di Alessio Marrari
Inutile ricordare che negli ultimi anni Facebook si sia trasformato da “passatempo” quale era a strumento indispensabile per fare business. Ad andare incontro alle attvità, ma anche ai singoli profili personali, è stata l’introduzione della possibilità di sponsorizzare i post secondo canoni selezionabili durante la compilazione. Ma oggi tutti credono che sia sufficiente pagare per avere successo. Non è assolutamente così: ci sono alcuni accorgimenti da seguire, in caso contrario il social boccia e penalizza ogni “abuso”. Ecco perchè è necessario rivolgersi ad un professionista, il “fai da te” spesso è solo una perdita di tempo ed un pessimo investimento di denaro.
Quali sono gli errori più comuni dell’insuccesso sponsorizzato?
Target errato: l’impostazione del tipo di pubblico verso cui inoltrare la sponsorizzazione è fondamentale, non basta spuntare le scelte in modo da credere di ottenere il massimo investendo la spesa minima.
Foto, Locandine, Video di pessima qualità: spesso si leggono nella composizione del post da sponsorizzare parti testuali davvero adeguate, accompagnate però a foto, locandine e video davvero terribili, senza sapere che, Facebook, in casi del genere, in cui l’immagine o il video non rispettano determinati parametri tecnici, pone severe limitazioni di visualizzazione, nonostante l’investimento di denaro.
Utilizzo scorretto o casuale degli hashtag: (e QUI ne abbiamo approfondito gli aspetti): vi è mai capitato di vedere postata una bella foto con corretta didascalia ed una sfilza di hashtag infiniti di seguito? Es. #veniteamangiaredanoichesiamoipiùbravi oppure #questa#mattina#abbiamo#il#prosciutto#in#promo? Sarete super penalizzati dal sistema social ed il vostro post verrà visualizzato da pochi sempre NONOSTANTE L’INVESTIMENTO DI DENARO.
Identificare lo SCOPO della Campagna sponsorizzata: avere le idee chiare sulla risultante dell’investimento, avere maggiori visualizzazioni o massimizzare i ricavi. Spesso si paga a casaccio e si sponsorizzano foto o testi a caso.
Chiarezza e semplicità: un errore frequente si configura nell’auto proclamazione della propria cultura e la stessa passerella di parole e periodare. Teniamo conto che Facebook usa un sistema di percezione “inglese”, quindi non riconosce preamboli e fronzoli presenti nella lingua italiana, penalizzando fortemente post che presentano anomalie o troppa descrizione. Siate semplici, rapidi ed immediati in un rigo e mezzo. Anche se siete laureati in lettere moderne con 100 e lode.
Questo è solo l’inizio del percorso conoscitivo su come spendere dei soldi per promuovere la propria attività investendoli bene. Vuoi saperne di più? Contattami QUI