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Renèe la Bulgara e Mar_Bel: L’innovazione musicale che fonde clubbing e grande schermo

DiAlessandro Berardi

Mar 6, 2025

di Alessandro Berardi

Con oltre vent’anni di carriera, è la DJ-producer italiana più famosa, con hit conosciute in tutto il mondo.
In un’intervista esclusiva, Renèe la Bulgara, fondatrice del duo Mar_Bel con lo pseudonimo ed alter ego tech-house di Renèe Isabel Petrova, ci ha raccontato la sua musica (anche quella del futuro). Renèe, una DJ, producer e conduttrice di origini bulgare, naturalizzata italiana, laureata in Discipline dell’Arte, della Musica e dello Spettacolo, è un’artista poliedrica e una figura di spicco della club culture italiana. Vanta un’esperienza ventennale nel mondo della radio e della nightlife ed è per ben due volte vincitrice del prestigioso riconoscimento Best Woman DJ ai Dance Music Awards. Dopo il successo di tutti questi anni, Renèe arriva con un nuovo progetto dal palinsesto ricco di performance, sorprese e novità, lanciando una collaborazione con Mar, la cantante e produttrice jazz Maria Teresa Vanacore. Insieme, formano l’unico back-to-back al mondo a proporre soundtrack iconiche rivisitate in chiave remix e mash-up, con un concept esclusivamente dedicato alla Club Culture.  Il loro live, intitolato “Act 1”, è un viaggio immersivo che racchiude alcune delle colonne sonore più celebri del XXI secolo. Tra queste spiccano capolavori tratti da film iconici come Il Gladiatore, Il Cavaliere Oscuro, Dune, Interstellar—un omaggio al genio di Hans Zimmer—oltre a opere di Ludwig Göransson tratte da Tenet e Oppenheimer, e ai grandi classici senza tempo di Ennio Morricone. Il tutto è rivisitato attraverso un sound elettronico e innovativo, che esplora le sonorità della tech e della progressive house, interamente prodotto e adattato per il mondo del clubbing e per eventi di alto profilo. La performance è arricchita dai visual del premiato regista italiano Andrea Conticelli, che rielabora i simboli visivi più rappresentativi delle opere cinematografiche proposte, dando vita a un’esperienza immersiva di rara intensità. Mar_Bel non è solo musica: è un viaggio che intreccia l’elettronico e il digitale con la complessità del classico e dell’analogico, regalando al pubblico un’esperienza emozionante.
Cosa vi ha ispirato a iniziare come Mar_Bel?
MAR: Renèe/Bel attendeva il momento giusto. E quel momento è arrivato con il nostro incontro, pieno di segni che abbiamo seguito e compreso a posteriori. Ci siamo appassionate a un cineforum, diventando frequentatrici assidue. Abbiamo iniziato a empatizzare insieme con il mondo cinematografico, ed è nata l’alchimia.
BEL: Il primo CD che acquistai era una raccolta di colonne sonore iconiche. Avevo solo 12 anni e il peso di un’infanzia molto difficile alle spalle, ma quelle sonorità erano la mia isola felice. Erano tutto ciò che avevo in quel momento della mia vita. Mar_Bel nasce in quell’istante. Per decenni ho girato l’Europa osservando Hans Zimmer e il suo entourage all’opera. Per migliaia di ore, in questi anni, ho analizzato in modo scrupoloso e maniacale ogni singola nota. Mar_Bel per me non è un semplice progetto o una passione… è da sempre la mia ossessione!
In molti hanno provato a contaminare i grandi classici con tracce club, un processo complesso. Qual è il vostro segreto?
MAR: Sicuramente l’eterogeneità del nostro trio di produzione. Bel proviene dalla cultura del clubbing e ha un’importante esperienza radiofonica. Alessandro Viale è un producer certificato, compositore di successi intramontabili e disco d’oro. Io, invece, ho un background come cantante e produttrice jazz & soul. Tre punti di vista all’apparenza diversi, ma accomunati da una sensibilità unica.
BEL: Il vero segreto è non snaturare mai il soundtrack originale. Puntiamo a rendergli giustizia valorizzandolo e interagendo con il nostro pubblico, che non è mai un ascoltatore passivo, ma diventa parte integrante e attiva dello spettacolo. D’altronde, chi avrebbe mai immaginato di ballare colonne sonore?
Quali sono state le vostre ispirazioni musicali per questo progetto?
MAR: Kölsch, Kalkbrenner, Adam Beyer.
BEL: Hans Zimmer, Morricone, James Horner, Sawano Hiroyuki e, dal lato tech, Eric Prydz.
Cosa definisce il sound Mar_Bel e lo differenzia dagli altri?
MAR/BEL: La natura di questo progetto non è manipolatoria: rispetta le opere d’arte che intreccia, senza stravolgerle. Creiamo un viaggio audiovisivo fatto di ricordi intensi e sentimenti profondi. Mar_Bel ha una forte potenza evocativa: valorizzando le colonne sonore, richiama il messaggio universale delle opere cinematografiche in pochi minuti, grazie al fluire della techno.
Perché avete deciso di dare questa svolta alla vostra carriera?
MAR: Mar_Bel racchiude tutto ciò che sono oggi come artista: il DJing, il canto, la produzione tra elettronica minimale e strumentale corale, e la performance audiovisiva. Mi manca solo la scrittura, ma presto arriverà anche quella.
BEL: Mar_Bel è il mix tra musica e cinema, tra bene e male. È il mio percorso artistico e, al contempo, la mia essenza più intima e profonda. In un mondo spesso cupo e banale, è una via di fuga che fa sognare a occhi aperti. È arte allo stato puro.
Qual è stata la parte più difficile del processo di produzione?
MAR: Non poter realizzare subito molte colonne sonore irrinunciabili che richiedevano uno studio più approfondito.
BEL: Alcuni brani ci hanno richiesto un enorme sforzo emotivo. Sorrow, di Zimmer, è stata un colpo nello stomaco. Ricordo che mentre Alessandro Viale cercava i suoni più adatti, io a stento trattenevo le lacrime pensando alla scena in cui Massimo torna alla fattoria e trova la sua famiglia assassinata. Lo stesso è accaduto con On the Nature of Daylight di Max Richter per Arrival e Shutter Island. Mi chiedo se riusciremo mai a terminarla!
Con quale musicista, tra quelli reinterpretati da Mar_Bel, vorreste collaborare?
MAR/BEL: Ovviamente Hans Zimmer… e se fosse ancora qui, Ennio Morricone.
Come trovate il tempo per lavorare in studio con un programma di tournée così fitto?
MAR/BEL: Guardiamo film e buttiamo giù idee nei weekend liberi. Con il Mac sempre a portata di mano, produciamo anche in aeroporto dopo aver visto un film in viaggio. Entrambe produciamo singolarmente e poi confluiamo in sessioni con Alessandro Viale, che ci supporta nella realizzazione finale.
Si parla di DJ e tecnologia: l’intelligenza artificiale può minacciare questa professione?
MAR/BEL: L’imprevedibilità della creatività umana in un live non è replicabile. È unico il sentimento che si genera vedendo un artista suonare dal vivo, con il margine d’errore e cambiamento tipico del momento creativo. Detto questo, siamo felici di aprire le porte all’intelligenza artificiale nei nostri spettacoli.
Qual è la vostra traccia Mar_Bel preferita?
MAR: Il remix/mashup di Why So Serious di BEL: è l’aspetto più sperimentale e disturbante del progetto, un intreccio di archi e ottoni distorti fino a renderli metallici.
BEL: Sorrow (Il Gladiatore) è la traccia che mi tocca di più emotivamente. Paul’s Dream (Dune) è quella che mi dà più carica. Però non dire a MAR che Why So Serious mi mette paura!
Come vi sentite per il debutto ufficiale a Casa Sanremo?
MAR: Mi sento come all’inizio di un set, piena di energia, come vorrei che il pubblico si sentisse. Mar_Bel vuole regalare a tutti la sensazione di essere protagonisti audaci, proprio come in un colossal.
BEL: È un grande onore, ma anche una grande responsabilità. Presentare un lavoro così complesso nella vetrina più prestigiosa d’Italia è un’emozione unica.
Il sogno nel cassetto di Mar_Bel?
MAR: Scrivere una colonna sonora per un film.
BEL: …e magari essere candidata agli Oscar!