Quadro Finanziario Pluriennale Europeo 2021-2027

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Quadro Finanziario Pluriennale Europeo 2021-2027

di Caterina Zadra

Sta per essere lanciato il nuovo Quadro Finanziario Pluriennale Europeo, che detta le linee guida dei paesi membri dal 2021 al 2017. I rumors dalle Istituzioni Europee sono molto circostanziati. Il contesto sarà quello di un panel a 27 Stati membri e i dettagli verranno pubblicati ufficialmente il 2 maggio.

CONTENUTI E INDIRIZZI

Ogni singolo programma comprenderà obiettivi, modalità operative, dotazioni finanziarie a livello nazionale e regionale, oltre a proposte dettagliate sugli stanziamenti propri dell’UE.  Quest’ultimo punto è molto spinoso,  in un periodo non brillante di conti interni. I vecchi 63 programmi tematici si dimezzano a 37, sulle seguenti priorità:

  • Sicurezza, difesa e migrazione – strumenti per l’Azione di Cooperazione Esterna e integrazione, principalmente.
  • ERASMUS + – il progetto principe viene riconfermato, anche se non si conoscono ancora caratteristiche a livello di contenuti e impegno finanziario.
  • digitalizzazione – comprendente tutte le varie tematiche: Connecting Europe Facility¸ competenze digitali, egov, sicurezza informatica, soluzioni di  interoperabilità per cittadini e imprese.
  • COSME – ancora in fase di definizione
  • Programma per l’Occupazione e l’Innovazione Sociale (EaSI) – lo si vorrebbe inserire sotto il più ampio cappello del Fondo Sociale europeo.

Fra l’altro oggi, 9 marzo, scade il termine per aderire alla Consultazione pubblica sui Fondi dell’UE nel settore della coesione, iniziata il 10 Gennaio 2018, su vari settori: Regional policy, Occupazione e affari sociali, Inclusione sociale, Istruzione e formazione professionale, Ricerca e innovazione, Imprese e industria, Energia, Giustizia e diritti fondamentali, Migrazione e asilo, Trasporti, Sviluppo rurale, Economia e società digitali, Azione per il clima, Affari marittimi e pesca, Riforme strutturali, Gioventù. E Servizi quali: Politica regionale e urbana, Occupazione, affari sociali e inclusione, Istruzione, gioventù, sport e cultura, Ricerca e innovazione, Agricoltura e sviluppo rurale, Affari marittimi e pesca, Reti di comunicazione, contenuti e tecnologie, Azione per il clima, Energia, Ambiente, Mobilità e trasporti, Mercato interno, industria, imprenditoria e PMI, Giustizia e consumatori, Migrazione e affari interni, Servizio di assistenza per le riforme strutturali, Protezione civile e operazioni di aiuto umanitario europee, Affari economici e finanziari, Concorrenza, Bilancio.

 La Commissione intende pubblicare una sintesi delle risposte poco dopo la fine del periodo di consultazione. Il testo spiega che le risposte saranno prese in considerazione al momento di elaborare proposte globali per il quadro finanziario pluriennale post 2020 e per la prossima generazione di programmi finanziari. La consultazione è stata aperta a tutti i cittadini e alle parti interessate alla politica di coesione, compresi i beneficiari dei programmi e dei fondi dell’UE, come le autorità nazionali, regionali e locali, gli organismi intergovernativi e non governativi, le istituzioni accademiche, le organizzazioni della società civile e le imprese. Bellissimo esempio di democrazia a tutti i livelli e di partecipazione attiva della cittadinanza europea. Quelli che però non tornano sono i tempi. La pianificazione è già stata impostata e la consultazione pubblica, speriamo di sbagliarci, sembra quasi una formalità per far apparire democratico un processo decisionale i cui indirizzi, in realtà, sono stati già individuati nelle segrete stanze europee.