Roby Facchinetti e Riccardo Fogli a #Sanremo2018 con «Il Segreto del Tempo»

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di Alessio Marrari

E’ tempo di festival della canzone italiana ove, quest’anno, è “mamma RAI” ad affidare la direzione artistica all’autore della canzone del secolo “Questo Piccolo Grande Amore”, Claudio Baglioni, così definita già durante i favolosi anni’70, quelli del Prog Rock diffuso in tutto il mondo e delle cover inglesi ed americane reinterpretate in italiano. Il cantautore è coadiuvato sul palcoscenico dalla più amata conduttrice di Mediaset, la simpaticissima e bellissima Michelle Hunziker, insieme all’attore e doppiatore Pierfrancesco Favino. Tutto procede come da copione, ospiti famosi come Sting e showman animatori del calibro di Fiorello, non manca il contestatore della prima serata, allontanato dalla sicurezza e così si avvicendano i personaggi, Pippo Baudo racconta un po’ di aneddoti del passato poi, tra la serata di ieri e quella di oggi, tutti gli artisti in gara. Bravi sicuramente, non si potrebbe sminuire il lavoro di nessuna entourage, nel rispetto dell’impegno collettivo di un’orchestra, maestri titolatissimi, autori, arrangiatori e tecnici di varie aree. Spicca, probabilmente per lo stile orecchiabile ma anche per forma musicale e di contenuto, il brano scritto da Pacifico e Roby Facchinetti, da quest’ultimo interpretato insieme a Riccardo Fogli, dal titolo «Il Segreto del Tempo», un inno all’amicizia ed il trascorrere del tempo, molto più grato all’esistenza del tastierista cantante dagli occhi di ghiaccio dei Pooh, rispetto al passato recente di Fogli che ha sicuramente avuto meno fortuna, nonostante i meravigliosi brani scritti da solista e da se stesso interpretati negli anni seguenti all’uscita dal gruppo più longevo e famoso d’Italia. Ma, il passar del tempo, ha reso clemenza e donato soddisfazione all’ex bassista dei Pooh, richiamato sul palco nell’ultima e definitiva tournèe titolata “Reunion”, in cui Fogli, in ogni concerto, ha dato il meglio di se stesso, spesso emozionato al cospetto di un grande e sempre numeroso pubblico che ha puntualmente osannato e seguito i meravigliosi medley proposti in ogni live. Oggi che i Pooh non suonano più insieme, almeno per il momento, perchè da loro ci si deve sempre aspettare “novità”, i due artisti si presentano a Sanremo con un brano che, a primo ascolto, pare sia stato scritto, concepito e dedicato alla loro amicizia e alle loro vite, con la vena di tristezza ed il rimpianto di essere stati lontani artisticamente ed umanamente per troppo tempo. Sul palco appaiono quasi alienati, quanto disinteressati al risultato di gara, bensì intenti a cantare i rimpianti e gli errori maturati nella vita. Dopo tutto chi di noi non ne ha fatti? In gara anche l’altro “Pooh”, Red Canzian con il brano titolato “Ognuno ha il suo racconto”, molto vicino ad un genere commerciale ma che non smentisce uno stile elegante e del tutto personale.