Quel clochard dignitoso… dalla pagina FB Raccontiamo Novara

Condividi sulla tua pagina social

pagina FB Raccontiamo Novara

“Lo conoscevano tutti, e tutti si erano ormai abituati a vedere la sua massiccia figura da Mangiafuoco ferma, immobile accanto al semaforo di Viale Verdi…. Lui, Pier Eugenio Gallina, nativo di Barengo con alle spalle un passato di geometra e una famiglia che aveva abbandonato per seguire forse un suo sogno di libertà, non chiedeva nulla…Probabilmente non stese mai una volta, in tutta la sua vita, la mano per chiedere…. Lui si piazzava accanto al semaforo e aspettava… Aspettava che dalle auto che si fermavano per lo stop, spuntasse una mano con una moneta… Allora, visto che gli “veniva offerta” stendeva la mano e, dignitosamente, accettava…. Ma il suo sogno, la sua voglia di libertà finirono brutalmente con uno sparo…Novara seppe che il “suo” clochard era stato freddato, non si saprà mai né da chi, né il perché, con un colpo di pistola alla testa…
Il “clochard” ebbe i funerali in Duomo, nella chiesa dove si tengono quelli dei novaresi famosi perché, a modo suo, era stato famoso anche lui…Se ne andò, per tornare alla natìa Barengo,tra due ali di folla, di gente che forse gli aveva voluto anche bene, e che lui, il “clochard dignitoso”, aveva compiaciuto accettando il loro obolo..”