di Simone Balocco
Nel 1981 Massimo Troisi aveva 28 anni quando uscì nei cinema con il suo primo film post-La smorfia, “Ricomincio da tre”. Troisi interpretava Gaetano, giovane ragazzo partito da San Giorgio a Cremano alla volta di Firenze ospite di una zia per cercare sé stesso ed uscire dal “recinto” della sua famiglia che gli rendeva la vita noiosa e senza via di uscita, trovando anche l’amore e un figlio (di cui però non sa se è il vero padre).
Dardan Vuthaj nel 1981 non era ancora nato ed i suoi genitori magari neanche si conoscevano ancora. Fatto sta che Vuthaj, un po’ come Troisi, è partito da Foggia ed è arrivato a Novara per ritrovare il sé stesso calcistico. Come Gaetano-Troisi, anche lui quest’anno compirà 28 anni e se Gaetano a Firenze cercava nuovi stimoli, Dardan in azzurro vuole trovare la via del gol. “Via del gol” che nei suoi quattro mesi a Foggia sembra avere perso, in quanto il bomber albanese, dal suo arrivo nel Tavoliere, ha segnato solo tre volte in diciassette partite giocate complessivamente. E ora vuole, con la sua seconda esperienza a Novara, tornare ad essere quello della scorsa stagione: un attaccante con un incredibile goal instinct in area di rigore.
La notizia del ritorno di Vuthaj a Novara era iniziata a circolare nel pomeriggio di lunedì: per una serie di incastri, l’arrivo dell’attaccante ha significato la cessione di Mattia Bortolussi al Padova. Per un numero 9 che se ne va, un altro che arriva: Bortolussi lascia Novara (ed il Novara) con magro bottino, avendo segnato solo cinque reti (di cui due contro il Mantova l’8 gennaio scorso) ma con alle spalle molto lavoro “sporco” per aiutare la squadra che, a parte le due vittorie in tre partite di questo 2023, si trova settimo in classifica a nove punti dalla capolista Pordenone. Una squadra in difficoltà che non è “guarita”, ma che si sta “curando”
La notizia dell’arrivo dell’attaccante ha scaldato il cuore dei tifosi, contenti che uno degli artefici della vittoria dello scorso campionato sia tornato nella città che forse gli ha voluto più bene e dove lui ha dato davvero il meglio di sé. I social dei tifosi azzurri sono caratterizzati in questi giorni dalla condivisione della notizia dell’arrivo del giocatore ed il video della sua uscita dal gate di Malpensa (ed il primo saluto ai suoi vecchi tifosi) è cliccatissimo. I supporters sono contenti che Dardan, un po’ come il figliol prodigo nel Vangelo di Luca, sia tornato, eppure qualcuno storce il naso per (almeno) due ragioni: la Serie C non è la Serie D e Vuthaj a Foggia ha faticato tantissimo come ha sempre faticato nelle sue precedenti esperienze in terza serie; perché torna, dopo che (così dice la vulgata) è stato poco umile nei confronti della società di Massimo Ferranti, chiedendo un ingaggio “da Serie B”, lui che in carriera ha fatto bene solo nella “Serie A dei dilettanti” con le maglie di Rimini e Novara? Ma questi tifosi, sicuramente, appena lo speaker dello stadio dirà il suo nome (magari dopo aver segnato un gol), si allineeranno con il pensiero della maggioranza dei tifosi ed applaudiranno il loro bomber.
La carriera di Dardan Vuthaj è nota: nato a Milot, frazione di Kurbin, in Albania, l’attaccante è arrivato in Italia nel 2012 tesserato dalla Primavera del Genoa guidata da Stefano Eranio, dove fece molto bene tanto da giocare partite con la Nazionale Under 19 albanese e diversi allenamenti con la prima squadra allora allenata da Giampiero Gasperini. Poi qualche screzio di troppo con il sostituto del “Gasp”, Ivan Juric, e addio sogni di gloria. Poi un giro d’Italia che lo ha visto giocare prevalentemente in Serie D con Savona, Chiavari, Bra, San Donato Tavernelle, Monopoli, Delta Porto Tolle, Campodarsego, Imolese e Rimini con due esperienze in Albania con il Laçi ed in Svizzera con il Cortaillod. Poi il 13 settembre 2021 l’arrivo a Novara da svincolato, la stagione incredibile alla media di 0.90 gol a partita, i mesi opachi a Foggia e ora la seconda “vestizione” della maglia del Novara, con la formula del prestito fino al 30 giugno.
Il nuovo direttore sportivo azzurro, Marcello Pitino, arrivato il 17 gennaio al posto dell’esonerato Zebi (lo stesso giorno in cui è stato esonerato Semioli per fare posto a Marchionni), ha portato (anzi, riportato) sotto la Cupola la punta “cattiva”, quella che vede la porta, quella che prende e da sportellate per gonfiare la rete. Quello che è un po’ mancato al Novara finora: è mancato il bomber, quello che segna a raffica, quello che vede la porta, quello che ha il fiuto del gol, quello che ha “fame” di vittorie. E negli ultimi venti anni a Novara di bomber ne sono passati: da Rubino a Seferovic, da Sansovini ad Evacuo, da Galabinov a Eusepi fino a Lanini. Tutti con il 9 sulla maglia, tutti che hanno gonfiato la rete.
Ora per Vuthaj la possibilità di ricominciare daccapo. Di ripartire dalla piazza che più di tutte lo ha amato e fatto sentire di più a casa. Quella piazza che oggi vuole in lui quello che è mancato finora in campionato: i gol. Vuthaj ritroverà cinque compagni che lo scorso anno hanno giocato con lui in quel Novara FC che ha vinto il torneo con otto punti sulla Sanremese e ritrova Marco Marchionni, tornato a Novara per la seconda volta (anche se è stato esonerato lo scorso 18 agosto dopo aver firmato a luglio un contratto biennale) e che ha cominciato con il piede giusto vincendo a Verona e portando in cascina tre punti fuori casa che mancavano da tre mesi. E proprio il ritorno di Marchionni ha spinto sull’acceleratore la trattativa per riportare sotto la Cupola Vuthaj.
Marchionni è uno da 3-5-2 (al massimo 3-4-1-2 come lo scorso torneo) e Vuthaj avrà partner d’attacco Francesco Galuppini ma, in caso dell’uso del trequartista, il numero 14 potrebbe agire dietro Vuthaj e al neo arrivato Spalluto. Anche se in tanti sognano che la possa giocare la “9 & 19”, Vuthaj e Pablo Andrés Gonzalez, 48 gol in due la scorsa stagione (su 81 totali della squadra, il 59% segnato complessivamente) ed un feeling incredibile. E non è detto che il duo possa giocare insieme da qua alla fine del campionato. Ma lì sarà poi compito di Marchionni mettere giù il Novara migliore. Un Novara che, vuole arrivare il più in alto possibile e giocarsi a viso aperto i play off. Ma prima di questi, avrà davanti quindici sfide che, da qui al 23 aprile, termine della regular season, saranno molto complicate.
Come la prossima partita che è la Partita, il “derby delle risaie” domenica pomeriggio contro la Pro Vercelli: i tifosi vorrebbero che Vuthaj possa già giocare e, perché no?, tornare a fare la cosa che più di tutti sa fare: i gol. Sicuramente non segnerà con lo stesso ritmo della scorsa stagione, ma Vuthaj, il Novara ed i suoi tifosi sanno che hanno davanti mesi intensi: per il giocatore, tornare a segnare e ad essere decisivo; per la società, tornare a fare punti, risalire la china in classifica e non compromettere la stagione già ora; per i tifosi, tornare a sognare, tornare a riempire il “Piola” e tornare a vedere quella bella squadra che il 6 ottobre scorso era prima da sola in classifica e che poi è precipitata in un loop di partite brutte e troppe sconfitte.
Dardan Vuthaj da Foggia a Novara non ha viaggiato in autostop come Troisi nel film, ma una cosa è certa: Dardan vuole tornare a segnare, vincere e fare bene. Tutti sperano che la sua fame di gol possa riprendere e che possa tornare a fare la “dab” sotto la Curva Nord come faceva fino al maggio scorso.
Speriamo che Dardan nella sua seconda avventura novarese possa ricominciare “da tre” come Gaetano-Troisi nel film. “Ricomincio da tre” nel 1981 fu campione d’incassi e face incetta di premi tra David di Donatello, Nastri d’argento, Grolla d’oro e Globo d’oro: i tifosi del Novara sperano che domenica possano vincere il derby contro la Pro Vercelli in casa dopo tre stagioni, magari con già in campo Dardan Vuthaj e magari esultare al suo primo gol. Vincere il derby di ritorno come il derby di andata per loro sarebbe un premio che andrebbe oltre i Nastri d’argento, le Grolle d’oro e premi cinematografici vari.
La strada è ancora lunga, sicuramente sarà un girone di ritorno impegnativo ed i giocatore sanno che dovranno uscire dal campo con la maglia bagnata, ma se Dardan Vuthaj si conferma anche solo un po’ di quello che era fino alla scorsa stagione, i tifosi azzurri potranno fare sogni tranquilli.
Mirësevjen, Dardan. Bentornato, Dardan. Scrivi un’altra pagina azzurra con i tuoi gol.
PS: nel 1981 quando è uscito “Ricomincio da te”, Franco Battiato pubblicava il disco “La voce del padrone” con all’interno la hit “Centro di gravità permanente”. Che Vuthay possa essere “il centro di gravità (calcistica) permanente” di questo Novara? Lo sperano tutti
immagine in evidenza tratta dalla pagina Facebook “Cronache di spogliatoio”.