di Simone Balocco
Manca una cinquantina di ore al calcio d’inizio della Partita. Eh sì, perché il “derby delle risaie”, per i tifosi di Novara e Pro Vercelli, non è mai una partita come tutte le altre: è la Partita. Senza se e senza ma. Da vincere ad ogni costo.
Le due tifoserie hanno iniziato il countdown: le 17:30 di domenica saranno l’ora X. Chi ci sarà, ci sarà. Chi non ci sarà, non ci sarà e si perderà un incontro che ha quel sapore genuino di campanilismo che ha pochi eguali in Italia.
Il settore “ospiti” del “Piola” vercellese è andato sold out in cinque giorni, tanto che la Pro Vercelli ha assegnato una parte del settore “distinti” (duecento posti circa) ad altri tifosi gaudenziani, per un totale di oltre 800 supporter che assieperanno gli spalti di via Tripoli per trainare Casarini e compagni a portare a casa i tre punti. Tre punti che lontano dal “Piola” di viale Kennedy il Novara non conquista dalla trasferta di Cittadella dell’11 febbraio scorso ed è reduce da ben tre trasferte con zero punti (Avellino, Frosinone, Salernitana):
Per il Novara, la partita del fu “Robbiano” è la terza delle quattro “finali” a disposizione (dopo Salernitana e Cesena e prima del match casalingo di sabato prossimo contro la Ternana) per capire se la squadra è nelle condizioni di salvarsi ampiamente o lottare fino all’ultimo per evitare la disputa dei play out.
Le due squadre arrivano al match con animi diversi: la squadra di Grassadonia ha perso martedì 0-2 il recupero della 29a giornata contro il Perugia non disputato per neve il 3 marzo scorso ed il giovedì prima di Pasqua era uscita sconfitta 2-1 dallo “Zaccheria” contro il Foggia; i di Carlo boys la sera del Venerdì santo avevano ottenuto il terzo risultato utile consecutivo in casa, sconfiggendo 1-0 il Cesena portando così a tre i risultati utili consecutivi tra le mura amiche dopo la vittoria contro il Brescia e il pareggio al 93′ contro il Palermo.
In classifica, la Pro Vercelli è penultima con 30 punti, mentre il Novara è quattordicesimo con 38 punti, a +2 sul quint’ultimo posto (occupato dall’Avellino del nuovo tecnico Foscarini). Mammarella e compagni sono distanti sei punti dall’ultimo posto salvezza diretta ed il derby per loro potrebbe essere l’ultima spiaggia e perdere uno degli ultimi “treni” che portano alla salvezza.
La zona retrocessione si fa interessante non solo per le duellanti del “derby delle risaie”, ma anche per le altre concorrenti: tra la quattordicesima (Novara) e l’ultima in classifica (Ternana), ci sono nove squadre racchiuse in undici punti.
In classifica marcatori, le due squadre hanno i loro top scorer entrambi con sette gol: Luca Castiglia e George Puscas. L’attaccante rumeno del Novara queste sette reti le ha segnate in sette partite, mentre il numero 10 di Ceva in ventinove.
Le due squadre non avranno giocatori squalificati. Arbitrerà l’incontro il signor Davide Ghersini della sezione AIA di Genova. Il fischietto classe 1985 quest’anno ha arbitrato la Pro Vercelli ed il Novara in una sola occasione ed entrambe in casa: vittoria contro l’Ascoli (2-0, 27 gennaio), sconfitta contro la Salernitana (2-3, 24 ottobre).
Nella città di Sant’Eusebio, le due squadre si sono affrontate ventiquattro volte, con dieci vittorie delle bianche casacche (di cui cinque consecutive tra il 1912 ed il 1936), sei pareggi e otto colpi esterni novaresi.
L’ultima vittoria del Novara in terra bicciolana risale al 10 ottobre 2015, quando una punizione all’incrocio dei pali di Nicolas Viola diede i tre punti alla squadra allora allenata da Baroni. La partita dell’andata tra Pro Vercelli e Novara, giocatasi il 4 novembre, si era conclusa con la vittoria degli ospiti con gol di testa di Morra al 56′, sfruttando due errori della difesa azzurra prima sul cross di Ghiglione e poi sulla marcatura del numero 9 in maglia bianca.
Per la squadra allora allenata da Eugenio Corini, la peggiore sconfitta della sua gestione con i tifosi che a fine partita lo hanno fischiato sonoramente insieme alla squadra. Non solo per il risultato, ma anche per il fatto che in tutta la partita l’arbitro Sacchi non aveva estratto un-cartellino-uno verso i giocatori azzurri. Giocatori troppo educati? Si, ma nella Partita sarebbe stato doveroso che gli azzurri avessero tirato fuori un po’ di cazzimma. Per carità, nel calcio si può vincere e si può perdere, ma quella sconfitta ha fatto il paio con quella del girone di andata dello scorso campionato (disputatasi domenica 16 ottobre sempre alle 17:30), quando Emmanuello al 94′, con un gran tiro da fuori, aveva trafitto Da Costa. E la sua rete era arrivata ventisette minuti dopo il gol del pareggio di La Mantia. Per il Novara aveva segnato nel primo tempo Sansone, con un altro gran tiro da fuori area. Per fortuna dei tifosi novaresi, i marcatori del match della scorsa andata non militano più nella Pro Vercelli (il primo nel Cesena, il secondo nella Virtus Entella e ha segnato al Novara a Chiavari): occhio perché la Pro Vercelli venderà carissima la pelle e non giocherà per limitare i danni, ma per regalare la vittoria ai propri supporter cercando di allontanare il più possibile lo spettro della retrocessione in Serie C.
I sesiani sono un mix di calciatori esperti e giovani di belle speranze: Carlo Mammarella e Giuseppe Vives, Filip Raicevic, Paolo Ghiglione e Umberto Germano. Altri giocatori interessanti sono i difensori Berra e Grossi ed il centrocampista Castiglia. Durante il mercato invernale, la squadra del presidente Secondo ha portato nella città di Sant’Eusebio bene undici nuovi giocatori, tra cui l’ex portiere Pigliacelli (impiegato nel derby del 10 ottobre 2015), Reginaldo, Gatto, Gozzi e Paghera.
Gli ex dell’incontro saranno da una parte Dario Bergamelli e dall’altra Ronaldo.
Come detto, l’incontro è atteso dalle due tifoserie in maniera spasmodica: sui social network e sui “muri” è iniziata una “battaglia” a ritmo di sfotto’ che sta rendendo l’attesa della partita di domenica come una sorta di vigilia di Natale.
Per un tifoso del Novara è difficile spiegare cosa rappresenti il derby con la Pro Vercelli. Il “derby delle risaie” va vissuto, attimo dopo attimo, giorno dopo giorno, minuto dopo minuto ed è atteso spasmodicamente due volte l’anno.
Pro Vercelli contro Novara, una rivalità tra le due tifoserie che ha toccato l’apice negli anni Ottanta nel calcio come nell’hockey su pista, quando le due squadre (Hockey Novara da un lato, Amatori Vercelli dall’altro) oltre a dividersi scudetti, coppe nazionali e trionfi europei, portavano migliaia e migliaia di tifosi nei rispettivi palazzetti (“Pala dal Lago” e “PalaIsola”). Anche in quel caso, era una gara attesa e le due tifoserie si sfidavano nell’avere la torcida migliore.
Per le due tifoserie, questa partita è attesa, come detto, un po’ come il Natale per i bambini, dove l’unico “regalo” possibile sarà fare risultato. Una sconfitta equivarrebbe al carbone della Befana. Per un tifoso dei due sodalizi non c’è cosa più bella che vincere il derby: di riffa o di raffa, con un gol da cineteca o per una rete all’ultimo respiro. L’importante è vincere.
Novara e Pro Vercelli, nate (calcisticamente) a pochi anni di distanza l’una dall’altra (nel 1903 la sezione “calcio” dei padroni di casa, cinque anni dopo il Novara) e parti fondanti di quel “quadrilatero” che negli anni Venti era il meglio del nostro calcio nazionale. Vercelli e Novara, due città distanti poco più di venti chilometri e rivali su ogni cosa: panissa contro paniscia, bicciolani contro biscottini, Bicciolano e Bela Majin contro Re Biscottino e Regina Cuneta.
I presupposti per una grande partita ci sono: ora toccherà agli interpreti in campo dimostrare di che pasta sono fatti e far sognare un intero popolo. Bianco o azzurro che sia.
Ed in casa azzurra sperano che il loro colore abbia il sopravvento.
foto in evidenza tratte da YouTube (sx) e vanovara.it (dx)