di Alessandro Berardi
Con oltre vent’anni di carriera, è la DJ-producer italiana più famosa, con hit conosciute in tutto il mondo.

Cosa vi ha ispirato a iniziare come Mar_Bel?

BEL: Il primo CD che acquistai era una raccolta di colonne sonore iconiche. Avevo solo 12 anni e il peso di un’infanzia molto difficile alle spalle, ma quelle sonorità erano la mia isola felice. Erano tutto ciò che avevo in quel momento della mia vita. Mar_Bel nasce in quell’istante. Per decenni ho girato l’Europa osservando Hans Zimmer e il suo entourage all’opera. Per migliaia di ore, in questi anni, ho analizzato in modo scrupoloso e maniacale ogni singola nota. Mar_Bel per me non è un semplice progetto o una passione… è da sempre la mia ossessione!
In molti hanno provato a contaminare i grandi classici con tracce club, un processo complesso. Qual è il vostro segreto?
MAR: Sicuramente l’eterogeneità del nostro trio di produzione. Bel proviene dalla cultura del clubbing e ha un’importante esperienza radiofonica. Alessandro Viale è un producer certificato, compositore di successi intramontabili e disco d’oro. Io, invece, ho un background come cantante e produttrice jazz & soul. Tre punti di vista all’apparenza diversi, ma accomunati da una sensibilità unica.
BEL: Il vero segreto è non snaturare mai il soundtrack originale. Puntiamo a rendergli giustizia valorizzandolo e interagendo con il nostro pubblico, che non è mai un ascoltatore passivo, ma diventa parte integrante e attiva dello spettacolo. D’altronde, chi avrebbe mai immaginato di ballare colonne sonore?
Quali sono state le vostre ispirazioni musicali per questo progetto?
MAR: Kölsch, Kalkbrenner, Adam Beyer.
BEL: Hans Zimmer, Morricone, James Horner, Sawano Hiroyuki e, dal lato tech, Eric Prydz.
Cosa definisce il sound Mar_Bel e lo differenzia dagli altri?
MAR/BEL: La natura di questo progetto non è manipolatoria: rispetta le opere d’arte che intreccia, senza stravolgerle. Creiamo un viaggio audiovisivo fatto di ricordi intensi e sentimenti profondi. Mar_Bel ha una forte potenza evocativa: valorizzando le colonne sonore, richiama il messaggio universale delle opere cinematografiche in pochi minuti, grazie al fluire della techno.
Perché avete deciso di dare questa svolta alla vostra carriera?
MAR: Mar_Bel racchiude tutto ciò che sono oggi come artista: il DJing, il canto, la produzione tra elettronica minimale e strumentale corale, e la performance audiovisiva. Mi manca solo la scrittura, ma presto arriverà anche quella.
BEL: Mar_Bel è il mix tra musica e cinema, tra bene e male. È il mio percorso artistico e, al contempo, la mia essenza più intima e profonda. In un mondo spesso cupo e banale, è una via di fuga che fa sognare a occhi aperti. È arte allo stato puro.
Qual è stata la parte più difficile del processo di produzione?
MAR: Non poter realizzare subito molte colonne sonore irrinunciabili che richiedevano uno studio più approfondito.
BEL: Alcuni brani ci hanno richiesto un enorme sforzo emotivo. Sorrow, di Zimmer, è stata un colpo nello stomaco. Ricordo che mentre Alessandro Viale cercava i suoni più adatti, io a stento trattenevo le lacrime pensando alla scena in cui Massimo torna alla fattoria e trova la sua famiglia assassinata. Lo stesso è accaduto con On the Nature of Daylight di Max Richter per Arrival e Shutter Island. Mi chiedo se riusciremo mai a terminarla!
Con quale musicista, tra quelli reinterpretati da Mar_Bel, vorreste collaborare?
MAR/BEL: Ovviamente Hans Zimmer… e se fosse ancora qui, Ennio Morricone.
Come trovate il tempo per lavorare in studio con un programma di tournée così fitto?
MAR/BEL: Guardiamo film e buttiamo giù idee nei weekend liberi. Con il Mac sempre a portata di mano, produciamo anche in aeroporto dopo aver visto un film in viaggio. Entrambe produciamo singolarmente e poi confluiamo in sessioni con Alessandro Viale, che ci supporta nella realizzazione finale.
Si parla di DJ e tecnologia: l’intelligenza artificiale può minacciare questa professione?
MAR/BEL: L’imprevedibilità della creatività umana in un live non è replicabile. È unico il sentimento che si genera vedendo un artista suonare dal vivo, con il margine d’errore e cambiamento tipico del momento creativo. Detto questo, siamo felici di aprire le porte all’intelligenza artificiale nei nostri spettacoli.
Qual è la vostra traccia Mar_Bel preferita?
MAR: Il remix/mashup di Why So Serious di BEL: è l’aspetto più sperimentale e disturbante del progetto, un intreccio di archi e ottoni distorti fino a renderli metallici.
BEL: Sorrow (Il Gladiatore) è la traccia che mi tocca di più emotivamente. Paul’s Dream (Dune) è quella che mi dà più carica. Però non dire a MAR che Why So Serious mi mette paura!

MAR: Mi sento come all’inizio di un set, piena di energia, come vorrei che il pubblico si sentisse. Mar_Bel vuole regalare a tutti la sensazione di essere protagonisti audaci, proprio come in un colossal.
BEL: È un grande onore, ma anche una grande responsabilità. Presentare un lavoro così complesso nella vetrina più prestigiosa d’Italia è un’emozione unica.
Il sogno nel cassetto di Mar_Bel?
MAR: Scrivere una colonna sonora per un film.
BEL: …e magari essere candidata agli Oscar!