L’8 Marzo è stata inaugurata presso la Sala delle Colonne di Palazzo Tornielli a Novara l’interessante mostra collettiva “Donne a 360°”, dedicata alla donna quale musa ispiratrice e interprete privilegiata di molti capolavori oltre che protagonista di molte produzioni artistiche e culturali. L’evento era uno degli appuntamenti promossi dalla Provincia di Novara in occasione del fitto calendario di eventi dedicato alla giornata internazionale della donna, importante quindi la presenza dell’istituzione: il presidente della Provincia Diego Sozzani, l’assessore Provinciale all’Istruzione Anna Maria Mariani, la Consigliera di Parità Anna Colombo, la presidente del Consiglio Provinciale Lavinia Calabrò e Caterina Zadra, presidente della Commissione Pari Opportunità.
Vincenzo Scardigno, curatore dell’evento, ha raccontato che “la mostra è dedicata alla donna, musa ispiratrice e interprete privilegiata di molti capolavori d’arte. L’evento vuole dare un volto alle mille sfaccettature dell’essere donna oggi e sempre: madre, santa, martire, dea, eroina e prostituta. Il suo corpo e la sua bellezza hanno ispirato l’artista fin dall’antichità.”
Per l’occasione abbiamo potuto ammirare le creazioni di due grandi artisti dell’arte contemporanea internazionale, Omar Ronda ed Enrico Baj, opere che sono state esposte ed ammirate in molte gallerie e prestigiosi siti espositivi in Italia e all’estero.
La presentazione critica è stata curata da Emanuela Fortuna, che si è soffermata sulla donna come tematica ricorrente nella storia dell’arte “Nel ‘900, secolo in cui si sono persi valori importanti, la donna è l’immagine di una società non più sicura, come testimonia l’opera di Enrico Baj. Omar Ronda fa invece rivivere due miti: quello di Marilyn e di Simonetta Vespucci, due donne vissute in epoche diverse, ma entrambe affascinanti e segnate da un destino ingiusto”. Ha concluso la presentazione di sabato proprio lo stesso Ronda, artista ironico e acuto, molto apprezzato dal pubblico novarese.
Sulle opere esposte Miriam Giustizieri ne dà una lettura particolareggiata: “Il percorso espositivo racchiude una varietà di soggetti, tecniche e contenuti. Tra le sculture, quella realizzata da Alessia Tagini si presenta preziosa per la scelta dei materiali e provocante per il soggetto: un mezzo busto di un’artista burlesque. Ha per occhi due gabbiani la creazione di Domenico Minniti, che ha dipinto un manichino ispirandosi alla natura, mettendo in risalto le gamme cromatiche. Anche Irene Lucia Vanelli prende in prestito la sagoma di un manichino per lanciare un messaggio forte e attuale, che riguarda la violenza sulle donne: il pugnale conficcato nella schiena infatti, non è solo simbolo di morte ma soprattutto di tradimento. Costantino Peroni presenta un’opera che punta tutto sullo sviluppo verticale. La sua scultura dal titolo “Abbraccio”, ci sussurra le tensioni più profonde del rapporto tra uomo e donna. Un fascino arcano traspare dalle tele di Oronzo Mastro, che fa emergere i volti delle protagoniste sfruttando le potenzialità dei toni scuri e della luce. Risulta espressiva la tecnica mista ideata da Barbara Biridelli, che sorprende per gli efficaci effetti di trasparenze e sfumature.”
La mostra resterà aperta fino al 16 marzo.