadretto che fa schifo. Politici che hanno promesso e non mantenuto in passato sono lo specchio degli attuali rampolli che, al momento, dichiarano soluzioni ma, ad avviso di molti, nel futuro prossimo, glisseranno anche loro rimpallando responsabilità. Storia tutta italiana che contraddistingue il carattere di un popolo incapace di alzare la testa e ribellarsi civilmente quando serve. Bagarre televisive associabili alle nostre strade quando piove cinquanta millimetri in più generando frane i cui danni vengono sempre riparati dai cittadini che si rimboccano le maniche o i volontari di Protezione Civile che collaborano con gli “angeli” Vigili del Fuoco. Sempre le stesse immagini ormai viste e rivisitate mentre i partiti creano nuove strategie atte ad annientare il proprio nemico. Genova non ha fatto riflettere? Non ci sono ancora indagati e mancano gli avvisi di garanzia quando qualche testata nazionale scrive che i Benetton danno una festa a Cortina proprio il giorno dopo della tragedia ma, ai funerali, qualcuno non si presenta, sarà vero quanto scritto? Scusate ma io che firmo questo articolo ci credo, per me è vero. E la “Diciotti”? Ennesimo caso strumentalizzato tra parlamentari e “soldatini di trincea” quando, lungo le strade, si sono affrontati ed avvicendati i cori degli estremismi destrorsi e sinistrorsi. In tutto questo marasma nemmeno il crollo del ponte “Morandi” è stato inteso come limite da non sorpassare in quanto gli eventi iniziano a sfuggire di mano divenendo coefficiente di sgretolamento totale del Paese. Inutile ribadire quanto sia necessario ripartire dall’onestà capillare per poi giungere al fine comune del benessere collettivo. Non “ci sentono!” Scusate se spesso confeziono ragionamenti simili ma credo di doverlo, nel mio piccolo, alla collettività. SVEGLIA SIGNORI, la politica ha superato i limiti di decenza. Paghiamo le tariffe dei caselli autostradali più care d’Europa ed abbiamo dei tratti che fanno SCHIFO quando, in Svizzera, si pagano 40 franchi (35 euro) all’anno ed è possibile percorrere le loro quante volte lo si desideri. In Germania sono gratuite con gli stipendi sono più alti dei nostri ed i prezzi al dettaglio minori del 50%… per stare bassi. Dove sta il “complotto”? Esattamente nel termine di paragone tra le “tasche” di un parlamentare, i privilegi di cui si fregia e la “merda” in  cui versa il popolo italiano. “Fate un paio di ragionamenti”… è il momento di dire basta e non con le parole!